rmarci05
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domenica 26 agosto 2018
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idea di partenza interessante ma realizzata male
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Non è la prima volta che il regista Guy Hamilton (Goldfinger, Vivi e lascia morire) firma uno 007 deludente; infatti pochi anni prima aveva realizzato il pessimo "Una cascata di diamanti". Se l'idea del film era piuttosto originale e il personaggio del pistolero/killer era interessante, il film a volte risulta già visto e con personaggi mal caratterizzati, in particolare la bond-girl. Le scene d'azione sono convincenti, ma alcune trovate di regia (come il 3° capezzolo) rendono la storia quasi ridicola, e la colonna sonora è praticamente inascoltabile. Una nota di merito a Christopher Lee, che dà vita al migliore antagonista della saga dai tempi di Adolfo Celi in "Thunderball".
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Non è la prima volta che il regista Guy Hamilton (Goldfinger, Vivi e lascia morire) firma uno 007 deludente; infatti pochi anni prima aveva realizzato il pessimo "Una cascata di diamanti". Se l'idea del film era piuttosto originale e il personaggio del pistolero/killer era interessante, il film a volte risulta già visto e con personaggi mal caratterizzati, in particolare la bond-girl. Le scene d'azione sono convincenti, ma alcune trovate di regia (come il 3° capezzolo) rendono la storia quasi ridicola, e la colonna sonora è praticamente inascoltabile. Una nota di merito a Christopher Lee, che dà vita al migliore antagonista della saga dai tempi di Adolfo Celi in "Thunderball". Non tra i migliori della serie, 2 stelle e mezzo.
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elgatoloco
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martedì 22 maggio 2018
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tipico bond, gradevole
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Più o meno(invero molto)liberamente tratto da Ian Fleming, che è decisamente un pre-testo, anche questo"The Man with the golden Gun"(1974, di Guy Hamilton, regista di vari Bond-movies), con Roger Moore, è un po'una quintessenza di tutte le -più o meno eroiche-lotte di Bond(versione Moore, come versione Sean Connery prima di lui, il resto viene dopo e forse non è a quel livello...), con il suo humor very british, la sua voglia di donne, che qui raggiunge anche un certo vertice erotico, anche se qualche anno farà di più e di meglio, diciamo così... , il suo essere comunque indefettibilmente, for the Great Britain and the Queen.
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Più o meno(invero molto)liberamente tratto da Ian Fleming, che è decisamente un pre-testo, anche questo"The Man with the golden Gun"(1974, di Guy Hamilton, regista di vari Bond-movies), con Roger Moore, è un po'una quintessenza di tutte le -più o meno eroiche-lotte di Bond(versione Moore, come versione Sean Connery prima di lui, il resto viene dopo e forse non è a quel livello...), con il suo humor very british, la sua voglia di donne, che qui raggiunge anche un certo vertice erotico, anche se qualche anno farà di più e di meglio, diciamo così... , il suo essere comunque indefettibilmente, for the Great Britain and the Queen...contro i "vilains"di sempre e di ogni dove-ma stavolta il vilain in questione è , francamente, di gran lusso: si tratta di Scaramanga, un parvenu, volendo(come molti di questi"nemici di Bond e del "mondo libero"), interpretato da Christopher Lee, qui in una delle sue migliori interpretazioni, classici horror della"Hammer"a parte... C'è anche Britt Ekland, bellissima, dove perà Maud Adams non è da meno...Hervé Villechaize è il perfido nano, servo non certo troppo fedele di Scaramanga... Molte cose, ancora, con tutti quei paesaggi orientali, tra Cina(intendendo, però Hong Kong, Macao, allora ancora"zone libere"), Indonesia etc, in genere Estremo Oriente con tutti i suoi misteri e fascini espliciti o anche invece impliciti... Da vedere e apprezzare, purché non si dimentichi che il film è del 1974, anno "pieno"della crisi del petrolio, E il"vilain"Scaramanga, previdente, aveva creato tutta una fabbrica autogestita fondata sull'energia solare, che qui viene presentata anche come abbastanza minacciosa, il che, forse, non avrà riempito di gioia verdi ed ecologisti del tempo...sempre che ci fossero, beninteso. El Gato
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fedeleto
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domenica 25 giugno 2017
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roger moore contro cristopher lee
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L'agente segreto James Bond, deve recuperare un dispositivo che sfrutta l'energia solare chiamato Solar, ma per farlo dovrà affrontare un uomo dalla pistole d'oro che lo sta attendendo per un duello all'ultimo sangue.Guy Hamilton (missione Goldfinger)dirige il nono film della serie di 007, la storia tratta dal romanzo di Fleming e sceneggiata da Mankiewicz e Maibaum, è sicuramente tra i migliori film di Bond.Le trovate non mancano (il circo dei duelli, la macchina che ruota a 360', una macchina che diventa aereo) e il personaggio di Moonnight (interpretato dalla graziosa Britt Ekland) gli dona anche un pizzico di homour in più. Pertanto il film segna la fine della collaborazione produttiva tra Broccoli e Saltzman, ma grazie a dio Bond tornerà nella Spia che mi amava.
