samanta
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mercoledì 10 aprile 2019
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due vecchi leoni
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E' il primo vero film di Sam Peckinpah un western ambientato alla fine del 1800. Non condivido la critica che vede nel film la volontà di cambiare il western introducendo una violenza di cui sarà maestro anche Sergio Leone tradizionale , questo lo si potrà vedere nei film successivi come Sierra Charriba o il Mucchio selvaggio, ma non certo in questo film. In effetti è un pò inusuale la scena del matrimonio in un bordello, ma certamente l'unica scena di violenza è la scena finale, che però certamente non è più violenta del duello finale di Mezzogiorno di fuoco tra lo sceriffo e i 4 banditi.
Il regista per il film ha scelto 2 vecchie star di Hollywood Joel McCrea (90 film alle spalle , con western anche celebri gli amanti della città sepolta) che interpreta Steve un ex sceriffo onesto che cerca di vivacchiare con lavoretti e Randolph Scott che dopo aver interpretato molteplici generi dal giallo al musical nel dopo guerra diventò nel dopoguerra il re dei film western (purtroppo spesso di serie B) e che interpreta Gil anche lui un ex sceriffo che lavora adesso in un circo.
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E' il primo vero film di Sam Peckinpah un western ambientato alla fine del 1800. Non condivido la critica che vede nel film la volontà di cambiare il western introducendo una violenza di cui sarà maestro anche Sergio Leone tradizionale , questo lo si potrà vedere nei film successivi come Sierra Charriba o il Mucchio selvaggio, ma non certo in questo film. In effetti è un pò inusuale la scena del matrimonio in un bordello, ma certamente l'unica scena di violenza è la scena finale, che però certamente non è più violenta del duello finale di Mezzogiorno di fuoco tra lo sceriffo e i 4 banditi.
Il regista per il film ha scelto 2 vecchie star di Hollywood Joel McCrea (90 film alle spalle , con western anche celebri gli amanti della città sepolta) che interpreta Steve un ex sceriffo onesto che cerca di vivacchiare con lavoretti e Randolph Scott che dopo aver interpretato molteplici generi dal giallo al musical nel dopo guerra diventò nel dopoguerra il re dei film western (purtroppo spesso di serie B) e che interpreta Gil anche lui un ex sceriffo che lavora adesso in un circo. A Steve una banca offre un modesto compenso per andare a ritirare in montagna l'oro che i minatori estrggono dalla miniera e che spesso vengono rapinati nel trasporto in città, Gil arruola Steve e il suo giovane amico Heck (Ron Starr) e partono per il viaggio durante il quale si aggrega la giovane Elsa (Mariette Hartley) che vuole raggiungere il fidanzato in miniera per sposarlo. Se i 3 riescono a prendere l'oro devono fuggire dal campo perché il fidanzato di lei si rivela un violento spalleggiato da 4 fratelli delinquenti, durante la fuga Stevve con la complicità di Heck cerca di prendere l'oro ma viene sorpreso e ammanettato . I 5 fratelli inseguono il gruppo, il duello finale si conclude con l'uccisione di questi e la morte di Steve che però è stato aiutato da Gil che si ravvede e porterà l'oro alla banca. Quanto a Elsa ed Heck si sono innamorati e vivranno insieme.
Nel film la parte originale a mio avviso non è la scena del matrimonio che in effetti è inconsueta, ma la descrizione di un mondo del West in declino ormai al crepuscolo della sua leggenda, i vecchi eroi sono scomparsi rimangono alcuni vecchi leoni dalla schiena dritta e fondamentalmente onesti (anche Gil si ravvede) che per pochi soldi sono sempre stati nel posto giusto della barricata. Trovo ben descritta e simpatica l'amicizia tra i due anziani che dopo tanti anni che non si vedono parlano tra loro come se si fossero visti il giorno prima, sia Joel McCrea che Randolph Scott (sarà il suo ultimo film) recitano ormai a memoria e sono bravissimi. Buona la recitazione degli altri comprimari, merita un accenno Mariette Hartley che proseguì la carriera specie in TV al cinema merita la sua interpretazione in Barquero con Lee Van Clef, Ottima l'ambientazione la fotografia e paesaggi dei boschi e delle montagne. Un Sam Peckinpah che proseguirà la carriera distaccandosi però anche dal western (Cane di Paglia, Getaway remake ) contrassegnadoli però sempre con un tono di violenza esasperata, morirà ancora giovane piegato dall'alcool e dalla droga.
