Commedia molto accattivante, ben pensata ed altrettanto ben diretta dal bravissimo Barry Levinson, regista di grande talento che visse il periodo di maggiore ispirazione proprio tra la seconda metà degli anni ’80 e la prima metà dei ‘90.
La sceneggiatura, sempre curata da Levinson, riesce a far emergere il carattere intrigante della storia, che si regge sulla conflittualità estrema e quasi ossessiva tra i due protagonisti interpretati da un eccellente Richard Dreyfuss, molto in forma e perfettamente centrato nella parte, e da un meno convincente ma pur sempre simpatico Danny DeVito. La guerra senza quartiere che i due si combattono, prosegue praticamente sino alla scena finale della pellicola, che ne beneficia appieno, venendone continuamente alimentata nella sua forza narrativa e capacità attrattiva verso lo spettatore.
[+]
Commedia molto accattivante, ben pensata ed altrettanto ben diretta dal bravissimo Barry Levinson, regista di grande talento che visse il periodo di maggiore ispirazione proprio tra la seconda metà degli anni ’80 e la prima metà dei ‘90.
La sceneggiatura, sempre curata da Levinson, riesce a far emergere il carattere intrigante della storia, che si regge sulla conflittualità estrema e quasi ossessiva tra i due protagonisti interpretati da un eccellente Richard Dreyfuss, molto in forma e perfettamente centrato nella parte, e da un meno convincente ma pur sempre simpatico Danny DeVito. La guerra senza quartiere che i due si combattono, prosegue praticamente sino alla scena finale della pellicola, che ne beneficia appieno, venendone continuamente alimentata nella sua forza narrativa e capacità attrattiva verso lo spettatore.
Altro punto di forza del film è la riuscitissima ricostruzione dell’America dei primi anni sessanta, periodo in cui la storia è ambientata, ed in particolare della città di Baltimora (che è anche quella natale di Levinson); il contesto ambientale del tempo viene riproposto in scena in modo davvero impeccabile, grazie anche agli ottimi costumi ed agli interni ed esterni scenograficamente molto ben studiati.
Nel cast, oltre ai due protagonisti sopra ricordati, deve citarsi Barbara Hershey che interpreta l’unico ruolo femminile previsto dalla sceneggiatura. Molto bravi anche gli attori che ricoprono i ruoli dei colleghi di lavoro dei due protagonisti: da John Mahoney a Seymour Cassel che fanno da spalla a Dreyfuss, ai simpatici Jackie Gayle, Stanley Brock e Bruno Kirby che duettano invece con DeVito.
L’opera propone anche una critica della società americana, che coi suoi ritmi frenetici, le mille pressioni a cui si è sottoposti e le altrettante problematiche che attanagliano quotidianamente gli individui induce gli stessi, sempre in guerra con la vita, a sviluppare un fortissimo stress ed un incontrollabile nervosismo che si riverbera negativamente nei rapporti col prossimo.
Buona la parte sentimentale tra Dreyfuss e la Hershey.
Ottime musiche.
Per lo scontro continuo tra i due protagonisti e per la personalità forte e prevaricatrice degli stessi, quest’opera di Levinson mi ha riportato alla mente un vecchio film italiano con Aldo Fabrizi e Nino Taranto dal titolo “I prepotenti”.
Il titolo “Tin men”, letteralmente uomini di latta, si riferisce al lavoro di venditori di rivestimenti di alluminio, che svolgono i due protagonisti.
[-]
|
|