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L'agente segreto James Bond, deve recuperare un dispositivo che sfrutta l'energia solare chiamato Solar, ma per farlo dovrà affrontare un uomo dalla pistole d'oro che lo sta attendendo per un duello all'ultimo sangue.Guy Hamilton (missione Goldfinger)dirige il nono film della serie di 007, la storia tratta dal romanzo di Fleming e sceneggiata da Mankiewicz e Maibaum, è sicuramente tra i migliori film di Bond.Le trovate non mancano (il circo dei duelli, la macchina che ruota a 360', una macchina che diventa aereo) e il personaggio di Moonnight (interpretato dalla graziosa Britt Ekland) gli dona anche un pizzico di homour in più. Pertanto il film segna la fine della collaborazione produttiva tra Broccoli e Saltzman, ma grazie a dio Bond tornerà nella Spia che mi amava. Senza dubbio Moore ormai è a suo agio nei panni del personaggio, e la nostalgia di Connery gradualmente sta scomparendo.Magistrale come sempre Cristopher Lee, in una sorta di alter ego malvagio di Bond, piccoli omaggi al cinema cinese con gli incontri di arti marziali.Colonna sonora orecchiabile ma non certo paragonabile alle altre.Finché c è Bond c è speranza.
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paolopace
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giovedì 29 settembre 2016
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il bond di transizione di moore
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Questo film è l'ultimo della serie diretto da Guy Hamilton, che continua ad aumentare la dose di farsa, che si compensa a vicenda con la violenza e la durezza di smalto di un film che, visto per se stesso ci guadagna ad essere paragonato agli altri della serie (mostra un po' la corda) nonostante gli ottimi attori e un Roger Moore più duro, in imbarazzo ad eseguire tutte le indicazioni del regista. L'errore di cercare un Moore simil-Connery verrà compreso dalla direzione delle sceneggiature e dalle regie dei film successivi con l'attore, che ha sempre riconosciuto le sue possibilità limitate e abbisognante di un suo Bond, senza tentare il confronto con Connery sul suo stesso terreno. Ma a parte il protagonista, gran parte dei personaggi del film è trattato sotto una chiave che non credo di esagerare a definire comica (il grande Christopher lee è più da ricordare per la autoironia che mette nel suo personaggio che non come cattivo in sè, nella galleria bondiana), come dimostra il personaggio dello sceriffo Pepper interpretato da Clifton James, - che viene dal precedente film -, assolutamente comico.
