Solito Ferrara, compiaciuto della sua calligrafia. I dialoghi sono penosi, la storia è tirata per i capelli. Il soggetto è stato in parte rovinato dall'esibizionismo, non degli attori (molto brava lei), ma proprio del regista. Fosse così brfavo, eviterebbe le cadute e legherebbe meglio le scene, darebbe ad esos un senso. La vaghezza è un'arma a doppio taglio e Ferrara la usa con troppa disinvoltura. La noia è continuamente dietro l'angolo. Si salva il senso di allucinazione per ciò che accade: non è normale l'evento, la normalità è forzata, come tocco di amara ironia. Ecco, funziona l'amara ironia, mentre il resto si perde in ghirigori barocchi di scarsa utilità, pretestuosi.
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Solito Ferrara, compiaciuto della sua calligrafia. I dialoghi sono penosi, la storia è tirata per i capelli. Il soggetto è stato in parte rovinato dall'esibizionismo, non degli attori (molto brava lei), ma proprio del regista. Fosse così brfavo, eviterebbe le cadute e legherebbe meglio le scene, darebbe ad esos un senso. La vaghezza è un'arma a doppio taglio e Ferrara la usa con troppa disinvoltura. La noia è continuamente dietro l'angolo. Si salva il senso di allucinazione per ciò che accade: non è normale l'evento, la normalità è forzata, come tocco di amara ironia. Ecco, funziona l'amara ironia, mentre il resto si perde in ghirigori barocchi di scarsa utilità, pretestuosi.
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