achab50
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mercoledì 24 agosto 2022
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filmaccio cartonato
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Tipico filmaccio para-psicologico americano, dove non ci sono sfumature e tutto è tagliato col machete. Tutta la vicenda non sta in piedi nemmeno a puntellarla: due adolescenti chiaramente disturbate decidono di eliminare il patrigno di una delle due. E con questo è raccontato tutto il film.
I personaggi sono cartonati a due dimensioni e le due giovani protagoniste inespressive al massimo, ci mettono impegno ma senza risultato.
Inquadrature fisse, impianto teatrale, personaggi chiave appena abbozzati. Una noia mortale.
Alla larga
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francescofacchinetti
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martedì 12 maggio 2020
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un climax continuo.
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Esordio teso e sorprendente, un thriller teen che quasi subito evolve verso una commedia nera fatta di sguardi, lunghi piani sequenza e tensioni mai del tutto esplose. Il tutto basta per restare incollati un’oretta e mezza, cogliere una neanche troppo velata critica ad un certo tipo di borghesia, e (soprattutto) apprezzare due bravissime interpreti del cinema americano attuale.
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winchester_94
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domenica 30 dicembre 2018
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thoroughbreds: amiche di sangue
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L’unica cosa peggiore dell’essere incompetenti o di essere cattivi è dimostrarsi indecisi. Questa è la metafora dell’omicidio in Thoroughbreds, opera accattivante che unisce il black humor al dramma, portando sullo schermo una storia di due ragazze problematiche, alla ricerca del delitto perfetto.
Accusata di crudeltà verso gli animali, Amanda, ragazza apatica e incapace di provare qualsiasi tipo di emozione, viene spronata dalla madre a riavvicinarsi a Lily, vecchia amica di infanzia, proveniente da una famiglia benestante. Lo stile di vita agiato le aspirazioni e i progetti di quest’ultima sono ostacolati dal patrigno, arrogante e presuntuoso nei suoi confronti.
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L’unica cosa peggiore dell’essere incompetenti o di essere cattivi è dimostrarsi indecisi. Questa è la metafora dell’omicidio in Thoroughbreds, opera accattivante che unisce il black humor al dramma, portando sullo schermo una storia di due ragazze problematiche, alla ricerca del delitto perfetto.
Accusata di crudeltà verso gli animali, Amanda, ragazza apatica e incapace di provare qualsiasi tipo di emozione, viene spronata dalla madre a riavvicinarsi a Lily, vecchia amica di infanzia, proveniente da una famiglia benestante. Lo stile di vita agiato le aspirazioni e i progetti di quest’ultima sono ostacolati dal patrigno, arrogante e presuntuoso nei suoi confronti. Amanda propone alla ragazza di architettare un piano per ucciderlo, attirando così la sua attenzione e instaurando un rapporto di amicizia, molto particolare. Presentato al Sundance Festival 2017, amiche di sangue è il primo lungometraggio diretto da Cory Finley, regista che dimostra la sua bravura con la macchina da presa. L’attenzione nella composizione del quadro valorizza l’ambiente e allo stesso tempo accentua le personalità superficiali dei personaggi. La casa di Lily, arredata con splendidi mobili e oggetti di valore, racchiude quella desolazione e freddezza che ritroviamo nelle nostre protagoniste, mentre la colonna sonora composta da Erik Friedlander scandisce le sequenze della pellicola dando voce allo straniamento degli spettatori e creando così un ottimo risultato a livello tecnico.
Il film, fin dall’inizio appare intrigante, trovandoci davanti ad un thriller con toni noir, composto da un assetto narrativo diviso in capitoli che dona respiro alla storia, accompagnata da soluzioni registiche e di montaggio vincenti.
Nonostante l’impostazione narrativa coinvolgente, la sceneggiatura non può definirsi priva di difetti poiché si focalizza solo sull’aridità e l’indifferenza dei personaggi senza donare profondità e complessità alle loro caratterizzazioni.
Olivia Cooke e Anya Taylor-Joy, viste rispettivamente in Ready Player One e Split interpretano due ragazze ciniche e vuote dimostrando attraverso alla loro bravura, di essere delle ottime attrici in particolar modo la Taylor Joy. Degno di nota è anche l’interpretazione di Anton Yelchin, scomparso prematuramente, quattordici giorni dopo la fine delle riprese. Il suo personaggio, Tim, rispecchia lo spettatore, dissociandosi dalle due adolescenti e dalle loro azioni scorrete, spinte da motivazioni che molto spesso risultano essere incomprensibili e allarmanti. Amiche di sangue è un film “strano” che mette in scena la macchinazione di un omicidio ma allo stesso tempo vuole essere una riflessione poco incisiva sull’alienazione delle nuove generazioni. Nonostante questo, l’opera di Cory Finley, risulta essere molto interessante a livello tecnico ma leggermente dissonante per quanto riguarda i contenuti veicolati.
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