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Questo film è l'ultimo della serie diretto da Guy Hamilton, che continua ad aumentare la dose di farsa, che si compensa a vicenda con la violenza e la durezza di smalto di un film che, visto per se stesso ci guadagna ad essere paragonato agli altri della serie (mostra un po' la corda) nonostante gli ottimi attori e un Roger Moore più duro, in imbarazzo ad eseguire tutte le indicazioni del regista. L'errore di cercare un Moore simil-Connery verrà compreso dalla direzione delle sceneggiature e dalle regie dei film successivi con l'attore, che ha sempre riconosciuto le sue possibilità limitate e abbisognante di un suo Bond, senza tentare il confronto con Connery sul suo stesso terreno. Ma a parte il protagonista, gran parte dei personaggi del film è trattato sotto una chiave che non credo di esagerare a definire comica (il grande Christopher lee è più da ricordare per la autoironia che mette nel suo personaggio che non come cattivo in sè, nella galleria bondiana), come dimostra il personaggio dello sceriffo Pepper interpretato da Clifton James, - che viene dal precedente film -, assolutamente comico. Sul versante della violenza l'influenza su Bond - come è sempre avvenuto - della contemporaneità che vedeva al cinema un certo genere di film, con una loro peculiare durezza. Maud Adams è una delle attrici più belle e sexy (tornerà nell'eccellente "Octopussy") che abbia lavorato in un film di Bond, estremamente adatta per la parte, mentre ci si chiede quali particolari qualità abbia il personaggio dell'altrettanto bella Britt Ekland come agente segreto. Uno dei film più erotici della serie, ma scherza anche su questo. Ancora una volta le qualità più prettamente umane hanno la meglio sulla tecnologia, e ancora una volta si celebra una "dolce vita" con un cinismo, che almeno in 007, fa miracoli. Il grande Oswald Morris dovette a un certo punto sostituire Ted Moore, il "mago" della fotografia dei primi 007, ma si é dimostrato all'altezza della situazione: questo è uno dei Bond più brillanti per la fotografia. Manca invece Ken Adam alle scenografie, ma il suo collaboratore Peter Murton, che aveva già lavorato per 007, fa un lavoro egregio, così come sempre eccellente è la musica di John Barry. Grandioso il salto carpiato con l'auto tra le sponde del canale, eseguito realmente da uno stuntman. Nick Nack, il maggiordomo di Scaramanga, è un personaggio infido, ma l'attore, Hervé Villechaize, ha dichiarato di preferire questo genere di parti ad altre pupazzesche che gli venivano offerte a causa del suo nanismo. Si chiude con questo film una stagione del Bond (durante la lavorazione del film stava avvenendo anche il "divorzio" tra Saltzman e Broccoli), che per molti episodi sarà meno a base di sesso e violenza e si avvicinerà alle produzioni per bambini, per tutta la famiglia, come il successivo.
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jackpug
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giovedì 13 agosto 2015
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il più deludente film di bond con moore
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"L'uomo dalla pistola d'oro" è il film della saga più "giocoso", più "divertente" e meno intrigante.
Moore torna nei panni di Bond dopo il non eccellente "Vivi e lascia morire" e stavolta deve vedersela con uno tra i migliori villains della saga : Francisco Scaramanga, interpretato dall'ottimo Christopher Lee.
Forse è proprio lui, Scaramanga, l'unica cosa che mi ha convinto interamente di tutta la pellicola.
Il resto è alquanto grottesco a causa di momenti inutili o scene troppo ripetute poichè credute simpatiche : esempio, il ritorno dello sceriffo J. W. Pepper da "Vivi e lascia morire".
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"L'uomo dalla pistola d'oro" è il film della saga più "giocoso", più "divertente" e meno intrigante.
Moore torna nei panni di Bond dopo il non eccellente "Vivi e lascia morire" e stavolta deve vedersela con uno tra i migliori villains della saga : Francisco Scaramanga, interpretato dall'ottimo Christopher Lee.
Forse è proprio lui, Scaramanga, l'unica cosa che mi ha convinto interamente di tutta la pellicola.
Il resto è alquanto grottesco a causa di momenti inutili o scene troppo ripetute poichè credute simpatiche : esempio, il ritorno dello sceriffo J. W. Pepper da "Vivi e lascia morire".
Britt Ekland e Maud Adams sono bellissime ma i loro rispettivi personaggi non convincono particolarmente, in particolare, Goodnight ( il personaggio di Britt Ekland ) è un agente segreto ma sembra una pasticciona !
E il personaggio di Nick Nack, a volte, è proprio irritante e fastidioso !
Non è colpa del film ma è colpa di questa atmosfera da cartoon che raggiungerà il limite con "Moonraker".
Non male la theme song "The Man With The Golden Gun" di Lulu ma non ai livelli dell'ottima "Live And Let Die" di McCartney o della magnifica "Diamonds Are Forever" di Shirley Bassey ( a mio avviso la migliore tra le tre canzoni cantate dalla Bassey per tre film di Bond ).
