È una storia allucinata e allucinante che ha per protagonista la città di Hong Kong e si suoi abitanti, immersi in un abisso buio (non c'è una scena che si svolga durante le ora diurne) e sporco, disordinato, a volte vuoto e spettrale. Le storie sono quelle di un killer che lavora in coppia con una bellissima agente (che gli procaccia i “lavori”, e che stabilisce chi deve morie, dove e quando). C'è ancora la storia di un ragazzo, diventato muto dopo aver mangiato un'ananas in scatola avariata, con una passione per la videocamera e le riprese amatoriali, ed inoltre quelle di altre due ragazze che ruotano attorno a questi: una bionda alla ricerca di se stessa che incontra il killer, ed una bruna lasciata dal fidanzato e che trova nel muto una spalla su cui piangere.
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È una storia allucinata e allucinante che ha per protagonista la città di Hong Kong e si suoi abitanti, immersi in un abisso buio (non c'è una scena che si svolga durante le ora diurne) e sporco, disordinato, a volte vuoto e spettrale. Le storie sono quelle di un killer che lavora in coppia con una bellissima agente (che gli procaccia i “lavori”, e che stabilisce chi deve morie, dove e quando). C'è ancora la storia di un ragazzo, diventato muto dopo aver mangiato un'ananas in scatola avariata, con una passione per la videocamera e le riprese amatoriali, ed inoltre quelle di altre due ragazze che ruotano attorno a questi: una bionda alla ricerca di se stessa che incontra il killer, ed una bruna lasciata dal fidanzato e che trova nel muto una spalla su cui piangere. Wong Kar Wai pare che giri senza una vera sceneggiatura, e direi che si vede anche, nel senso che a volte le immagini e gli avvenimenti si susseguono senza un vero filo logico, ma con un'unica tensione di natura puramente estetica. Questo non è necessariamente un difetto, anche se a volte il gioco delle immagini mostra la corda.
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