dario
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venerdì 22 giugno 2012
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concreto
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Film decisamente importante, concreto, solido, autentico. Grandiosa prova di Jack Palance (a tratti persino eccessiva) e direzione con mano sicura, esperta, coinvolta nella vicenda. Quasi due ore di tensione assoluta e di scenari realistici, con decisa condanna della guerra. Non un calo, non un'indecisione. Moralità granitica e sofferenza per l'emarginazione relativa, per la crudeltà dell'uomo, per le offese all'umanità. Aldrich va ben oltre lo spettacolo in sè, Questo suo cinema non è funzionale ad una tesi spicciola - come la storia potrebbe suggerire - ma è una preoccupazione più ampia che si rifugia in un dolore cosmico ed attonito per le morti brutali, per l'insipienza e indifferenza dei capi che mandano i soldati a morirei.
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Film decisamente importante, concreto, solido, autentico. Grandiosa prova di Jack Palance (a tratti persino eccessiva) e direzione con mano sicura, esperta, coinvolta nella vicenda. Quasi due ore di tensione assoluta e di scenari realistici, con decisa condanna della guerra. Non un calo, non un'indecisione. Moralità granitica e sofferenza per l'emarginazione relativa, per la crudeltà dell'uomo, per le offese all'umanità. Aldrich va ben oltre lo spettacolo in sè, Questo suo cinema non è funzionale ad una tesi spicciola - come la storia potrebbe suggerire - ma è una preoccupazione più ampia che si rifugia in un dolore cosmico ed attonito per le morti brutali, per l'insipienza e indifferenza dei capi che mandano i soldati a morirei.
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davide chiappetta
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domenica 19 agosto 2012
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eccellente film bellico
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Eccellente film bellico diretto da Aldrich che sviscera temi importanti e per l'epoca poco esplorati, tra cui l'ambizione, la codardia, l'onore, poi ripresi in decine di pellicole. Il regista gira con grande maestria ed evita i pericoli della staticità nonostante il film sia tratto da un'opera teatrale e preveda diverse scene girate per lo più in spazi ristretti. Le scene belliche sono girate con la stessa foga di quelle dialogate, alcune sequenze di guerra mettono i brividi per l'assoluta bravura di Aldrich; l'incipit con la scena del fortino e l'elmetto di un soldato che rotola da una collina e il subitaneo inizio dei titoli di testa non solo mostrano il marchio di fabbrica del grande regista ma è anche di una finezza rara difficile a trovarsi in tutti i film di Hollywood e non.
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Eccellente film bellico diretto da Aldrich che sviscera temi importanti e per l'epoca poco esplorati, tra cui l'ambizione, la codardia, l'onore, poi ripresi in decine di pellicole. Il regista gira con grande maestria ed evita i pericoli della staticità nonostante il film sia tratto da un'opera teatrale e preveda diverse scene girate per lo più in spazi ristretti. Le scene belliche sono girate con la stessa foga di quelle dialogate, alcune sequenze di guerra mettono i brividi per l'assoluta bravura di Aldrich; l'incipit con la scena del fortino e l'elmetto di un soldato che rotola da una collina e il subitaneo inizio dei titoli di testa non solo mostrano il marchio di fabbrica del grande regista ma è anche di una finezza rara difficile a trovarsi in tutti i film di Hollywood e non. Finale coraggioso anche se leggermente prolisso e ridondante. Eccezionale la recitazione di tutti gli attori, sia nelle scene tranquille come la partita a poker, in primis Lee Marvin in una delle sue interpretazioni migliori, sia in quelle d'azione. Il migliore di Aldrich assieme al capolavoro noir 'Un bacio e una pistola'; da accostare ai film di guerra contro la guerra di Samuel Fuller che gira con la stessa furia;. Robert Strauss, uno dei migliori caratteristi al mondo, mette allegria con le sue battute originali cosi come faceva in 'Stalag 17'; Marvin non ancora famoso buca schermo e spettatore con il suo immancabile sigaro e il suo sorriso cinico e beffardo; da brivido il finale con il ghigno stampato sul viso del grande grandissimo Jack Palance. Il film è uno dei preferiti di Kubrick, che lo ispirò per 'Orizzonti di gloria'. Da vedere assolutamente.
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giovanni morandi
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mercoledì 28 settembre 2022
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paura e coraggio non si conciliano giovanni morand
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Grande film del primo Aldrich (1956-titolo originale Attack). Inserito dai più nel filone antimilitarista, è invece un film di "denuncia", ben più audace (non piacque affatto ai vertici dello Stato maggiore USA), che studia la guerra da un punto di vista psicologico e politico (il Superiore diretto- Marvin protegge Albert per interessi di carriera) , nel quale chi detiene il potere gioca con le vite altrui. Proprio per questo,secondo me fu realizzato senza alcun appoggio da parte dell'esercito e con scarsi mezzi. Comunque la scarsità dei mezzi, concessa ad Aldrich, non sminuisce l'impatto emotivo e l'abilità del regista nelle scene d'azione.
