renato c.
|
sabato 25 maggio 2013
|
hotchcock sempre grande!
|
|
|
|
Negli anni della guerra fredda il cinema, a volte ci speculava, a volte voleva inorridire! Il grande Hitchock è riuscito a fare un ottimo film di spionaggio ambientato nella crisi per i missili a Cuba nell'Ottobre del 1962. Erano gli anni della guerra fredda e quella volta siamo stati sull'orlo della guerra nucleare! Ma Hitchock riesce a renderlo bene non ricordando allo spettatore la paura per il passato pericolo, ma a tenerlo interessato, ed a volte in tensione nell'intricarsi della vicenda!
Certo che durante la guerra fredda si vedeva di tutto: da uba Francia gollista, che pur restando alleta dell'occidente reclamava molta autonomia dagli USA, e trovando in essa diverse spie filosovietiche, l'organizzaione "Topaz" del titolo!
Poi la storia che si intreccia con le passioni personali.
[+]
Negli anni della guerra fredda il cinema, a volte ci speculava, a volte voleva inorridire! Il grande Hitchock è riuscito a fare un ottimo film di spionaggio ambientato nella crisi per i missili a Cuba nell'Ottobre del 1962. Erano gli anni della guerra fredda e quella volta siamo stati sull'orlo della guerra nucleare! Ma Hitchock riesce a renderlo bene non ricordando allo spettatore la paura per il passato pericolo, ma a tenerlo interessato, ed a volte in tensione nell'intricarsi della vicenda!
Certo che durante la guerra fredda si vedeva di tutto: da uba Francia gollista, che pur restando alleta dell'occidente reclamava molta autonomia dagli USA, e trovando in essa diverse spie filosovietiche, l'organizzaione "Topaz" del titolo!
Poi la storia che si intreccia con le passioni personali. come la relazione del protagonista con la cubana Juanita De Cordoba, quella della moglie del protagonista col capo dell'organizzazione "Topaz" impersonato da Michel Piccoli, un importante membro del governo cubano innamorato a sua volta di Juanita De Cordoba,ecc. Ciliegiba sulla torta: le immagini di repertorio di Fidel Castro ed Ernesti Che Guevara!
Ottima la scelta degli interpreti: Frederick Stafford fa benissimo la parte dell'agente segreto francese! Karin Dor, nella parte di Juanita De Cordoba è molto più bella nell'aspetto cubano con i capelli neri che non nella bionda cattiva bond-girl di "Agente 007- Si vive solo due volte"! Ottima poi la scelta di attori francesi come Michel Piccoli e Philippe Noiret per quel che riguardava la Francia!
La guerra fredda è terminata! Purtroppo le è subentrato il terrorismo internazionale! Quello che auguro a tutti è che quando dovremo morire sia per morte naturale!
[-]
|
|
[+] lascia un commento a renato c. »
[ - ] lascia un commento a renato c. »
|
|
d'accordo? |
|
samanta
|
martedì 4 dicembre 2018
|
la mia patria è diventata una prigione
|
|
|
|
Il film del 1969 è ambientato nel 1962 e descrive i fatti antecedenti alla crisi per la presenza a Cuba, ormai controllata dall'URSS, di missili atomici. Il film non ebbe un gran successo un pò per colpa dei produttori un pò per la critica già allora c'era un autocensura per cui criticare un regime comunista era considerata dall'intellighenzia dell'Occidente risibile, figurarsi poi la patria di Che Guevara! Ovviamente ci si dimenticava la repressione: le migliaia di fucilati, le decine di migliaia di imprigionati la fuga all'estero di centinaia di migliaia di persone. Hitchcock in questo film però è a meno agio del solito, specie nella parte finale ha una minore scioltezza del solito.
[+]
Il film del 1969 è ambientato nel 1962 e descrive i fatti antecedenti alla crisi per la presenza a Cuba, ormai controllata dall'URSS, di missili atomici. Il film non ebbe un gran successo un pò per colpa dei produttori un pò per la critica già allora c'era un autocensura per cui criticare un regime comunista era considerata dall'intellighenzia dell'Occidente risibile, figurarsi poi la patria di Che Guevara! Ovviamente ci si dimenticava la repressione: le migliaia di fucilati, le decine di migliaia di imprigionati la fuga all'estero di centinaia di migliaia di persone. Hitchcock in questo film però è a meno agio del solito, specie nella parte finale ha una minore scioltezza del solito. La trama inizia con la fuga di un dirigente del KGB in America che rivela la presenza di un gruppo di spie alti funzionari francesi che passano le notizie riguardanti la NATO. In proposito ricordiamoci che in quel periodo ci fu una crisi tra la Francia di De Gaulle e gli USA, tanto che i francesi lasciarono l'alleanza militare. Nel frattempo facciamo conoscenza con Devereaux (Frederick Stafford) spia francese che conosce e va spesso Cuba per avere notizie e che ha a Cuba l'amante Juanita (Karin Dor) vedova di un eroe della Rivoluzione, Devereaux è molto amico degli americani ed è contrario alla politica del governo, per cui accetta di usare la sua rete a Cuba per accertare la presenza di missili atomici. Scopre la realtà della presenza, ma la sua rete è distrutta e Juanita uccisa. Richiamato a Parigi cerca di scoprire con l'aiuto del genero chi è Topaz in realtà sono due alti funzionari francesi: il Capo Colombine, è Claude Jade (Michel Piccoli) dei servizi segreti e l'altro Henry Jarre (Philippe Noiret) della NATO, i due smascherati si suicideranno e Devereaux scoprirà che la moglie Nicole (Dany Robin) era l'amante di Claude anche se non sapeva la sua attività spionistica.