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emanuele1968
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sabato 9 giugno 2018
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western 1961
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Penso che sia un buon film, tanti spunti di riflessione, finale un po smielato.
Proposto in un cineforum ben gestito con dibattito finale, magari tutte le sale fossero cosi.
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contrammiraglio
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domenica 1 marzo 2015
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l'esperienza non si compra al mercato
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Si sa che Peckinpah è un regista coi controfiocchi, qui mutilato il giusto in sede di montaggio; il risultato eè un film notevole con un duello finale che è un capolavoro: perchè l'esperienza non la si comp'ra al mercato, appnto!
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contrammiraglio
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domenica 1 marzo 2015
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l'esperienza non si compra al mercato
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Si sa che Peckinpah è un regista coi controfiocchi, qui mutilato il giusto in sede di montaggio; il risultato eè un film notevole con un duello finale che è un capolavoro: perchè l'esperienza non la si comp'ra al mercato, appnto!
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ca55p
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sabato 7 febbraio 2015
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se il buongiorno si vede dal mattino...
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Fa una certa impressione scoprire che il film è del 61.In effetti anticipa già certe pellicole degli anni 70,i cosiddetti western crepuscolari.Magari l'inizio è un po' di maniera ma poi il film prende quota sia nelle scene
di azione che nei dialoghi,specialmente tra i due vecchi amici.
Decisamente magistrali sono le sequenze nelle quali la ragazza si rende conto dell'ambientino famigliare
dello "sposino" e del precipitare nella violenza prima sotto traccia e poi esplicita del matrimonio.
Molto convincenti gli interpreti anche i minori come W.Oates che ricordo in un memorabile Dillinger.
Bello il contrasto nella sequenza finale tra l'avanzare sicuro ed impavido dei due vecchi amici ritrovatisi
fianco a fianco e la spavalderia arrogante dei fratelli.
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Fa una certa impressione scoprire che il film è del 61.In effetti anticipa già certe pellicole degli anni 70,i cosiddetti western crepuscolari.Magari l'inizio è un po' di maniera ma poi il film prende quota sia nelle scene
di azione che nei dialoghi,specialmente tra i due vecchi amici.
Decisamente magistrali sono le sequenze nelle quali la ragazza si rende conto dell'ambientino famigliare
dello "sposino" e del precipitare nella violenza prima sotto traccia e poi esplicita del matrimonio.
Molto convincenti gli interpreti anche i minori come W.Oates che ricordo in un memorabile Dillinger.
Bello il contrasto nella sequenza finale tra l'avanzare sicuro ed impavido dei due vecchi amici ritrovatisi
fianco a fianco e la spavalderia arrogante dei fratelli.
La classe di peckinpah gia si delinea,penso che in altre mani non avrebbe reso altrettanto bene.
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dandy
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sabato 19 marzo 2011
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non memorabile,perchè censurato.ma sempre grande.
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Al suo secondo lungometraggio,Peckinpah gira un western crepuscolare,antieroico e in anticipo sui tempi.Ambientato in un west novecentesco dove convivono cinesi,cammelli e auto,fiere di paese e bordelli.In questo scenario sporco e degradato,il regista mette in scena lo scontro morale di due protagonisti invecchiati e malinconici(interpretati da da due specialisti del western di serie b)cui si affianca un giovanotto tutto pepe cui non manca qualche tratto sgradevole,ma che finirà col fare la scelta "giusta".Sono entrambi disillusi,ma se Steve Judd non è disposto a rinnegare gli ideali di tutta una vita(onestà,amicizia,rispetto degli impegni presi)Gil d'altro canto non è indenne dall'occasione di far fortuna,pur se ciò significa tradire un vecchio amico.
