mauro lanari
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mercoledì 20 febbraio 2013
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lieto fine solo apparente?
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Già nella prima scena il piccolo "Re Figlio dell'Uomo" (Roy/"King-pin" Munson) cade bocconi a terra mentre corre dal padre alla pompa di benzina. Ennesima storia dell’incarnazione d'un povero cristo che si ritroverà senza più energie per tirare avanti. La colonna sonora procede sulle note di "Disco Inferno" dei Trammps: l'inferno come base musicale dell'esistenza, di cui scandisce il ritmo e mena le danze, la "danza macabra". La vita, sembrano dirci i Farrelly, è assurda, insensata, irrazionale, priva di qualsiasi logica, quindi stupida e mentecatta (o, al contrario, maleficamente intelligente): ci sorprende e disorienta con i suoi lazzi e sberleffi, proprio come quel burlesco momento inserito al termine dei titoli di coda, nel quale è ripresa, specchiata nel retrovisore della macchina dei neo-innamorati, la faccia della sgraziata affittacamere di Roy mentre si produce in linguacce e smorfie.
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Già nella prima scena il piccolo "Re Figlio dell'Uomo" (Roy/"King-pin" Munson) cade bocconi a terra mentre corre dal padre alla pompa di benzina. Ennesima storia dell’incarnazione d'un povero cristo che si ritroverà senza più energie per tirare avanti. La colonna sonora procede sulle note di "Disco Inferno" dei Trammps: l'inferno come base musicale dell'esistenza, di cui scandisce il ritmo e mena le danze, la "danza macabra". La vita, sembrano dirci i Farrelly, è assurda, insensata, irrazionale, priva di qualsiasi logica, quindi stupida e mentecatta (o, al contrario, maleficamente intelligente): ci sorprende e disorienta con i suoi lazzi e sberleffi, proprio come quel burlesco momento inserito al termine dei titoli di coda, nel quale è ripresa, specchiata nel retrovisore della macchina dei neo-innamorati, la faccia della sgraziata affittacamere di Roy mentre si produce in linguacce e smorfie. Che sia il sardonico preludio a ciò che accadrà nel prosieguo? Parodia per parodia: il rapporto sessuale insieme all'anziana locatrice rimanda a "Il laureato" (1967), con tanto d'identica colonna sonora di Simon e Garfunkel ("The Sound of Silence"); la costruzione del villaggio amish richiama l'analoga scena presente in "Witness - Il testimone" (1985); nella scena al bar dentro la casa da gioco, Woody Harrelson immagina di ricevere da un miliardario una "Proposta indecente" (1993), similmente a quanto gl'accadeva nel film di Adrian Lyne (con la differenza che questa volta il miliardario gli offre un milione di dollari per passare una notte di sesso con l'amico e non con la moglie). Perché allora non potrebbe essere parodistico anche l'apparente lieto fine?
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(di mauro lanari)
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mauro lanari
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martedì 19 febbraio 2013
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lieto fine solo apparente?
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Già nella prima scena il piccolo "Re Figlio dell'Uomo" (Roy/"King-pin" Munson) cade bocconi a terra mentre corre dal padre alla pompa di benzina. Ennesima storia dell'incarnazione d'un povero cristo che si ritroverà senza più energie per tirare avanti. La colonna sonora procede sulle note di "Disco Inferno" dei Trammps: l'inferno come base musicale dell'esistenza, di cui scandisce il ritmo e mena le danze, la "danza macabra". La vita, sembrano dirci i Farrelly, è assurda, insensata, irrazionale, priva di qualsiasi logica, quindi stupida e mentecatta (o, al contrario, maleficamente intelligente): ci sorprende e disorienta coi suoi lazzi e sberleffi, proprio come quel burlesco momento inserito al termine dei titoli di coda, nel quale è ripresa, specchiata nel retrovisore della macchina dei neo-innamorati, la faccia della sgraziata affittacamere di Roy mentre si produce in linguacce e smorfie.