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Grande film del primo Aldrich (1956-titolo originale Attack). Inserito dai più nel filone antimilitarista, è invece un film di "denuncia", ben più audace (non piacque affatto ai vertici dello Stato maggiore USA), che studia la guerra da un punto di vista psicologico e politico (il Superiore diretto- Marvin protegge Albert per interessi di carriera) , nel quale chi detiene il potere gioca con le vite altrui. Proprio per questo,secondo me fu realizzato senza alcun appoggio da parte dell'esercito e con scarsi mezzi. Comunque la scarsità dei mezzi, concessa ad Aldrich, non sminuisce l'impatto emotivo e l'abilità del regista nelle scene d'azione. Grande interpretazione di Albert, vigliacco e pauroso (una sorta di Don Abbondio: che alla fine si sfoga "...se non ce l'hai il coraggio...") vigliacco, opportunista, infantile e psicotico. Pochi altri film di guerra sono altrettanto crudi ed efficaci (si pensi alla scena del carrarmato che pare "ingoiare" Palance) e pieni di vera rabbia più nei confronti degli inetti al Comando, che nei confronti del nemico.
Jack Palance in una delle sue migliori interpretazioni.
Albert e' supportato e protetto da Lee Marvin (che ha ambizioni politiche che si possono avverare anche con l'aiuto del padre di Albert); già alcune missioni dei suoi soldati sono andate male, perché Albert non è intervenuto a sostegno impiegando l'artiglieria.
Ora si tratta di occupare una cittadina del Belgio (probabilmente infestata dai Nazisti) e Albert la fa ancora più grossa .
Manda in avanscoperta Palance con un piccolo plotone, costretto a rintanarsi in una vecchia casa con i pochi uomini rimasti.
Gli accordi erano chiari in caso di presenza massiccia (come poi si rivela tale) dei tedeschi , con tanto di Panzer pronti a far fuoco, Albert avrebbe dovuto ricorrere a far intervenire in forze altri soldati e soprattutto, l'artiglieria per fermare l'avanzata del nemico. (Palance gli aveva fatto giurare, davanti a testimoni, che lo avrebbe fatto)...ma Albert non lo fa e si va a nascondere nella sua stanza, piangendo e frignano come un bambino.
Palance ed alcuni dei suoi riescono a ritirarsi e tornare alla base. Jack è furibondo e vuole eliminare definitivamente quel vigliacco, ma nel frattempo i tedeschi sono ormai vicini e distruggono con i Panzer molti appostamenti USA; Palance già ferito e zoppicante si ministero di un bazooka e distrugge da solo un carro armato, ma nel frattempo ne spunta un altro e lui si trova tra questo ed il muro di un edificio, cerca di sparare ma il bazooka fa cilecca e il suo braccio destro rimane sotto i cingoli del carro armato.
Intanto Albert rintanato in un edificio punta un mitra contro i suoi, dicendo che è necessario arrendersi.
Finale straordinario, spunta sulla porta non un tedesco, ma una sorta di fantasma, è ancora Palance sanguinante, senza il braccio destro, intende far giustizia ed eliminare Albert, ma fa pochi passi e cade morto. Albert insiste nel voler chiamare i tedeschi, ma l'altro sottufficiale gli spara. Arriva nel frattempo il Comandante Marvin, chiede spiegazioni e gli altri soldati (tranne il Sergente che ha sparato) dichiarano falsamente che Albert è stato ucciso dai tedeschi.
Ma il Sergente, nonostante le promesse di avanzamento di carriera del Comandante (anche lui con molto da nascondere) non si fermerà e farà il rapporto ai Superiori di quanto realmente accaduto.
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dandy
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domenica 27 settembre 2015
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soldati contro soldati.
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Uno dei migliori film di Aldrich e di genere.Durissimo e cupo atto di accusa contro chi usa il comando per mascherare la vigliaccheria e l'inettitudine che portano all'inutile spreco di vite umane sul campo.Teso tanto nelle scene di battaglia quanto in quelle dialogate,il film non incontrò i favori dell'esercito che negò la collaborazione(pare anche che fu boicottato da un'associazione di reduci)e il regista dovette arrangiarsi con un budget ristretto.Che però sfrutta eccelmente,accentuando il senso di oppressione e disfacimento.E quale maestro del cinema,non manca di tratteggiare con diligenza anche l'odioso e patetico Cooney(l'irriverente scena in cui ubriaco e piagniucolante rivive le percosse subite nell'infanzia dal padre).
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Uno dei migliori film di Aldrich e di genere.Durissimo e cupo atto di accusa contro chi usa il comando per mascherare la vigliaccheria e l'inettitudine che portano all'inutile spreco di vite umane sul campo.Teso tanto nelle scene di battaglia quanto in quelle dialogate,il film non incontrò i favori dell'esercito che negò la collaborazione(pare anche che fu boicottato da un'associazione di reduci)e il regista dovette arrangiarsi con un budget ristretto.Che però sfrutta eccelmente,accentuando il senso di oppressione e disfacimento.E quale maestro del cinema,non manca di tratteggiare con diligenza anche l'odioso e patetico Cooney(l'irriverente scena in cui ubriaco e piagniucolante rivive le percosse subite nell'infanzia dal padre).Assai brutale per i tempi la violenza,come pure il confronto finale.Perfetto cinema d'azione da comparare a quello di Samuel Fuller e Lewis Milestone.
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