Il film è un buon thriller specie nella prima parte in cui ci sono momenti di tensione tipici di Hitch: ad esempio quando fugge il dirigente del KGB con la famiglia a Copenaghen per andare in USA o quando viene scoperta la rete spionistica a Cuba. Notevole tensione anche quando a New York un agente di Devereaux ruba la valigetta con il patto Cuba-URSS che prevede l'invio di armamenti e custodita dall'ambasciatore di Cuba all'ONU. Come al solito la fotografia è molto curata come i colori, splendida la scena ripresa dall'alto in cui Juanita avvolta in un vestito viola uccisa cade sul pavimento di marmo a scacchi bianchi e neri, sembra quasi un quadro.
Nel finale la scena è più appesantita e c'e meno tensione, anche se però i colpi di scena ci sono e i momenti di suspence anche. Ho trovato non indovinata la scelta di Frederick Stafford attore austricaco che ebbe una breve carriera cinematografica e fece molti film anche in Italia di non grande rilevanza (Dall'Ardenne all'inferno, La battaglia di El Alamein), la sua interpretazione è insufficiente, molto inespressivo sia nei momenti di tensione che in quelli sentimentali, fatto che certamente ha giocato nel successo del film: pensate se al suo posto ci fosse stato Cary Grant con 10 anni in meno! Ottimi invece Michel Piccoli e Philippe Noiret. In conclusione un buon film non certo dei migliori di Hitch, ma sua classe non si discute.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a samanta »
[ - ] lascia un commento a samanta »
|
|
d'accordo? |
|
luigi chierico
|
mercoledì 6 luglio 2016
|
non e’ un topazio
|
|
|
|
Spesso Alfred Hitchcock attinge dalla storia del suo tempo per realizzare ottimi film in cui più che il delitto c’è lo spionaggio, il giallo con contorni rosa come nei noti precedenti film: Il prigioniero di Amsterdam (1940), Notorious - L'amante perduta (1946), L'uomo che sapeva troppo (1956), Intrigo internazionale (1959), Il sipario strappato (1966). Anche questa volta inserisce la sua storia in un episodio che durante la Guerra Fredda lasciò il mondo col fiato sospeso. Riprese eccellenti ma poca suspense, i fatti noti si sono già svolti e l’esito è noto a tutti per cui il film non dice più nulla. Gli intrighi, lo spionaggio, i complotti, le tresche anche amorose, i tradimenti e le bugie non bastano a fare del film un thriller, e se vogliamo non c’è neanche un delitto, solo un morto in nero, non un giallo.
[+]
Spesso Alfred Hitchcock attinge dalla storia del suo tempo per realizzare ottimi film in cui più che il delitto c’è lo spionaggio, il giallo con contorni rosa come nei noti precedenti film: Il prigioniero di Amsterdam (1940), Notorious - L'amante perduta (1946), L'uomo che sapeva troppo (1956), Intrigo internazionale (1959), Il sipario strappato (1966). Anche questa volta inserisce la sua storia in un episodio che durante la Guerra Fredda lasciò il mondo col fiato sospeso. Riprese eccellenti ma poca suspense, i fatti noti si sono già svolti e l’esito è noto a tutti per cui il film non dice più nulla. Gli intrighi, lo spionaggio, i complotti, le tresche anche amorose, i tradimenti e le bugie non bastano a fare del film un thriller, e se vogliamo non c’è neanche un delitto, solo un morto in nero, non un giallo. Suicidio o assassinio? Il regista non si pronuncia. Alfred Hitchcock tace sulle cause che portarono il mondo sull’orlo dell’abisso, sul fallito sbarco degli esuli cubani nella Baia dei Porci, e ne vien fuori un modestissimo film di spionaggio, non sembra realizzato da lui ma ordinatogli come fu per i due documentari francesi : Aventure Malgache (1944) e Bon Voyage (1945). Come in tutti i suoi film anche qui fa la sua comparsa e scompare, ma questa volta ci offre una scena singolare: è seduto su una carrozzella per invalidi in un aeroporto, da dove si alza per salutare un conoscente, per poi andar via con le sue gambe.
