liberomax
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venerdì 24 aprile 2009
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l'amara scenza... una feroce autodifesa.
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"L'Amara Scienza", per la regia di Nicola De Rinaldo, è un film tratto dall'omonimo libro (edizioni Compagnia dei Trovatori),scritto da Luigi Compagnone recentemente riproposto al megastore Feltrinelli in piazza dei Martiri a Napoli, vinse il I° Premio alla XLII Mostra Internazionale del Cinema di Venezia con la motivazione: "Per la straordinaria ed intensa interpretazione degli attori protagonisti, Remo Girone, Massimo Abbate e Lina Polito. Prodotto da Rai 3, fu accolto dalla critica molto positivamente.In televisione fu trasmesso una sola volta dalla nuova rete televisiva, riscontrando anche i favori del pubblico.Vedere questo film è come andare avanti nel proprio passato. Tirare gli ingannevoli fili di quel manichino che è Napoli, città-specchio che si dissolve in sé, e che poi rinasce in virtù di quella “amara scienza” fatta di feroce autodifesa e mille rifrazioni di voci che paiono venire dagli interstizi della Storia.
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"L'Amara Scienza", per la regia di Nicola De Rinaldo, è un film tratto dall'omonimo libro (edizioni Compagnia dei Trovatori),scritto da Luigi Compagnone recentemente riproposto al megastore Feltrinelli in piazza dei Martiri a Napoli, vinse il I° Premio alla XLII Mostra Internazionale del Cinema di Venezia con la motivazione: "Per la straordinaria ed intensa interpretazione degli attori protagonisti, Remo Girone, Massimo Abbate e Lina Polito. Prodotto da Rai 3, fu accolto dalla critica molto positivamente.In televisione fu trasmesso una sola volta dalla nuova rete televisiva, riscontrando anche i favori del pubblico.Vedere questo film è come andare avanti nel proprio passato. Tirare gli ingannevoli fili di quel manichino che è Napoli, città-specchio che si dissolve in sé, e che poi rinasce in virtù di quella “amara scienza” fatta di feroce autodifesa e mille rifrazioni di voci che paiono venire dagli interstizi della Storia.
Una Storia che, come dalla Fortezza Bastiani, scruta l’orizzonte in attesa di una luce che la riscatti dall’atavico torpore. Eppure questi tre personaggi (bellissime indistintamente le interpretazioni di Girone, Abbate e Polito),che si aggirano nelle sequenze del film in cerca dei soldi per l’affitto di casa - di contro il boom economico, lo stordimento, il luccichio delle Merci - sono il riflesso di una nudità benigna. Energia malsana e rigenerante, che torna ogni volta, come i Cavalieri dell’Apocalisse, a portare morte e salvezza.
Una speranza accanita, ostinata che si allunga nell’Utopia, e fa di Napoli una città
sempre a una svolta che pare non arrivare mai. Affannata e morsa dal tempo, come un fantasma che non trova pace ma, diversamente dai vivi, non teme l’oscurità, perché è di essa che si nutre, nel Bene e nel Male.
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irena
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sabato 25 ottobre 2008
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i colori nascosti
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Bhè, il film ha vinto il premio De Sica a Venezia grazie anche all'interpretazione dei tre protagonisti Remo Girone Lina Polito e (da non dimenticare), Massimo Abbate.
E'attraverso le espressioni e gli occhi di quest'ultimo che interpreta il fratello più giovane e quindi più fragile, che si svelam una napoli sconosciuta, cinica e violenta che non da speranze alle buone intenzioni e al coraggio di chi nonostante il bisogno, non si farà corrompere da sporchi compromessi materiali, poichè oltre ad infangare il buon nome della famiglia,insuciderebbero anche l'ancora limpido, incontaminato e coscenzioso, animo umano del giovane.
La sorella (lina polito) cerca invece di avere quei soldi incontrandosi con un suo ex (interpretato molto bene da mario scarpetta)che invece di aiutarla approfitta del disagio della donna, abusando del suo corpo, in uno squallido campeggio di periferia.
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Bhè, il film ha vinto il premio De Sica a Venezia grazie anche all'interpretazione dei tre protagonisti Remo Girone Lina Polito e (da non dimenticare), Massimo Abbate.
E'attraverso le espressioni e gli occhi di quest'ultimo che interpreta il fratello più giovane e quindi più fragile, che si svelam una napoli sconosciuta, cinica e violenta che non da speranze alle buone intenzioni e al coraggio di chi nonostante il bisogno, non si farà corrompere da sporchi compromessi materiali, poichè oltre ad infangare il buon nome della famiglia,insuciderebbero anche l'ancora limpido, incontaminato e coscenzioso, animo umano del giovane.
La sorella (lina polito) cerca invece di avere quei soldi incontrandosi con un suo ex (interpretato molto bene da mario scarpetta)che invece di aiutarla approfitta del disagio della donna, abusando del suo corpo, in uno squallido campeggio di periferia.
Il fratello più grande (remo girone)risolverà la questione vendendosi alla camorra, unico modo per uscire dal vicolo ceco, ma ormai la sua vita dipenderà non più da un futuro di artistico, colto e professinale, ma bensì dal male incurabile di una organizzazione malavitosa che deciderà per lui.
Il film non è manieristico ma evidenzia, grazie ad una acuta regia, le differenze dei modi di essere e di pensare dei protagonisti nel contesto di una Napoli dalle mille facce e dai mille colori ove il grigio e il nero impera ovunque.
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