iacopo1992
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martedì 23 luglio 2013
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l'arte del reale
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Pietra miliare di Pasolini, che racchiude in una semplice mezz'ora il realismo di tutto un secolo. Secolo di soprusi, sfruttamenti, denigrazioni ed emarginazioni: il potere, sfrontato e incoscente, contro l'ingenua ignoranza dei ceti più bassi. Una pellicola nuda e cruda, priva di vezzi ma in grado di rappresentare la sacralità dell'animo umano. Di OGNI animo umano. La poesia racchiusa nella vita, nell'esistenza di ognuno, che scaturisce dalla breccia che si apre nel personaggio di Stracci. La sua fame per qualcosa di cui è "privo": il rispetto che ogni essere umano dovrebbe avere. Rispetto che, solo in punto di morte, quasi riesce ad ottenere: col suo modo di ribellarsi al sistema, di sentirsi libero, di innalzarsi sopra tutti gli altri.
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Pietra miliare di Pasolini, che racchiude in una semplice mezz'ora il realismo di tutto un secolo. Secolo di soprusi, sfruttamenti, denigrazioni ed emarginazioni: il potere, sfrontato e incoscente, contro l'ingenua ignoranza dei ceti più bassi. Una pellicola nuda e cruda, priva di vezzi ma in grado di rappresentare la sacralità dell'animo umano. Di OGNI animo umano. La poesia racchiusa nella vita, nell'esistenza di ognuno, che scaturisce dalla breccia che si apre nel personaggio di Stracci. La sua fame per qualcosa di cui è "privo": il rispetto che ogni essere umano dovrebbe avere. Rispetto che, solo in punto di morte, quasi riesce ad ottenere: col suo modo di ribellarsi al sistema, di sentirsi libero, di innalzarsi sopra tutti gli altri.
Il film usa un linguaggio semplice, gli attori assolutamente magistrali nel rappresentare la loro semplice e umile condizione. Tutta la ribellione e l'ideologia pasoliniana contro il potere, all'interno della breve intervista tra il giornalista e il regista. L'anarchica voglia di riscatto che l'autore augura agli ultimi.
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reservoir dogs
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venerdì 19 novembre 2010
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la vocazione a morimme dé fame
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La ricotta è forse il film più pregnante di Pasolini, cela dietro la ricostruzione della Passione, il credo e il ruolo dell'autore come forma di contestazione vivente.
Un atto di denuncia contro il ceto medio che non esiste, che è tuttavia un mostro e che vive come un parassita senza prendere mai posizioni.
Stracci è un "figurante" nel film della Passione, durante la pausa pranzo preso dalla furia di saziare anche i parenti cercherà altro cibo che però mangierà frettolosamente provocandogli così un indigestione che lo porterà alla morte sulla croce.
Il regista commenterà dicendo che la morte è l'unico evento che ci ricorda di essere stati in vita anche se si è nati come Stracci con una "vocazione a morire di fame".
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La ricotta è forse il film più pregnante di Pasolini, cela dietro la ricostruzione della Passione, il credo e il ruolo dell'autore come forma di contestazione vivente.
Un atto di denuncia contro il ceto medio che non esiste, che è tuttavia un mostro e che vive come un parassita senza prendere mai posizioni.
Stracci è un "figurante" nel film della Passione, durante la pausa pranzo preso dalla furia di saziare anche i parenti cercherà altro cibo che però mangierà frettolosamente provocandogli così un indigestione che lo porterà alla morte sulla croce.
Il regista commenterà dicendo che la morte è l'unico evento che ci ricorda di essere stati in vita anche se si è nati come Stracci con una "vocazione a morire di fame".
In questo caso più che mai è possibile ammirare la tipica inquadratura Pasoliniana; legata in qualche modo da un accostamento pittorico, forti spunti sono presi da artisti come Caravaggio, Masaccio e Mantegna.
Le cosidette "inquadrature artistiche" sono a colori mentre il resto del film e in bianco e nero per permettere al fruitore di distinguerle meglio, le frequenti carrellate di volti indicano l'empatia che Pasolini ha con l'essere umano.
