parpignol
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martedì 20 febbraio 2018
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totò esporta napoli
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Questo è un film che lascia il segno perché, sebbene corresse l'anno 1962 e Totò fosse impiegato (spesso contemporaneamente) a recitare per numerosi altri lavori destinati ad un pubblico semplice ed al successo commerciale facile (registi e sceneggiatori ci marciavano molto), in questa commedia egli riesce comunque a dare il massimo. Come spesso accade, la trama non offre grandi spunti narrativi: un povero disgraziato emigrato in Germania viene scambiato per un pericoloso latitante nazista e, complice le proprie umili origini e la non conoscenza di lingue straniere, non riesce a dimostrare la propria innocenza se non dopo rocambolesche fughe e processi-farsa, istituiti dalle locali autorità giudiziarie.
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Questo è un film che lascia il segno perché, sebbene corresse l'anno 1962 e Totò fosse impiegato (spesso contemporaneamente) a recitare per numerosi altri lavori destinati ad un pubblico semplice ed al successo commerciale facile (registi e sceneggiatori ci marciavano molto), in questa commedia egli riesce comunque a dare il massimo. Come spesso accade, la trama non offre grandi spunti narrativi: un povero disgraziato emigrato in Germania viene scambiato per un pericoloso latitante nazista e, complice le proprie umili origini e la non conoscenza di lingue straniere, non riesce a dimostrare la propria innocenza se non dopo rocambolesche fughe e processi-farsa, istituiti dalle locali autorità giudiziarie. Gli anni '60 si erano aperti all'insegna dei film di spionaggio e controspionaggio incentrati sulla Guerra Fredda da poco iniziata tra U.S.A. e U.R.S.S., e "Totò e Peppino divisi a Berlino" si pone sulla scia di questo genere, volendone fare parodia. Il risultato è ottimale e questo si deve anche alla regia sapiente, che sceglie di ambientare la maggior parte delle scene in ambienti chiusi o notturni. Nonostante gli intermezzi comici dei due protagonisti (del resto, si tratta della rodata coppia di Totò e Peppino!) basati sull'ignorante esuberanza del personaggio interpretato da Totò e sulla goffa scontrosità di quello interpretato da Peppino, l'atmosfera che si respira è cupa, angosciante quasi quanto quella del lager di "Siamo uomini o caporali?". La commedia qui è ambientata nel 1961, la guerra è terminata da ben 16 anni, eppure si ha l'impressione che sia finita solo da poco, e che Berlino sia ancora tutta da ricostruire. Così, i due magliari si barcamenano tra un lavoro miserevole e abitazioni di fortuna, dentro a stabili mezzi crollati e gelidi, dove si raduna una little Italy - o meglio, una little Naples - tanto veloce a riunirsi quanto a svanire al dilucolo (o ai primi guai con la polizia di frontiera). E poi ci sono le sparatorie lungo il muro, i comunisti da un lato e gli americani dall'altro, e non esistono davvero i "buoni" o i "cattivi": è la grande disillusione dell'Europa postbellica: sconfitto il babau del nazismo, ecco che i "liberatori" si sono tolti la maschera, e sono diventati oppressori entrambi, chi in un modo e chi nell'altro. E a pagarne le conseguenze sono gli innocenti, e cioè chi reclama la sua libertà a cavallo del Muro della vergogna, e chi invece per pura sfortuna si trova tra i due fuochi, come Antonio La Puzza vedovo Nardecchia. Totò è fantastico in quest'interpretazione tutta cuore: lui, che nella vita vera tornava a Napoli soltanto di notte, partendo da Roma con il fido autista Scillone, sul set può ancora essere Napoletano al 100%, e mostrare le belle attitudini del popolo partenopeo: l'arte di arrangiarsi, la religiosità semplice, la superstizione radicata. E Peppino completa: con l'operosità e la comunicatività internazionale di gesti e parole straniere smozzicate. Insomma, questo è un film che è un affresco alla "napoletanità", ma anche una satira dei tempi moderni (cioè degli anni '60) dove al concetto di Europa unita non seguiva quello di appartenenza, e per un italiano, e ancor di più un meridionale, emigrante, l'aver "attraversato l'Alto Adige", significava trovarsi in balia di truffatori e pericoli di ogni specie, senz'altra difesa che il fare quadrato con altri emigranti compaesani, e condividere insieme gioie e dolori.
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il carteraccio -the original-
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giovedì 18 agosto 2005
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il massimo della comicita' !!!
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Totò e Peppino divisi a Berlino è il film di Totò + divertente che la coppia napoletana abbia fatto. Il personaggio interpretato da Totò è troppo simpatico............vedrei questo film 1000 volte al mese senza stancarmi mai !!!!!!!!! Da comprare.
Il dvd sebbene povero di extra è tecnicamente molto valido,sia per il video brillante,sia per l'audio che risulta pulito nonostante il film sia datato 1962.
N.B. Per tutti gli amanti di Totò ecco il forum che fa per voi:
http://www.forumfree.net/?c=74364 IL PRINCIPE DE CURTIS...IN ARTE TOTO'
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