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martedì 9 novembre 2021
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dandy
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lunedì 4 maggio 2020
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io ci provo...
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Il quarto capitolo della serie,quello "politico".Una reaganianissima frecciata all'URSS in periodo di Guerra Fredda,con i sovietici più robotici del robot che Rocky regala al sempre burbero Paulie,e il protagonista ormai macchina inflessibile e inarrestabile sempre più in linea con "Rambo" e l'action anni '80 in generale.Per il resto si ricicla la formula del precedente:prima parte dolente(stavolta è il povero Creed a uscire di scena),centrale con allenamenti(stavolta tra le nevi della Russia,e con la scalata su una montagna)e combattimento tosto dove Rocky resiste e vince perchè è Rocky,e pure acclamato dal pubblico che prima lo fischiava.
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Il quarto capitolo della serie,quello "politico".Una reaganianissima frecciata all'URSS in periodo di Guerra Fredda,con i sovietici più robotici del robot che Rocky regala al sempre burbero Paulie,e il protagonista ormai macchina inflessibile e inarrestabile sempre più in linea con "Rambo" e l'action anni '80 in generale.Per il resto si ricicla la formula del precedente:prima parte dolente(stavolta è il povero Creed a uscire di scena),centrale con allenamenti(stavolta tra le nevi della Russia,e con la scalata su una montagna)e combattimento tosto dove Rocky resiste e vince perchè è Rocky,e pure acclamato dal pubblico che prima lo fischiava.C'è il messaggio finale pacifista,ma va detto che non c'è un briciolo di Russia che sia uno in tutto il film:tutti i sovietici sono stati interpretati da americani,e la Russia è stata ricreata in Canada.Trampolino di lancio per il semi esordiente Lundgren,gigantone granitico che fa quel che gli riesce meglio:non cambia espressione neanche per sbaglio,se si esclude lo sconcerto durante l'esibizione di James Brown che accompagna l'entrata in scena di Apollo.Brigitte Nielsen,allora moglie di Stallone,si buscò il Razzie come peggior attrice e peggior esordiente.E' il capitolo col maggior incasso della serie,e si capisce.Nel Blocco Orientale e in Rudssia(dove fu proiettato solo dopo il '90)non fece proprio sfraceli,e anche questo si capisce.
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great steven
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venerdì 26 dicembre 2014
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somigliante più a uno spot pubblicitario, delude.
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ROCKY IV (USA, 1985) diretto da SYLVESTER STALLONE. Interpretato da SYLVESTER STALLONE, TALIA SHIRE, BURT YOUNG, CARL WEATHERS, DOLPH LUNDGREN, BRIGITTE NIELSEN, TONY BURTON, ROCKY KRAKOFF, JAMES BROWN
Infrollito dagli agi della vita famigliare, Rocky Balboa esita a raccogliere la sfida di Ivan Drago, gigantesco pugile sovietico e malvagio robot macinapugni. Il quale, in un incontro fra le potenze sportive statunitensi e quelle sovietiche, ha pure ucciso il suo ex rivale e manager Apollo Creed, contravvenendo alle regole della sana sportività. Finalmente, per il giorno di Natale, si reca in Russia e si prepara con mezzi tradizionali (mentre Drago si allena in una palestra iper-tecnologica) al complicato e pericoloso match in cui Rocky sa di rischiare la vita.
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ROCKY IV (USA, 1985) diretto da SYLVESTER STALLONE. Interpretato da SYLVESTER STALLONE, TALIA SHIRE, BURT YOUNG, CARL WEATHERS, DOLPH LUNDGREN, BRIGITTE NIELSEN, TONY BURTON, ROCKY KRAKOFF, JAMES BROWN
Infrollito dagli agi della vita famigliare, Rocky Balboa esita a raccogliere la sfida di Ivan Drago, gigantesco pugile sovietico e malvagio robot macinapugni. Il quale, in un incontro fra le potenze sportive statunitensi e quelle sovietiche, ha pure ucciso il suo ex rivale e manager Apollo Creed, contravvenendo alle regole della sana sportività. Finalmente, per il giorno di Natale, si reca in Russia e si prepara con mezzi tradizionali (mentre Drago si allena in una palestra iper-tecnologica) al complicato e pericoloso match in cui Rocky sa di rischiare la vita. Dopo ben quindici riprese, il campione americano riesce a sconfiggere con un knock out decisivo e martellante il rivale russo, che aveva giurato di annientare anche lui. La moglie Adriana e il figlio Robert Balboa jr., che erano preoccupati per la sua sorte, ne gioiscono infinitamente, e Rocky non dimentica nemmeno di lanciare un monito di speranza e riscossa in un clima dominato dalla Guerra Fredda e dagli antagonismi fra un Occidente liberal-democratico e un Oriente comunista e totalitario. Insaccato di spezzoni dei film precedenti e montato al ritmo convulso di uno spot televisivo, non è più un film, ma un rituale di cameratismo al suo livello peggiore che