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Già nella prima scena il piccolo "Re Figlio dell'Uomo" (Roy/"King-pin" Munson) cade bocconi a terra mentre corre dal padre alla pompa di benzina. Ennesima storia dell'incarnazione d'un povero cristo che si ritroverà senza più energie per tirare avanti. La colonna sonora procede sulle note di "Disco Inferno" dei Trammps: l'inferno come base musicale dell'esistenza, di cui scandisce il ritmo e mena le danze, la "danza macabra". La vita, sembrano dirci i Farrelly, è assurda, insensata, irrazionale, priva di qualsiasi logica, quindi stupida e mentecatta (o, al contrario, maleficamente intelligente): ci sorprende e disorienta coi suoi lazzi e sberleffi, proprio come quel burlesco momento inserito al termine dei titoli di coda, nel quale è ripresa, specchiata nel retrovisore della macchina dei neo-innamorati, la faccia della sgraziata affittacamere di Roy mentre si produce in linguacce e smorfie. Che sia il sardonico preludio a ciò che accadrà nel prosieguo? Parodia per parodia: il rapporto sessuale insieme all'anziana locatrice rimanda a "Il laureato" (1967), con tanto d'identica colonna sonora di Simon e Garfunkel ("The Sound of Silence"); la costruzione del villaggio amish richiama l'analoga scena presente in "Witness - Il testimone" (1985); nella scena al bar dentro la casa da gioco, Woody Harrelson immagina di ricevere da un miliardario una "Proposta indecente" (1993), similmente a quanto gl'accadeva nel film di Adrian Lyne (con la differenza che questa volta il miliardario gli offre un milione di dollari per passare una notte di sesso con l'amico e non con la moglie). Perché allora non potrebbe essere parodistico anche l'apparente lieto fine?
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da'gonet
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lunedì 13 ottobre 2008
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spettacolo!
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Una commedia spettacolare, caustica e graffiante, senza concessioni al politicamente corretto, nel tipico stile dei Farrelly prima maniera.
L'Eddie lo Svelto di Bob e Pete si chiama Roy Munson, non gioca a biliardo ma a Bowling ed è semplicemente imbarazzante....
Ma lo Spaccone e Il Colore dei soldi non sono gli unici film con cui giocano i due registi in questa brillante pellicola ricca sostenuta da un ottimo cast.
La storia, appunto, è più o meno quella del Colore dei soldi: il vecchio leone che cerca una giovane promessa da portare al grande torneo in cerca di un riscatto economico e soprattutto morale in quel mondo da cui era stato allontanato ma gli esiti nelle mani dei Farrelly sono esilaranti.
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Una commedia spettacolare, caustica e graffiante, senza concessioni al politicamente corretto, nel tipico stile dei Farrelly prima maniera.
L'Eddie lo Svelto di Bob e Pete si chiama Roy Munson, non gioca a biliardo ma a Bowling ed è semplicemente imbarazzante....
Ma lo Spaccone e Il Colore dei soldi non sono gli unici film con cui giocano i due registi in questa brillante pellicola ricca sostenuta da un ottimo cast.
La storia, appunto, è più o meno quella del Colore dei soldi: il vecchio leone che cerca una giovane promessa da portare al grande torneo in cerca di un riscatto economico e soprattutto morale in quel mondo da cui era stato allontanato ma gli esiti nelle mani dei Farrelly sono esilaranti...
Su tutti spiccano W.Harrelson nel ruolo del Giocatore Fallito R. Munson e il grande Bill Murrey nel ruolo dell'odioso Big Ern il nemico di sempre del Munson.
Se film come scemo &+ scemo e tutti pazzi per Mary vi sono piaciuti,vi aspettano 114 minuti di risate, scene indimenticabili e battute memorabili, se non vi sono piaciuti allora meglio lasciar perdere, anche KingPin non fa per voi!
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smoog
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martedì 4 dicembre 2007
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il più bel film del mondo
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e grande sto film lo sto guardando per l'ennesima volta io sono un giocatore e questomi tocca tantissimo ho iniziato da poco e quasi un'anno però di sicuro nn lasceròà mai questo sport e bellissimo.
cordiali saluti da matteo da Napoli
vi voglio bene con tutto che nn vi conosco
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