ziogiafo
|
domenica 26 ottobre 2008
|
alta scuola di comicità…
|
|
|
|
ziogiafo - La banda degli onesti - Italia, 1956 - Una comicità ineguagliabile e sempre attuale è quella «dell’immenso» Antonio De Curtis in arte Totò, che ha sempre spaziato con la sua maestosa personalità nella più raffinata parodia, caratterizzando i suoi personaggi cinematografici con un insieme di gesti e modi di dire ormai famosi. La vastissima filmografia di Totò non solo racchiude un prezioso patrimonio dell’arte comica più elevata ma aggiungerei che costituisce quasi una sorta di… «terapia del buon umore». “La banda degli onesti” è un vero e proprio gioiello del “genere”, ed è un classico dei film di Totò che in coppia con lo straordinario Peppino De Filippo daranno vita ad uno degli migliori spettacoli comici dell’epoca.
[+]
ziogiafo - La banda degli onesti - Italia, 1956 - Una comicità ineguagliabile e sempre attuale è quella «dell’immenso» Antonio De Curtis in arte Totò, che ha sempre spaziato con la sua maestosa personalità nella più raffinata parodia, caratterizzando i suoi personaggi cinematografici con un insieme di gesti e modi di dire ormai famosi. La vastissima filmografia di Totò non solo racchiude un prezioso patrimonio dell’arte comica più elevata ma aggiungerei che costituisce quasi una sorta di… «terapia del buon umore». “La banda degli onesti” è un vero e proprio gioiello del “genere”, ed è un classico dei film di Totò che in coppia con lo straordinario Peppino De Filippo daranno vita ad uno degli migliori spettacoli comici dell’epoca. Per un caso fortuito il portiere Antonio Bonocore (Totò) viene in possesso di una matrice originale della Zecca dello Stato per la fabbricazione di banconote da diecimila lire, il bancario morente che gliela consegna confessa al fidato portiere di averla trafugata tempo addietro ma di non averla mai usata. Pentito e in fin di vita l’ex impiegato supplica Antonio di distruggere o buttare nel Tevere al più presto possibile quel clichè, per evitare che venga utilizzato da qualche malintenzionato che possa stampare illegalmente quei biglietti da diecimila lire. Dopo qualche giorno di riflessione, Antonio, pensando di sopperire facilmente alle sue eterne esigenze economiche decide di adoperare quel clichè, almeno per il giusto necessario… quel tanto che basti per rimettere in sesto il suo bilancio familiare e poi distruggerlo. Per mettere in atto il suo “delicato” progetto ha bisogno però di aiuto e trovandosi di fronte a questa problematica propone a due condomini di sua conoscenza il suo piano. I due signori interpellati da Antonio dopo una breve titubanza accettano di partecipare all’ardua impresa. Il tipografo (Lo Turco) interpretato da un magistrale Peppino De Filippo, l’ esperto dei colori (Cardoni) un bravissimo Giacomo Furia, insieme a Totò (il portiere) si mettono rapidamente al lavoro. Da questo momento in poi si assisterà ad una fenomenale rappresentazione dell’arte comica ad opera del divertentissimo “terzetto” che all’interno della bottega di Lo Turco (nottetempo) concepirà con grande concentrazione il primo biglietto falso. La sorte però vuole che nel bel mezzo “dell’operazione” il figlio di Bonocore - Guardia di Finanza in servizio al Nord - torna a casa per trasferimento e nella sua città viene assegnato alla sezione falsificazioni. Tutto apparentemente precipiterà buttando all’aria i fantastici sogni di ricchezza dei tre, che impauriti, faranno del tutto per liberarsi rapidamente della “matrice” e dei biglietti falsi stampati. Quella che dominerà alla fine sarà la «vera morale» che distingue i componenti di questa “pseudo-banda di falsari”, i quali in realtà hanno sempre preferito di guadagnarsi la vita onestamente. Ottima la regia del bravissimo Camillo Mastrocinque che ha diretto molti dei film “storici” con Totò, sempre con grande maestria. «I soldi si fabbricano al Policlinico dello Stato» (Antonio Bonocore) - Alta scuola di comicità… cordialmente, ziogiafo
