gianni lucini
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domenica 21 dicembre 2014
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il risultato non è all'altezza delle aspettative
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Peccato. L’idea è buona. Un uomo di spettacolo ripudiato dalla famiglia obbliga gli eredi ad ascoltare canzoni per risolvere un quiz, condizione unica e necessaria per ereditare una cifra ragguardevole. Anche il cast, con Ave Ninchi, Carlo Dapporto, Carlo Delle Piane, Alicia Brandet e Umberto D’Orsi, giusto per citare i più conosciuti, sembra quello più adatto alla confezione di un prodotto divertente e leggero quanto basta. Eppure, nonostante queste premesse, il film non decolla. È difficile capire se la responsabilità sia della modesta regia di Marcello Giannini, futuro regista di FBI operazione Baalbeck, o delle scarse risorse messe a sua disposizione dalla produzione.
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Peccato. L’idea è buona. Un uomo di spettacolo ripudiato dalla famiglia obbliga gli eredi ad ascoltare canzoni per risolvere un quiz, condizione unica e necessaria per ereditare una cifra ragguardevole. Anche il cast, con Ave Ninchi, Carlo Dapporto, Carlo Delle Piane, Alicia Brandet e Umberto D’Orsi, giusto per citare i più conosciuti, sembra quello più adatto alla confezione di un prodotto divertente e leggero quanto basta. Eppure, nonostante queste premesse, il film non decolla. È difficile capire se la responsabilità sia della modesta regia di Marcello Giannini, futuro regista di FBI operazione Baalbeck, o delle scarse risorse messe a sua disposizione dalla produzione. L’elemento più imbarazzante sono le canzoni, con un’incomprensibile mescola tra brani del Festival di Sanremo di stile “tradizionale” e canzoni estive degli anni Sessanta. La scelta dei pezzi canori poi sembra del tutto casuale e pare quasi evitare i successi della stagione, forse perché più costosi di altri. Rivisto oggi appare un pasticcio quasi incomprensibile.
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elgatoloco
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mercoledì 2 gennaio 2019
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musicarello scarsino, ma...
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"I ragazzi dell'Hully Gally"/Marcello Giannini), musicarello in bianco e nero(nenanche male, la fotografia, anzi con qualche spunto interessante in interni ed esterni), come film è inconsistente: a differenza dei musicarelli USA(Elvis, ma non solo)dove la storia, magari non geniale sorreggeva le canzoni e in qualche modo si fondeva con esse, qui la storia è un pretesto, ma non un pre-testo per l'ascolto delle canzoni, cioè la storiellina si stacca complletamente dalle canzoni, dove risulta solo la dicotomia tra le melodie pseudoromantiche italiane degli anni 30-40, il peggio del belcantismo che credeva di rifare (molto malamente)le arie d'opera e le canzoni dette dell'"hully gully"(o jé jé , ma quello non c'era ancora), dove un Morandi, un Fausto Leali(voce da vero blues-man, chapeau), un Bruno Lauzi(grande, il che di Morandi non si può dire.
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"I ragazzi dell'Hully Gally"/Marcello Giannini), musicarello in bianco e nero(nenanche male, la fotografia, anzi con qualche spunto interessante in interni ed esterni), come film è inconsistente: a differenza dei musicarelli USA(Elvis, ma non solo)dove la storia, magari non geniale sorreggeva le canzoni e in qualche modo si fondeva con esse, qui la storia è un pretesto, ma non un pre-testo per l'ascolto delle canzoni, cioè la storiellina si stacca complletamente dalle canzoni, dove risulta solo la dicotomia tra le melodie pseudoromantiche italiane degli anni 30-40, il peggio del belcantismo che credeva di rifare (molto malamente)le arie d'opera e le canzoni dette dell'"hully gully"(o jé jé , ma quello non c'era ancora), dove un Morandi, un Fausto Leali(voce da vero blues-man, chapeau), un Bruno Lauzi(grande, il che di Morandi non si può dire...), una François Hardy(bellissima e brava), Edoardo Vianello e i Marcellos Ferial(piacevoli e inventivi), per fare qualche esempio, emergono quali"giganti"rispetto al melodismo consunto di prima.,. Ma la vera"sorpresa"sono i grandi interpreti, intendend oattori e attrici, con numeri straordinari: vedansi Marcello d?Orsi e Ave Ninchi che si contendono l'eredità, il grnade Carlo Dapporto come colonello"sui generis", L'allora giovanissimo Carlo Delle Piane e tanti/e altri/e, che "non per soldi ma per denaro"dovevano fare anche i musicarelli e forse si divertivano a farli, dato che comunque riescono a farli bene... Da un lato, dunque, lo strazio delle canzoni old style , dall'altro quelli che allora erano chiamati"urlatori"che invece erano bravi. Ma il film non si sbilancia, anche quando c'è il concorso-festival per la migliore canzone: non si poteva scontentare il pubblico d'antan , affezionato alle sue canzoni d'epoca; cosa che peraltro si ripete nel tempo, come ormai ben nota; i fans di Lady Gaga non solo quelli di Madonna, per esemplificare... El Gato
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