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onufrio
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mercoledì 26 dicembre 2012
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quando un uomo con la pistola(d'oro)incontra bond
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James Bond alle prese con uno spietato killer: Francisco Scaramanga, interpretato da uno straordinario Christopher Lee,e da un perfido nanetto (H.Villechaize) che vogliono "rubare" il sole, ovvero diventare padroni dell'energia solare nel mondo. Film ambientato nell'estremo oriente:Cina,Macao,Hong Kong; al fianco di Bond, oltre ad un agente Orientale, c'è Goodnight, una bond girl al quanto sbadata che complica la missione dell'agente segreto, missione che naturalmente verrà completata come sempre nel migliore dei modi.
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gipinna
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domenica 18 novembre 2012
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007 contro dracula
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Flop della serie, è uno di quei titoli che, giustamente, hanno avuto la rivalutazione che meritava col tempo, fatto sta che, ogni volta che si accosta 007 a Roger Moore, 'L'uomo dalla pistola d'oro' è il titolo più ricorrente. Molto merito va soprattutto al villain, il grande Cristopher Lee, che pur con poche battute disegna un killer memorabile. Originale l'idea di mettere a confronto la spia con licenza d'uccidere simbolo del cinema consumistico con l'interprete più famoso di Dracula, eroe della Hammer anni '50...fatto sta che il film, verso il finale, si avvicina molto allo stile fantasy (l'auto volante, la base del cattivo coi trucchi cinematografici, i pannelli solari a forma di fungo).
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Flop della serie, è uno di quei titoli che, giustamente, hanno avuto la rivalutazione che meritava col tempo, fatto sta che, ogni volta che si accosta 007 a Roger Moore, 'L'uomo dalla pistola d'oro' è il titolo più ricorrente. Molto merito va soprattutto al villain, il grande Cristopher Lee, che pur con poche battute disegna un killer memorabile. Originale l'idea di mettere a confronto la spia con licenza d'uccidere simbolo del cinema consumistico con l'interprete più famoso di Dracula, eroe della Hammer anni '50...fatto sta che il film, verso il finale, si avvicina molto allo stile fantasy (l'auto volante, la base del cattivo coi trucchi cinematografici, i pannelli solari a forma di fungo). Certo il film va a pilota automatico, 007 è più serio di quello ironico visto nel primo Moore, anche qui si abusa molto del genere in voga all'epoca, quello del kung-fu, anche se è solo un pretesto per reggere la prima parte. Il nanetto Nick Nack -Hervè Villechaize, quello di 'Fantasilandia',è abbastanza antipatico, l'isola di Scaramanga originale, è diventata famosa e oggi ha preso il nome dell'eroe, la casa coi trucchi a forma di specchio è un omaggio al cinema di Orson Welles, le acrobazie automobilistiche e l'inseguimento sui canali colmano alcuni vuoti di sceneggiatura. Nessun gadget per 007, stavaolta sono tutti a favore del villain. Resta il finale, prolungato ed autoironico, dove tiene banco il duello finale stile 'Ok corrall'. Roger Moore tornerà a recitare un Bond così drammatico (come stile) solo in 'Bersaglio mobile'.
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paolo 67
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lunedì 28 novembre 2011
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bond in estremo oriente
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L'ultimo film di Bond diretto da Guy Hamilton e il secondo con Roger Moore accentua la tendenza farsesca già presente in "Vivi e lascia morire" (ritorna il sergente Pepper e la agente segreta interpretata dalla bellissima Britt Ekland è una pasticciona) ma mantiene le caratteristiche dei film di 007 di questo regista, duri e cinici ma dalla superfice brillante. Roger Moore è più serio che nel film precedente, forse anche troppo (tanto che in alcuni momenti prende atteggiamenti somiglianti a quelli di Connery). La presenza femminile più notevole è forse quella di Maud Adams (che tornerà in "Octopussy"), conturbante bellezza ancora in un ruolo pre-femminista che conferisce alle sue scene una alta temperatura erotica molto intonata al versante serio del film, caratterizzato da una buona atmosfera ben costruita dalla efficace musica di John Barry e dalla fotografia di Oswald Morris che rileva il malato Ted Moore, rispettandone la densa eppur tersa, luminosa e nitida classica impronta visiva bondiana.