[-]
|
|
[+] lascia un commento a ziogiafo »
[ - ] lascia un commento a ziogiafo »
|
|
d'accordo? |
|
sketbull
|
sabato 28 giugno 2008
|
un capolavoro senza tempo
|
|
|
|
Un capolavoro senza tempo, una comicità garbata e brillante. Totò non gigioneggia mai, impeccabile nel suo ruolo di onesto portiere e improbabile falsario. Eccellente anche l'interpretazione di Peppino de Filippo, nei panni di uno spassoso "Lo Turco", tipografo e falsario improbabile almeno quanto Totò. Il film, impregnato di buoni sentimenti, vede continue gag piacevolissime, intramezzate dagli eccellenti dialoghi degli attori. Un pellicola che riesce a divertire ancora oggi, ad oltre cinquanta anni dalla sua nascita. Il vero cinema d'autore italiano comico risiede nelle interpretazioni magistrali di suoi grandi maestri, come i già citati Totoò e Peppino de Filippo. Oggi, ahinoi, la "comicità" è in mano ad attori di dubbio gusto, protagonisti di pellicole volgari e scontate.
[+]
Un capolavoro senza tempo, una comicità garbata e brillante. Totò non gigioneggia mai, impeccabile nel suo ruolo di onesto portiere e improbabile falsario. Eccellente anche l'interpretazione di Peppino de Filippo, nei panni di uno spassoso "Lo Turco", tipografo e falsario improbabile almeno quanto Totò. Il film, impregnato di buoni sentimenti, vede continue gag piacevolissime, intramezzate dagli eccellenti dialoghi degli attori. Un pellicola che riesce a divertire ancora oggi, ad oltre cinquanta anni dalla sua nascita. Il vero cinema d'autore italiano comico risiede nelle interpretazioni magistrali di suoi grandi maestri, come i già citati Totoò e Peppino de Filippo. Oggi, ahinoi, la "comicità" è in mano ad attori di dubbio gusto, protagonisti di pellicole volgari e scontate. Cinquanta anni fa avevamo Totò e Peppino nella "Banda degli Onesti", oggi abbiamo il duo Boldi-De Sica. Permettetemi dunque di essere nostalgico...
[-]
|
|
[+] lascia un commento a sketbull »
[ - ] lascia un commento a sketbull »
|
|
d'accordo? |
|
luca scialò
|
mercoledì 14 luglio 2010
|
un omaggio all'onestà
|
|
|
|
Antonio Bonocore è un portiere che vive una vita modesta ma onesta, sposato con una tedesca, e fiero del primogenito che è arruolato nella guardia di Finanza. Ironia della sorte, un moribondo inquilino del suo condominio, ex dipendente della Zecca , sul punto di morte per pulirsi la coscienza gli confessa di essere in possesso di una valigetta contenente un cliché per banconote da 10 000 lire con una risma di carta filigranata. Bonocore, anzichè buttarla nel fiume come l'anziano gli aveva chiesto, decide di tenerla per sè e magari tentare di cambiare vita. Cercherà l'aiuto di altre due persone, un tipografo e un inbianchino, mettendo su una banda.
[+]
Antonio Bonocore è un portiere che vive una vita modesta ma onesta, sposato con una tedesca, e fiero del primogenito che è arruolato nella guardia di Finanza. Ironia della sorte, un moribondo inquilino del suo condominio, ex dipendente della Zecca , sul punto di morte per pulirsi la coscienza gli confessa di essere in possesso di una valigetta contenente un cliché per banconote da 10 000 lire con una risma di carta filigranata. Bonocore, anzichè buttarla nel fiume come l'anziano gli aveva chiesto, decide di tenerla per sè e magari tentare di cambiare vita. Cercherà l'aiuto di altre due persone, un tipografo e un inbianchino, mettendo su una banda...forse troppo onesta.
