La sindrome di Stendhal

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Un film di Dario Argento. Con Asia Argento, Paolo Bonacelli, Marco Leonardi, Thomas Kretschmann, Cinzia Monreale.
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Giallo, durata 120 min. - Italia 1996. MYMONETRO La sindrome di Stendhal * * - - - valutazione media: 2,33 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
l.gershwin martedì 12 ottobre 2010
buona l'idea, ma solo quella Valutazione 2 stelle su cinque
78%
No
22%


Cercherò di essere il più imparziale possibile, premettendo che ho amato molti dei film di Argento.
La sindorme di Stendhal parte con una buona idea di fondo: lo shock subito da una ragazza di fronte a grandi opere d'arte degli Uffizi. Ma l'ispirazione di Argento finisce lì. Il film non viene risollevato dal colpo di scena finale, tutto sommato buono, perché su di lui gravano eccessivamente la pessima e ridicola interpretazione dei prsonaggi da parte degli attori, eccezion fatta per Paolo Bonacelli. Un punto a sfavore viene anche dagli effetti speciali: non ho idea del perché Argento abbia insistito tanto per inserirli in un film che non ne ha per niente bisogno, data la scarsità di scene veramente granguignolesche, ma soprattutto mi chiedo perché non abbia tagliato quelle sequenze che, lo vedrebbe anch un cieco, sono state fatte a computer in maniera veramente inguardabile. [+]

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nicolò martedì 1 maggio 2007
argento alle prese con la sindrome di stendhal Valutazione 2 stelle su cinque
76%
No
24%

Sceneggiato dal regista con Franco Ferrini, è un thriller efficace, ma spesso e volentieri in bilico sul ridicolo. L'idea di fare un film sulla famosa malattia che colpì a Firenze lo scrittore francese Stendhal è buona, ma papabile solo per i primi 30' minuti in cui Argento sottopone la protagonista - sua figlia Asia - allo svenimento e allo stupro del maniaco di turno, il biondo Thomas Kretschmann. E' colpevole, il maestro dell'horror nostrano, di averle affidato una (doppia) parte non alla sua altezza. Ma Argento non si smentisce mai: fin dagli esordi, è capace di creare suspense ma non di sviluppare i dialoghi (qui decisamente imbarazzanti). E il cast, tolto Paolo Bonacelli nella parte dello psicologo, lascia a desiderare. [+]

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il cinefilo lunedì 2 agosto 2010
il disastro di dario argento Valutazione 1 stelle su cinque
80%
No
20%

TRAMA: La poliziotta Anna magni(Asia Argento)viene violentata da un orrendo stupratore seriale,che poi riuscirà ad accoppare,ma questo fatto stravolgerà la sua mente...COMMENTO: La cinematografia di Dario Argento può vantare negativamente una buona schiera di film inutili e fallimentari(soprattutto l'ultimo periodo in cui sembra aver perso la vena artistica dei bei tempi andati)ma LA SINDROME DI STHENDAL per gli alti obiettivi che il regista si era prefissato è,forse,il suo peggior film in assoluto.
Dario Argento tenta la via dell'approfondimento psicanalitico della mente umana ma fallisce miseramente poichè il tutto si risolve in un rosario di ammazzamenti che,a tratti,sfiorano la ridicolaggine e il tutto viene negativamente esaltato dagli orridi effetti speciali digitali di Sergio Stivaletti e dalla colonna sonora ridicolmente pomposa di Ennio Morricone. [+]

[+] ennio morricone?? (di angies)
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henry martedì 22 maggio 2007
il peggiore film di argento Valutazione 1 stelle su cinque
55%
No
45%

Dopo una pessima e ridicola partenza sprezzante della verosimiglianza, questo sciocco, morboso e ambizioso thriller di Argento si trasforma in una sorta di horror semi-surreale che cambia le carte in tavola con totale disprezzo per l'intelligenza dello spettatore. Attori storditi, interpretazioni cretine (il maniaco stupratore è l'emblema dell'idiozia, mentre Asia suscita davvero impulsi omicidi a chi la guarda), banali effetti digitali appiccicati sullo schermo alla bella e meglio e musiche soporifere di Morricone (incredibile!): la noia e lo sbadiglio tengono saldamente in mano lo scettro del potere e a nulla servono le poche sequenze splatter a ravvivare l'attenzione. Sicuramente il punto più basso e sfigato del cinema argentiano che ha inaugurato il periodo buio del regista. [+]

[+] concordo. (di joe)
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nerazzurro sabato 7 maggio 2011
la sindrome di argento Valutazione 2 stelle su cinque
78%
No
22%

Peccato... e ripeto : Peccato. Un film che comincia a da cento per poi afflosciarsi dopo quaranta minuti per poi concludersi con un finale inconsistente. Argento dimostra di essere un maestro nelle scene violente e visionarie ma non vuole decidersi a curare i suoi film con la collaborazione di un buon sceneggiatore.