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L'ultimo film di Bond diretto da Guy Hamilton e il secondo con Roger Moore accentua la tendenza farsesca già presente in "Vivi e lascia morire" (ritorna il sergente Pepper e la agente segreta interpretata dalla bellissima Britt Ekland è una pasticciona) ma mantiene le caratteristiche dei film di 007 di questo regista, duri e cinici ma dalla superfice brillante. Roger Moore è più serio che nel film precedente, forse anche troppo (tanto che in alcuni momenti prende atteggiamenti somiglianti a quelli di Connery). La presenza femminile più notevole è forse quella di Maud Adams (che tornerà in "Octopussy"), conturbante bellezza ancora in un ruolo pre-femminista che conferisce alle sue scene una alta temperatura erotica molto intonata al versante serio del film, caratterizzato da una buona atmosfera ben costruita dalla efficace musica di John Barry e dalla fotografia di Oswald Morris che rileva il malato Ted Moore, rispettandone la densa eppur tersa, luminosa e nitida classica impronta visiva bondiana. Se mostra la corda visto in rassegna, il film si può considerare per personaggi, ambienti e situazioni un piccolo manuale del cinema di evasione, pur nel rispetto di quella tendenza un po' violenta e secca della filmografia della prima metà degli anni '70. I Bond degli anni '60 e '70 erano più erotici di quelli di adesso; a distanza di decine di anni il loro smalto inossidabile continua a splendere anche nei titoli complessivamente minori e meno originali nella serie (questo film ha sofferto anche della separazione allora in atto tra i produttori Saltzman e Broccoli). Oltre a Christopher Lee, che interpreta con autoironia il ruolo del cattivo alter-ego al negativo di Bond rifiutato da Jack Palance, è notevole il simpatico Hervè Villechaize nel ruolo del carognesco Nick Nack. Tra i numeri degli stunt, il salto dell'auto con avvitamento di 360°. Il tema del film (il controllo di fonti di energia alternative al petrolio) fu suggerito dalla crisi energetica scoppiata l'anno prima (che portò da noi alla "austerity").
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paolo 67
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mercoledì 26 ottobre 2011
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un bond di transizione
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Da uno dei non migliori romanzi di Ian Fleming un Bond abbastanza ben congegnato ma che, specie se lo si guarda in rassegna, mostra un po' la corda. La vicenda è molto ironica, coi personaggi con nomi spiritosi o da fumetto ma Moore è più serio che in altre occasioni e il film è l'ultimo della serie ad avere la durezza lucente (il regista è quello di "Goldfinger") e il cinismo del Bond che si prende più sul serio. Continua in questo film la tendenza del precedente, del quale tuttavia è meno estremo, alla violenza in linea coi primi anni '70 e insieme alla farsa indiavolata e revivalistica.
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dragonia
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venerdì 24 giugno 2011
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un altro bel colpo per james bond
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Il secondo bond di Moore è uno dei più emozionanti, grazie anche a un cattivo che si distingue nettamente dai precedenti (a onor del vero, un po' fiacchi) ed interpretato dal grande Christopher Lee, affiancato dal nanerottolo Nick Nack, uno degli scagnozzi più antipatici del mondo di 007. L'azione è quasi onnipresente, nonostante non manchino le solite scappatelle amorose con le belle di turno e momenti ironici. Peccato, però, che lo scontro tra Bond e Scaramanga metta in ombra la sottotrama dell'agitatore Solex al punto che essa scompare dalla memoria una volta visto il film, ma resta comunque un bel thriller d'azione. Memorabile lo scontro finale e la casa degli specchi del cattivo.
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Il secondo bond di Moore è uno dei più emozionanti, grazie anche a un cattivo che si distingue nettamente dai precedenti (a onor del vero, un po' fiacchi) ed interpretato dal grande Christopher Lee, affiancato dal nanerottolo Nick Nack, uno degli scagnozzi più antipatici del mondo di 007. L'azione è quasi onnipresente, nonostante non manchino le solite scappatelle amorose con le belle di turno e momenti ironici. Peccato, però, che lo scontro tra Bond e Scaramanga metta in ombra la sottotrama dell'agitatore Solex al punto che essa scompare dalla memoria una volta visto il film, ma resta comunque un bel thriller d'azione. Memorabile lo scontro finale e la casa degli specchi del cattivo.
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