ennio
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domenica 21 ottobre 2018
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avventura tra i ghiacci un pò sottovalutata
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"Vertical limit" non è certo un capolavoro. Manca la tensione morale di "Everest" o il carisma degli interpreti di "assassinio sull'Eiger". Ma per il suo genere è un film tutt'altro che disprezzabile. I punti deboli del film stanno negli interpreti, un pò anonimi e fin troppo carini per essere degli alpinisti, ma del resto preferisco loro all' improbabile ed eccessivo Sylvester Stallone-Rambo di "Cliffhanger". Ci manca solo che spediscano De Niro sull'Himalaya!
Per il resto la fotografia, le riprese paesaggistiche sono molto belle, e lo sforzo per inscenare vere arrampicate è ben supportato da effetti scenici credibili.
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"Vertical limit" non è certo un capolavoro. Manca la tensione morale di "Everest" o il carisma degli interpreti di "assassinio sull'Eiger". Ma per il suo genere è un film tutt'altro che disprezzabile. I punti deboli del film stanno negli interpreti, un pò anonimi e fin troppo carini per essere degli alpinisti, ma del resto preferisco loro all' improbabile ed eccessivo Sylvester Stallone-Rambo di "Cliffhanger". Ci manca solo che spediscano De Niro sull'Himalaya!
Per il resto la fotografia, le riprese paesaggistiche sono molto belle, e lo sforzo per inscenare vere arrampicate è ben supportato da effetti scenici credibili. Certe scene drammatiche risultano a volte ripetitive è vero, specie nel finale, però la tensione non manca affatto. Da film di questo genere è lecito attendersi soprattutto questo, brivido e bellezza, e in qualche modo "vertical limit" ci è riuscito.
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paolo ciarpaglini
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domenica 25 febbraio 2007
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vertical limit.
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Il film è piacevole, soprattutto per le scariche di adrenalina che aspettano chì come me, ha il terrore del vuoto. Molte scene, specialmente se viste in grande formato, accapponano la pelle. A mio avviso la migliore interpretazione di Bill Paxton, attore non eccelso, che difficilmente riesce a 'reggere' sulle spalle il ruolo da protagonista. Credo che nella seconda parte, quando le stupidate pre-incidente finiscono, il film divenga gradevole. Scott Glenn è un santone poco credibile, ma comunque passabile, il volto 'segnato' ha buon gioco. Belle invece le interpretazioni della carinissima Izabella, e di Chris O'Donnell un buon attore. Mi ripeto la prima parte, (tolto l'inizio drammatico e toccante), è completamente inguardabile.
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Il film è piacevole, soprattutto per le scariche di adrenalina che aspettano chì come me, ha il terrore del vuoto. Molte scene, specialmente se viste in grande formato, accapponano la pelle. A mio avviso la migliore interpretazione di Bill Paxton, attore non eccelso, che difficilmente riesce a 'reggere' sulle spalle il ruolo da protagonista. Credo che nella seconda parte, quando le stupidate pre-incidente finiscono, il film divenga gradevole. Scott Glenn è un santone poco credibile, ma comunque passabile, il volto 'segnato' ha buon gioco. Belle invece le interpretazioni della carinissima Izabella, e di Chris O'Donnell un buon attore. Mi ripeto la prima parte, (tolto l'inizio drammatico e toccante), è completamente inguardabile. Poi inizia il divertimento. Tutta la seguenza girata nel crepaccio-prigione è molto bella, e come ho detto l'interpretazione di Paxton è egregia. Niente a che vedere con il Bill visto in 'Twister', 'Titanic', 'Aliens' etc... Quì veramente credo abbia dato il meglio di se, appare nettamente più 'maturo'. Per quanto possa apparire riprovevole, la presa di posizione del 'cattivone' Bill, diciamocela tutta, è purtroppo giusta, quando spietatamente chiede 'all'amico' di sacrificarsi, nonostante la causa della situazione sia dovuta, alla sua incoscienza. Il finale, stupidotto, lo 'sciamano' Scott Glenn bisbiglia una preghierina, dall'alto della sua 'illuminazione', e ...fine.
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