Film divertente, piacevole, rilassante, semplice, un vero inno all'onestà e alla galanteria. Può essere visto svariate volte, offre sempre il piacere di vederlo. Bravi anche Peppino De Filippo e Giacomo Furia, nei panni dei due altri disperati.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a luca scialò »
[ - ] lascia un commento a luca scialò »
|
|
d'accordo? |
|
gabrisaltgr
|
lunedì 13 maggio 2013
|
uno dei piú bei film di totó
|
|
|
|
Veramente eccellente, di una comicitá ormai perduta e degli attori che senza dubbio hanno lasciato un marchio indelebile alla filmografia italiana.
Rappresenta un pò il periodo storico dov'é ambientato il film stesso, dilagava il boom economico ma anche la povertá delle classi sociali piú disagiate. Una povertá ben diversa da quella degli ultimi anni, poiché frutto di normali avversitá del post guerra e non di negligenze politico-sociali.
Bisogna riconoscere una straordinaria capacitá di rappresentazione, di personalitá e di adattamento agli attori quali Totó e Peppino De Filippo. I personaggi si distinguono molto bene l'uno dall'altro e sono dotati di caratteristiche e caratteri molto diversi che reggono molto bene la regia di Mastrocinque.
[+]
Veramente eccellente, di una comicitá ormai perduta e degli attori che senza dubbio hanno lasciato un marchio indelebile alla filmografia italiana.
Rappresenta un pò il periodo storico dov'é ambientato il film stesso, dilagava il boom economico ma anche la povertá delle classi sociali piú disagiate. Una povertá ben diversa da quella degli ultimi anni, poiché frutto di normali avversitá del post guerra e non di negligenze politico-sociali.
Bisogna riconoscere una straordinaria capacitá di rappresentazione, di personalitá e di adattamento agli attori quali Totó e Peppino De Filippo. I personaggi si distinguono molto bene l'uno dall'altro e sono dotati di caratteristiche e caratteri molto diversi che reggono molto bene la regia di Mastrocinque. Non c'era miglior film all'epoca che potesse rappresentate al meglio la povertá (anche se relativa).
Totó é un modesto portiere di palazzo che deve convivere ogni giorno con la lotta agli inquilini, ai gatti che sporcano e alla famiglia. Un giorno riceve, da un inquilino moribondo, una valigetta contenente un cliché che deve far sparire; ma l'onesto portiere decide di provare ad utilizzarlo cercando di convincere un tipografo e un pittore che abitano nel palazzo. Dopo un primo momento di titubanza i tre decidono di mettersi all'opera stampando una serie di biglietti. Il primo viene spacciato in una tabaccheria e gli altri vengono frazionati tra i tre componenti. Inizierà per loro una serie di complicati scambi ed equivoci che porteranno ad un lieto fine giá annunciato.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a gabrisaltgr »
[ - ] lascia un commento a gabrisaltgr »
|
|
d'accordo? |
|
filippo catani
|
giovedì 31 luglio 2014
|
una commedia esilarante
|
|
|
|
Il portiere di un palazzo, recatosi a far visita ad un inquilino ormai morente, riceve da questi una confidenza. L'uomo, ritenendo di essere stato liquidato con poco, ha rubato dalla Zecca dove lavorava tutto l'occorrente per stampare banconote da 10.000 lire. Come ultimo desiderio chiede al portiere di sbarazzarsi di tutto il materiale gettandolo nel fiume. Il portiere però sta attraversando un momento particolare e, con l'aiuto di un tipografo e un pittore scapestrato, decide di tentare il "mestiere" del falsario.
Basterebbe dire questo: scritto da Age e Scarpelli e recitato da Totò e Peppino de Filippo. Ecco con questi pochi ma basilari ingredienti si costruisce un film eccezionale che sì vive delle gag, della mimica e delle battute di un grande Totò ma contiene anche un messaggio da non trascurare sull'importanza dell'onestà.
