capitan fracassa
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giovedì 6 gennaio 2011
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insuperabile laughton
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Il fil è ben strutturato, condensa sapientemente in 90 minuti circa un periodo storico
ampio, denso di avvenimenti, mentre l'azione si svolge esclusivamente a corte. Il regista, tramite un sapiente montaggio e con l'aiuto di una favolosa recitazione di Charles Laughton
che interpreta un Enrico VIII quale probabilmente è stato, cioè scaltro e ambizioso, consapevole
del suo scarso aspetto fisico che lo rende psicologicamente sottomesso alle mogli fino a quando non scopre il tradimento per vendicare il quale non esita ad usare il boia...
Bella recitazione davvero quella di Charles Laughton, che sa rendere il personaggio anche
divertente...
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paolp78
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mercoledì 26 agosto 2020
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la storia raccontata con leggerezza
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Film storico che affronta l'oggetto della narrazione in chiave leggera e persino umoristica a tratti, facendone scaturire una pellicola piacevole e interessante, che conserva anche un valore divulgativo da non sottovalutare.
Ottimi il trucco ed i costumi, come anche le scenografie: i mezzi adoperati per la messa in scena sono notevoli, soprattutto considerate le disponibilità del tempo certamente imparagonabili a quelle dei giorni nostri; l'effetto finale è senza dubbio molto apprezzabile e rivelatore di uno sforzo produttivo sicuramente straordinario.
La sceneggiatura è intelligente e ben articolata, sicché la storia che poteva risultare barbosa viene invece narrata in modo gradevolissimo, riuscendo a conquistare l'attenzione dello spettatore.
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Film storico che affronta l'oggetto della narrazione in chiave leggera e persino umoristica a tratti, facendone scaturire una pellicola piacevole e interessante, che conserva anche un valore divulgativo da non sottovalutare.
Ottimi il trucco ed i costumi, come anche le scenografie: i mezzi adoperati per la messa in scena sono notevoli, soprattutto considerate le disponibilità del tempo certamente imparagonabili a quelle dei giorni nostri; l'effetto finale è senza dubbio molto apprezzabile e rivelatore di uno sforzo produttivo sicuramente straordinario.
La sceneggiatura è intelligente e ben articolata, sicché la storia che poteva risultare barbosa viene invece narrata in modo gradevolissimo, riuscendo a conquistare l'attenzione dello spettatore.
Il cast è costituito da grandi interpreti, su tutti l'immenso Charles Laughton, che giganteggia ed accentra su di se l'attenzione con una prova attoriale ispiratissima, che gli consentì di fare pieno sfoggio del suo immenso talento. Il grande attore inglese, che tra l'altro ricevette l'Oscar per questa interpretazione, ha l'ulteriore vantaggio di presentare una somiglianza veramente marcata con l'immagine del sovrano britannico che ci è arrivata dai dipinti che lo ritraggono, aspetto che contribuisce al successo della sua performance.
Tra le mogli di Enrico VIII quella a cui viene dato più spazio è la quinta, Caterina Howard, la cui storia di infedeltà con il cortigiano, interpretato nel film da Robert Donat, prende una parte considerevole della pellicola. Molto inferiore invece il minutaggio dedicato ad Anna Bolena, la più celebre delle sei mogli, qui interpretata da Merle Oberon, che a sua volta è sicuramente la più famosa tra le attrici in scena, ma ciò nonostante compare solo nelle sequenze iniziali della pellicola, che appunto parte con l'esecuzione del suo personaggio.
Si ricordano infine Wendy Barrie nella riuscita interpretazione della terza moglie del sovrano, la bella ma “stupidotta” Jane Seymour, ed Elsa Lanchester a cui è assegnata la parte della quarta moglie, la Duchessa Anna di Cleves.
Non viene invece rappresentata la prima moglie di Enrico, Caterina d'Aragona.
Convincente e di valore la direzione del regista ungherese, naturalizzato britannico, Alexander Korda.
Ben scelte le musiche, molto caratteristiche e confacenti all'oggetto della narrazione.
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