Con questo film nasce la stella di George Eastman, alias Luigi Montefiore, nel firmamento degli interpreti del western all’italiana. Nonostante un budget scarso il film funziona, soprattutto nella prima parte mentre la seconda sembra un po’ troppo artificialmente allungata. Poco convincente appare la presenza di Liana Orfei, ma nel complesso una certa ironia della situazioni e nella caratterizzazione di personaggi come il pistolero con i tic contribuisce a tenere viva l’attenzione di chi guarda. Eccellente l’interpretazione di George Eastman nel ruolo di una affascinante e apparentemente cordiale canaglia capace di essere spietata come e più dei suoi avversari.
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Con questo film nasce la stella di George Eastman, alias Luigi Montefiore, nel firmamento degli interpreti del western all’italiana. Nonostante un budget scarso il film funziona, soprattutto nella prima parte mentre la seconda sembra un po’ troppo artificialmente allungata. Poco convincente appare la presenza di Liana Orfei, ma nel complesso una certa ironia della situazioni e nella caratterizzazione di personaggi come il pistolero con i tic contribuisce a tenere viva l’attenzione di chi guarda. Eccellente l’interpretazione di George Eastman nel ruolo di una affascinante e apparentemente cordiale canaglia capace di essere spietata come e più dei suoi avversari. Alla sua altezza è Luciano Rossi, alias Edwin G. Ross, un cattivo cinico e psicopatico al punto giusto che entra in scena un’oretta dopo l’inizio del film. Una mano alla tenuta dell’insieme danno anche le musiche di Berto Pisano e le scene d'azione. All'estero è stato distribuito con il nome di Django invece di Bill mentre in Italia è stato poi rieditato successivamente con un titolo più lungo: Il suo nome era Bill il taciturno ma lo chiamavano il Becchino
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