sfrutta senza sapiente ingegno i dogmi della comunicazione di massa. Se non altro, vale la pena di guardarlo per assistere comodamente seduti in poltrona l’epico duello mozzafiato tra il laconico e atroce cattivo della storia (D. Lundgren, che interpreta Drago con poche parole e una fisicità assai espressiva, anche se molto autoreferenziale) e l’eroe della vicenda (Stallone che, benché non abbia mai posseduto doti recitative fuori dal comune, riesce sempre meglio come attore che come regista, e il doppiaggio di Ferruccio Amendola alza notevolmente la media). C. Weathers (Creed) e B. Young (il cognato di Rocky, Paulie Pennino) continuano a tirare a campare come negli episodi antecedenti, e la dipartita del primo lascia al secondo un peso in più da sopportare sulla scena, sebbene i dialoghi fra lui e il protagonista favoriscano Stallone in maniera evidentemente schiacciante. Brava T. Shire (italoamericana come Stallone, nonché nipote di Francis Ford Coppola) che prosegue con brio ed energia sprizzante a incarnare la fedele e sanguigna moglie di Rocky, l’indimenticabile e stupenda Adriana. Apparizione di J. Brown nella parte di sé stesso all’introduzione del match fra Creed e Drago, e la sua presenza regala anche agli amanti della musica blues nera un dono di allegria non indifferente. La colonna sonora, con le chitarre elettriche che scandiscono il celeberrimo motivo del pentagono (più uno spin-off realizzato nel 2006) cinematografico che vede l’atleta statunitense al centro di incontri fenomenali in cui impone la sua forza e il suo carisma straordinari ad avversari sempre più agguerriti, imbufaliti e arrabbiati. In patria arrivò ad incassare 127, 8 milioni di dollari. I sottofondi politici che si avvertono nei relegati scantinati della storia non vengono però sviluppati, risultando un semplice effetto da riempimento in funzione esclusivamente dell’azione schizofrenica e adrenalinica che traspare come acqua affiorante di uno stagno dai due duelli all’ultimo sangue in cui sembra che il pugile voglia uccidere il suo avversario, massacrandolo di ganci e stremandolo con un gioco di gambe e braccia incredibile e intollerabile.
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shiningeyes
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mercoledì 27 marzo 2013
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una saga quasi arrivata al capolinea
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La saga di Rocky comincia ad avere un'influenza e popolarità sempre più crescente, tanto che la produzione decide di alzare il tiro e arruffianarsi il popolo americano con una trama anti-sovietica, mettendo in primo piano la guerra fredda tra USA e URSS.
Tale pratica comunque, svilisce e mette in secondo piano il messaggio dei film di Rocky, ossia quello di continuare a combattere e rialzarsi sempre, senza mai arrendersi.
Qui ci sta di mezzo solo la vendetta di Rocky per la morte dell'amico Apollo (caduto sotto i colpi del gigante russo Ivan Drago), usata come pretesto per scatenare le tensione delle due superpotenze sul ring, dove gli USA mettono in campo il lato umano ed emotivo del loro eroe nazionale Rocky contro il meccanico e animalesco avversario sovietico Ivan Drago.
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La saga di Rocky comincia ad avere un'influenza e popolarità sempre più crescente, tanto che la produzione decide di alzare il tiro e arruffianarsi il popolo americano con una trama anti-sovietica, mettendo in primo piano la guerra fredda tra USA e URSS.
Tale pratica comunque, svilisce e mette in secondo piano il messaggio dei film di Rocky, ossia quello di continuare a combattere e rialzarsi sempre, senza mai arrendersi.
Qui ci sta di mezzo solo la vendetta di Rocky per la morte dell'amico Apollo (caduto sotto i colpi del gigante russo Ivan Drago), usata come pretesto per scatenare le tensione delle due superpotenze sul ring, dove gli USA mettono in campo il lato umano ed emotivo del loro eroe nazionale Rocky contro il meccanico e animalesco avversario sovietico Ivan Drago.
Possiamo anche constatare una fase di stanca, in una saga che ha ormai detto tutto, al massimo di nuovo c'è da notare una maggior dinamicità di regia e di montaggio che dà una buona freschezza al film.
Ma critiche a parte, “Rocky IV” non è un completo fallimento: le idee, seppur già usate, ancora funzionano, ed il montaggio è pur sempre eccellente: in particolar modo nella sequenza degli allenamenti sovrapposti dei due sfidanti, fino alla sequenza di uno scontro fino all'ultimo sangue molto emozionante, nonostante l'esagerazione delle scene; e come non scordarci di una sempre più buona colonna sonora ad accompagnare nei soliti allenamenti durissimi e ricordi indelebili del nostro Rocky.
A Rocky IV vediamo roba abbastanza banale: è come se ci fossero gli stessi ingranaggi un po' oliati che devono fare spazio ad altri un poco inutili (lo sfondo politico), ma rimane comunque un film che vale la pena di vedere.