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Al suo secondo lungometraggio,Peckinpah gira un western crepuscolare,antieroico e in anticipo sui tempi.Ambientato in un west novecentesco dove convivono cinesi,cammelli e auto,fiere di paese e bordelli.In questo scenario sporco e degradato,il regista mette in scena lo scontro morale di due protagonisti invecchiati e malinconici(interpretati da da due specialisti del western di serie b)cui si affianca un giovanotto tutto pepe cui non manca qualche tratto sgradevole,ma che finirà col fare la scelta "giusta".Sono entrambi disillusi,ma se Steve Judd non è disposto a rinnegare gli ideali di tutta una vita(onestà,amicizia,rispetto degli impegni presi)Gil d'altro canto non è indenne dall'occasione di far fortuna,pur se ciò significa tradire un vecchio amico.Ma alla fine naturalmente,troverà il ravvedimento(memorabile l'ultima battuta del morente Steve"Ti sei solo distratto un momento").Ma i produttori naturalmente non ci stettero,e come praticamente tutti i prodotti successivi di peckinpah,lo sforbiciarono(ben 28 minuti a quanto pare)rendendolo squilibrato nello svolgimento e frammentario in certe sequenze.Restano comunque indimenticabili il matrimonio tra la ragazza e il minatore(con una crudeltà che ricorda Eric Von Stroheim)e il duello finale.La critica europea scoprì così il regista e lo osannò giustamente.Potremmo dire che alcuni dei temi futuri di "Il mucchio selvaggio",furono distillati da qui.
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il cinefilo
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sabato 5 febbraio 2011
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il selvaggio west sul viale del tramonto
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Sam Peckinpah descrive,in maniera efficace ma non memorabile,il crollo dei miti della frontiera attraverso le figure(l'idea è molto azzeccata)di due uomini ormai invecchiati che si mettono in cammino per la loro ultima grande avventura(il trasporto di un carico d'oro)ma il tradimento di uno dei due li metterà uno contro l'altro...almeno fino allo scontro finale con un gruppo di minatori.
Le sequenze veramente interessanti sono almeno due:l'orripilante e quasi insostenibile scena del matrimonio della ragazza con il suo violento ragazzo e la scoperta del tradimento dell'amico...in definitiva:i due interpreti principali sono piuttosto bravi ma il film non è propriamente una vetta del cinema di questo regista(malgrado la grandiosa scena finale in cui i due uomini si riuniscono per combattere gli avversari dopo aver riportato la ragazza dal padre bigotto ed è curioso come,dopo tanto baccano,egli si riveli essere il male minore rispetto allo sposo)e con questo ho detto tutto.
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Sam Peckinpah descrive,in maniera efficace ma non memorabile,il crollo dei miti della frontiera attraverso le figure(l'idea è molto azzeccata)di due uomini ormai invecchiati che si mettono in cammino per la loro ultima grande avventura(il trasporto di un carico d'oro)ma il tradimento di uno dei due li metterà uno contro l'altro...almeno fino allo scontro finale con un gruppo di minatori.
Le sequenze veramente interessanti sono almeno due:l'orripilante e quasi insostenibile scena del matrimonio della ragazza con il suo violento ragazzo e la scoperta del tradimento dell'amico...in definitiva:i due interpreti principali sono piuttosto bravi ma il film non è propriamente una vetta del cinema di questo regista(malgrado la grandiosa scena finale in cui i due uomini si riuniscono per combattere gli avversari dopo aver riportato la ragazza dal padre bigotto ed è curioso come,dopo tanto baccano,egli si riveli essere il male minore rispetto allo sposo)e con questo ho detto tutto.
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germinal
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sabato 29 marzo 2008
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due cavalieri alle prese con la modernità
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Considero questa seconda opera di Peckinpah come la prolusione e l'indice della sua attività cinematografica. Prendere due cavalieri con valori morti e sepolti, un west irriconoscibile invaso da automobili, circhi barnum con tanto di cammelli e indiani, un giovane blaguer aspirante pistolero e una bella ragazza che il padre fanatico predicatore (incestuoso) promessa in sposa e per finire appunto il fortunato marito e la tribù di rozzi fratelli minatori. Metteteci il melodramma, l'aut aut tra il bene e il male, il tradimento di un sacramento laico come l'amicizia e avrete Sfida sull'alta Sierra. Piccolo ammonimento: lo stile è patinato rispetto ai cult peckinpiani.
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