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al vox giovedì 23 aprile 2015
un quadro d' argento Valutazione 4 stelle su cinque
50%
No
50%

Non vedo in questo film la tanto citata decadenza di Argento,  anzi ha saputo dimostrare di avere ancora il potere di offrire allo spettatore un ottimo esperimento tra giallo-horror-thriller di non facile intuizione. La poesia delle sue immagini, accompagnate da una computer grafica di tutto rispetto, furioesce non solo dal suo tocco tipico nella scelta della regia, ma anche dalla musica di Morricone. La recitazione di Asia, seppur non a livelli sempre eccelsi rende benissimo il disturbo del personaggio interpretato anche in rapporto con il tema trattato. Protagonista e antagonista si confondono e ciò rende tutto più interessante. Bonacelli è una chicca. Sicuramente uno dei migliori film del periodo recente di Argento.

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elgatoloco domenica 23 settembre 2018
non il miglior argento, ma qualche spunto... Valutazione 0 stelle su cinque
0%
No
0%

Certo, in questo"La sindrome di Stendhal"(1996, Dario Argento, da-liberamente, a quanto so e credo-da un romanzo di Gabriella Magherini)Argento non è"al top":lasciato da parte il co^té fantastico di"SUspiria", "Inferno", "Phenomena", che sarà tardivamente ripreso in"La terza madre"-2007, ma l'inizio del"fantastico"in Argento direi risalga a metà dei'70 con"Profondo Rosso"), qui rimane la fascinazione di un tema, che in realtà ne ripropone altri, senza che vi sia una reale sequenzialità logica, il che sarebbe, invero, il problema minore. Il fatto è che, invece, quanto avviene(e non avviene, in misura talora maggiore)è decisamente poco efficace a livello di immagine(e di parola, dove invece il motivetto, non gobliniano e non emersoniano, di Ennio Morricone, è di efficacia indubbia): Asia Argento è interprete controversa nel ruolo"duplice", che questa duplicità rende problematicamente, spesso in modo non del tutto conseguente. [+]

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simone giovedì 24 maggio 2007
peripezie dello sguardo Valutazione 3 stelle su cinque
13%
No
88%

Fondamentale snodo del cinema argentiano. Manifesto estetico incompiuto. Amato dalla critica estera, che lo considera uno dei massimi capolavori di Argento, disprezzato e beffeggiato dal pubblico, detestato dallo zoccolo duro degli appassionati (che salvano solo qualche eccesso di sangue). Suggestiva e originale la prima mezzora, magmatica e disturbante la parte centrale, inatteso e a tratti emozionante il finale. Nel complesso, alto e basso si mescolano turbinosamente, in un tentativo programmatico di distruggere il cinema classico argentiano. La sindrome si perde nella trama (è solo un pretesto), ma domina la superfice sensoriale del film, languida e disturbante. Nel bene e nel male, un film unico e da vedere per curiosità. [+]

[+] ottimo simone! (di sickboy)
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charlusjackson venerdì 25 maggio 2007
l'io, l'inconscio, l'arte Valutazione 5 stelle su cinque
44%
No
56%

In Francia questo film è considerato modello assoluto di thriller psicologico. Ma qui, si sa, siamo in Italia, dominati dal morettismo, dalla poesia (?) impegnata, dal materialismo più crudo, e un film di Argento (un autore che, udite udite, in pieni fermenti anni Ottanta-Novanta, i "Cahiers du Cinema" hanno proclamato il più grande cineasta al mondo) per essere apprezzato deve aspettare da un minimo di 10 a un massimo di x anni. Il film nasce dalla volontà del regista di rappresentare il valore perturbante dell'arte. Lo stesso autore invita a prestare seria attenzione ai dialoghi, specie con lo psicologo. L'apertura visionaria è sfolgorante, una sublime rappresentazione della perdizione dinanzi al potere magnetico e allo squassamento interiore indotto dall'arte che esiste come anarchica espressione delle tensioni dell'Io e il suo rapporto col metafisico. [+]

[+] blah... (di atrixxirta)
[+] risposta a charlusjackson (di perroux)
[+] concordo (di orson welles)
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