Il suo momento è un’allegoria: una mistificazione, un rapporto amichevole a cui non si può negare la collaborazione, una decisione presa :andar via a compiere il proprio dovere. Frederick Stafford interpreta la parte di André Devereaux, non è eccellente anche perché i fatti che lo coinvolgono non lo richiedono, per la cronaca va ricordato che è morto a soli 51 anni qualche anno dopo. In definitiva il momento cruciale, il nodo che Andrè Devereaux, deve sciogliere, gli individui a cui deve togliere la maschera sono i francesi Henri Jarre e Jacques Granville, rispettivamente rappresentati dai francesi Philippe Noiret e Michel Piccoli, la cui partecipazione consente al film di elevarsi di tono, due attori la cui bravura anche se non espressa al massimo, tra i tanti vedi “Gli occhiali d’oro” per Noiret e “Salto nel vuoto” per Piccoli, è tuttavia perfetta. Tutto il resto nella mediocrità, una ripresa su una grande scala, come in troppi altri film americani (es: in Notorius), non basta a farlo ricordare. Topaz non è un topazio. chibar22@libero,it
[-]
|
|
[+] lascia un commento a luigi chierico »
[ - ] lascia un commento a luigi chierico »
|
|
d'accordo? |
|
elgatoloco
|
martedì 12 luglio 2016
|
hitchock è hitchock, my dears...
|
|
|
|
"Topaz"del 1969 non è, anche per ammissione dello stesso Alfred Hitchcock(uncle Fred, for the friends-la dichiarazione è nella"Bibbia"hitchockiana"Le cinéma selon Hitchock"di François Truffaut e Hitch, in it.come"Il cinema secondo Hitchock", in varie edizioni)il suo miglior film, ma è comunque un'opera importante, di rilievo assoluto. Nulla è come sembra, sembra(scusate l'iteratio non voluta), come ovvio, come sempre in Hitch, e lo spy-play(più che la"story", che a zio Fred interessa ma non troppo...interessa più a Leon Uris, l'autore del libro da cui il film è stato liberamente tratto, con il concorso di Samuel A.
[+]
"Topaz"del 1969 non è, anche per ammissione dello stesso Alfred Hitchcock(uncle Fred, for the friends-la dichiarazione è nella"Bibbia"hitchockiana"Le cinéma selon Hitchock"di François Truffaut e Hitch, in it.come"Il cinema secondo Hitchock", in varie edizioni)il suo miglior film, ma è comunque un'opera importante, di rilievo assoluto. Nulla è come sembra, sembra(scusate l'iteratio non voluta), come ovvio, come sempre in Hitch, e lo spy-play(più che la"story", che a zio Fred interessa ma non troppo...interessa più a Leon Uris, l'autore del libro da cui il film è stato liberamente tratto, con il concorso di Samuel A.Taylor, sceneggiatore), dall'incipit in cui Tamara, figlia del generale russo"traditore"(ma...)rompre volontariamente una statuetta, circostanza che spaventa gli spettatori e le spettatrici, al quasi finale con una sparatoria che non si vede e non si sente chiaramente, ma che provoca danni... Mc Guffin quale, qui?Difficile dirlo, potremmo avanzare l'ipotesi che sia la verità o quantomeno il"noumeno"(Immanuel Kant)che si nasconde dietro il"fenomeno".... Magari il cinema non la(verità)/non lo("noumeno")attinge, ma quantomeno è uno strumento che si avvicina. Non c'era neppure bisogno che, qualche anno prima, ce lo dicesse Michelangelo Antonioni, rifacendosi a un testo di Julio Cortazar ce lo dicesse in"Blow-up"(1966)anche perché la al centro era propriamente la fotografia, non il cinema... In Hitch era già tutto, in "North by Northwest"("intrigo Internazionale", 1959)e un lustro prima in"Rear Window"("la finestra sul cortile"), ma in realtà in tutto il suo cinema. QUi, però, dieci e rispettivamente quindici anni dopo, ce lo dice chiaramente, non impantanandosi(non poteva, peraltro)in una spy story, con tutta l a grandezza di John Le Carreè, che qui però non c'entra. Anche Piccoli e Noiret, tra gli interpreti e anche Claude Jade, grandi francesi. E per un very british non è poco... El Gato
[-]
|
|
[+] lascia un commento a elgatoloco »
[ - ] lascia un commento a elgatoloco »
|
|
d'accordo? |
|
|