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luca scialò
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lunedì 23 agosto 2010
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neorealismo allo stato puro
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Durante le riprese di un film diretto da Orson Welles sulla Passione di Cristo, una comparsa, chiamato "stracci", dona il suo cestino alla famiglia per garantirgli il pranzo e se riesce, ne ruba qualcun'altro travestendosi anche da donna. Venduto il cane di una giovane ricca per sole mille lire riesce a comprare un bel pò di ricotta; sarà un gesto che gli darà la pace eterna...
Cortometraggio di Pasolini in cui si mostra uno squarcio di vita della gente comune, in particolare di una delle tante comparse di Cinecittà d'inizio anni '60. Deliziosa anche l'interpretazione di Orson Welles nella parte di sè stesso; soprattutto quando concede l'intervista di 4 domande, durante la quale legge anche una poesia di Pasolini.
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Durante le riprese di un film diretto da Orson Welles sulla Passione di Cristo, una comparsa, chiamato "stracci", dona il suo cestino alla famiglia per garantirgli il pranzo e se riesce, ne ruba qualcun'altro travestendosi anche da donna. Venduto il cane di una giovane ricca per sole mille lire riesce a comprare un bel pò di ricotta; sarà un gesto che gli darà la pace eterna...
Cortometraggio di Pasolini in cui si mostra uno squarcio di vita della gente comune, in particolare di una delle tante comparse di Cinecittà d'inizio anni '60. Deliziosa anche l'interpretazione di Orson Welles nella parte di sè stesso; soprattutto quando concede l'intervista di 4 domande, durante la quale legge anche una poesia di Pasolini.
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bandy
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martedì 12 gennaio 2010
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capolavoro assoluto
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Capolaoro assoluto.Non esprimo altri commenti,per non insultare l'opera.
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germinal
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sabato 14 aprile 2007
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invoca la sacralità che il mondo d'oggi ha perso
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Anche per colpa del cinema cosiddetto religioso, sempre in bilico a compromettersi con l'estetica pagana e pragmatica dell'odiosa civiltà dei consumi. La divinità, la morte di un Dio fatto uomo in questo caso, è impossibile da ritrarre o meglio ne verrà fuori qualcosa di blasfemo e solennemente ridicolo, a metà strada tra la comedie francaise (come urla il regista rivolto alla diva che interpreta Maria) e Lascia o raddoppia.
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lianò
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lunedì 15 gennaio 2007
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la coagulazione dell'arte
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Pochi minuti,scarna(ma brillante)la sceneggiatura,misera(ma efficace) la scenografia,attori non professionisti(ma di grande impatto)ecc.Leggendo queste prefatorie poche righe si direbbe, si sospetterebbe,una pellicola banale, priva di forza.Tutt'altro!!!è un capolavoro,un meraviglioso "pseudocorto", proprio perchè ha le caratteristiche su citate.Pasolini, come sempre, tira fuori il meglio della sua poetica cinematografica quando affronta soggetti che prefigurano (nella sua mente)la compartecipazione di tutti gli elementi portanti del film, in modo autentico, vero e per questo sublime.E'una pellicola che sintetizza in modo completo e totalizzante la liricità magnifica di un'intellettuale perduto ma eterno.
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Pochi minuti,scarna(ma brillante)la sceneggiatura,misera(ma efficace) la scenografia,attori non professionisti(ma di grande impatto)ecc.Leggendo queste prefatorie poche righe si direbbe, si sospetterebbe,una pellicola banale, priva di forza.Tutt'altro!!!è un capolavoro,un meraviglioso "pseudocorto", proprio perchè ha le caratteristiche su citate.Pasolini, come sempre, tira fuori il meglio della sua poetica cinematografica quando affronta soggetti che prefigurano (nella sua mente)la compartecipazione di tutti gli elementi portanti del film, in modo autentico, vero e per questo sublime.E'una pellicola che sintetizza in modo completo e totalizzante la liricità magnifica di un'intellettuale perduto ma eterno.Sei sempre nel mio cuore Pier Paolo!!
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