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shiningeyes
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martedì 26 marzo 2013
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una saga quasi arrivata al capolinea
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La saga di Rocky comincia ad avere un'influenza e popolarità sempre più crescente, tanto che, la produzione decide di alzare il tiro coinvolgendo le faccende politiche della guerra fredda tra USA e URSS.
Tale pratica comunque, svilisce e mette in secondo piano il messaggio dei film di Rocky, ossia quello di continuare a combattere e rialzarsi sempre, senza mai arrendersi.
Qui ci sta di mezzo la vendetta, usata come pretesto per scatenare le tensione delle due superpotenze sul ring, dove gli USA mettono in campo il lato umano ed emotivo del loro eroe nazionale Rocky contro il meccanico e animalesco avversario sovietico Ivan Drago.
Possiamo anche constatare una fase di stanca in una saga che ha ormai detto tutto, al massimo c'è da notare una maggior dinamicità degli eventi e degli scontri, che dà una buona freschezza al film.
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La saga di Rocky comincia ad avere un'influenza e popolarità sempre più crescente, tanto che, la produzione decide di alzare il tiro coinvolgendo le faccende politiche della guerra fredda tra USA e URSS.
Tale pratica comunque, svilisce e mette in secondo piano il messaggio dei film di Rocky, ossia quello di continuare a combattere e rialzarsi sempre, senza mai arrendersi.
Qui ci sta di mezzo la vendetta, usata come pretesto per scatenare le tensione delle due superpotenze sul ring, dove gli USA mettono in campo il lato umano ed emotivo del loro eroe nazionale Rocky contro il meccanico e animalesco avversario sovietico Ivan Drago.
Possiamo anche constatare una fase di stanca in una saga che ha ormai detto tutto, al massimo c'è da notare una maggior dinamicità degli eventi e degli scontri, che dà una buona freschezza al film.
Ma critiche a parte, “Rocky IV” non è un completo fallimento, le idee, seppur già usate, ancora funzionano, e il montaggio è pur sempre eccellente: in particolar modo nella sequenza degli allenamenti sovrapposti dei due sfidanti, fino alla sequenza di uno scontro fino all'ultimo sangue molto emozionante, nonostante l'esagerazione la faccia da padrone; e come non scordarci di una sempre più buona colonna sonora ad accompagnarci nei soliti allenamenti durissimi e ricordi indelebili del nostro Rocky.
A Rocky IV vediamo roba abbastanza banale, è come se ci fossero gli stessi ingranaggi un po' oliati che devono fare spazio ad altri un poco inutili (lo sfondo politico), ma rimane comunque un film che vale la pena di vedere.
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giordano 87
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mercoledì 6 febbraio 2013
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la guerra sul ring!
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il miglior rocky della saga!!!
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erick92
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giovedì 3 gennaio 2013
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"impossible is nothing"
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Magari non è un capolavoro del cinema, ma sicuramente per i fan di Rocky(Sylvester Stallone) è uno dei migliori film della saga.
Un film dove viene messo in mostra il confronto tra le due super potenze, gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica , tra uomo e super-uomo , quasi a dire che Il personaggio di Ivan Drago interpretato da Dolph Laudren fosse una macchina è non un essere umano. Lungometraggio nel quale emergono le paure di un campione ormai ritirato, scosso dalla morte del suo amico, ex-storico rivale Apollo Creed (Carl Weathers) per via del gigante russo.
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Magari non è un capolavoro del cinema, ma sicuramente per i fan di Rocky(Sylvester Stallone) è uno dei migliori film della saga.
Un film dove viene messo in mostra il confronto tra le due super potenze, gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica , tra uomo e super-uomo , quasi a dire che Il personaggio di Ivan Drago interpretato da Dolph Laudren fosse una macchina è non un essere umano. Lungometraggio nel quale emergono le paure di un campione ormai ritirato, scosso dalla morte del suo amico, ex-storico rivale Apollo Creed (Carl Weathers) per via del gigante russo...Un campione che avrà la forza di reagire nonostante tutto , andando a combattere in onore dell' amico scomparso, l'mpossibile....
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lorenzomnt
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martedì 7 giugno 2011
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il più spettacolare della serie
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Ormai non è più un film sulla boxe ma una macchina anti-sovietica al servizio di Reagan.é comunque un film che mi ha emozionato e che ha parti comiche sempre più accentuate.
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toty bottalla
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martedì 1 marzo 2011
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tante critiche ma tanto pubblico!
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La motivazione politica espressa nel film, fa ridere almeno quanto la possibilità che ROCKY possa battere DRAGO nella realtà. Non ci crederete, ma io ho conosciuto SYLVESTER STALLONE, l'ho incontrato in un famoso albergo della mia città, ha una grande personalità, ma l'esagerata differenza fisica con LUNDGREN rende poco credibile il racconto. Trovo però eccessivi e ingiusti i RAZZIE AWARDS per STALLONE, la NIELSEN e la colonna sonora, che da musicista ho invece apprezzato. Questo tipo di film tipicamente americano, va preso così com'è, guardarlo, facendo finta di crederci. Saluti.
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