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Considero questa seconda opera di Peckinpah come la prolusione e l'indice della sua attività cinematografica. Prendere due cavalieri con valori morti e sepolti, un west irriconoscibile invaso da automobili, circhi barnum con tanto di cammelli e indiani, un giovane blaguer aspirante pistolero e una bella ragazza che il padre fanatico predicatore (incestuoso) promessa in sposa e per finire appunto il fortunato marito e la tribù di rozzi fratelli minatori. Metteteci il melodramma, l'aut aut tra il bene e il male, il tradimento di un sacramento laico come l'amicizia e avrete Sfida sull'alta Sierra. Piccolo ammonimento: lo stile è patinato rispetto ai cult peckinpiani.
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