[+]
Il portiere di un palazzo, recatosi a far visita ad un inquilino ormai morente, riceve da questi una confidenza. L'uomo, ritenendo di essere stato liquidato con poco, ha rubato dalla Zecca dove lavorava tutto l'occorrente per stampare banconote da 10.000 lire. Come ultimo desiderio chiede al portiere di sbarazzarsi di tutto il materiale gettandolo nel fiume. Il portiere però sta attraversando un momento particolare e, con l'aiuto di un tipografo e un pittore scapestrato, decide di tentare il "mestiere" del falsario.
Basterebbe dire questo: scritto da Age e Scarpelli e recitato da Totò e Peppino de Filippo. Ecco con questi pochi ma basilari ingredienti si costruisce un film eccezionale che sì vive delle gag, della mimica e delle battute di un grande Totò ma contiene anche un messaggio da non trascurare sull'importanza dell'onestà. Detto questo la pellicola ci restituisce una comicità d'altri tempi intesa come la sana comicità che senza bisogno di inutili volgarità e doppi sensi sapeva divertire. Insomma un caposaldo della comicità assolutamente imperdibile e la cui migliore recensione sarebbe la raccolta delle innumerevoli ed esilaranti battute di Totò.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a filippo catani »
[ - ] lascia un commento a filippo catani »
|
|
d'accordo? |
|
giulio andreetta
|
mercoledì 26 agosto 2020
|
un film senza tempo
|
|
|
|
Grande film di Camillo Mastrocinque con Totò e Peppino De Filippo. La qualità degli attori ovviamente non merita di essere menzionata visti i due nomi di livello internazionale. Totò in particolare mi sembra sia realmente al vertice artistico di tutta la sua filmografia. Veramente è un piacere per gli occhi notare in modo approfondito tutte le sfumature e i minimi dettagli della sua meravigliosa mimica facciale. Ma anche la trama è molto divertente e avvincente: tre uomini in costante difficoltà economica e che abitano nello stesso condominio decidono di sfruttare la tipografia di uno di loro per mettere in piedi un'attività gravemente illegale: la produzione di banconote false.
[+]
Grande film di Camillo Mastrocinque con Totò e Peppino De Filippo. La qualità degli attori ovviamente non merita di essere menzionata visti i due nomi di livello internazionale. Totò in particolare mi sembra sia realmente al vertice artistico di tutta la sua filmografia. Veramente è un piacere per gli occhi notare in modo approfondito tutte le sfumature e i minimi dettagli della sua meravigliosa mimica facciale. Ma anche la trama è molto divertente e avvincente: tre uomini in costante difficoltà economica e che abitano nello stesso condominio decidono di sfruttare la tipografia di uno di loro per mettere in piedi un'attività gravemente illegale: la produzione di banconote false. Ma gli intrighi che ne verranno fuori hanno veramente del prodigioso... A distanza ormai di molti anni questa pellicola non ha perso la sua freschezza. La qualità degli attori, la loro recitazione, benché comica, ma estremamente realistica, ne fanno un monumento della comicità di tutti i tempi, da prendere come riferimento anche per i nuovi comici di oggi.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a giulio andreetta »
[ - ] lascia un commento a giulio andreetta »
|
|
d'accordo? |
|
fausto
|
martedì 28 agosto 2007
|
un po' deludente
|
|
|
|
Devo purtroppo essere in contrasto con le opinioni positive già lette. Questo film mi è parso molto al di sotto delle aspettative: i personaggi sembrano tutti uguali, recitano come marionette, e non si riesce a intravedere un briciolo di quello sfondo metà comico metà drammatico che vorrebbe proiettare. Qualche scenetta divertente c'è, come sempre quando c'è Totò, ma con la fine piatta e prevedibile (che tra l'altro lascia capire che avrebbero potuto continuare all'infinito), il film cade definitivamente a terra. Fortunatamente c'è anche di peggio, tra le opere del Principe.
|
|
[+] lascia un commento a fausto »
[ - ] lascia un commento a fausto »
|
|
d'accordo? |
|
|