spione
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lunedì 18 settembre 2023
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da vedere, ma con riserve
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Rai Storia è il cilindro di un prestigiatore da cui spuntano con una certa regolarità film di cui nemmeno sospettavo l'esistenza. Ieri sera questo, di Gigi Magni. Davvero niente di che per un regista che, su quel periodo storico, ci aveva regalato perle come "In nome del papa re" e "Nell'anno del signore": al netto di quella carpa lessa della Muti, che interpreta niente meno che la regina Sofia (che cosa non si deve fare per esigenze di botteghino), però, Giancarlo Giannini nei panni di Francesco II di Borbone può avere il suo perché. E lo affianca anche un Carlo Croccolo in gran forma (ci ha vinto il David di Donatello). Meritevole lo sforzo di rivisitazione di un personaggio storico di cui il 90% degli italiani ricorda (quando va bene!) solo le stronzate lette sul sussidiario delle elementari, e che invece qui assurge al ruolo quasi di eroe tragico.
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Rai Storia è il cilindro di un prestigiatore da cui spuntano con una certa regolarità film di cui nemmeno sospettavo l'esistenza. Ieri sera questo, di Gigi Magni. Davvero niente di che per un regista che, su quel periodo storico, ci aveva regalato perle come "In nome del papa re" e "Nell'anno del signore": al netto di quella carpa lessa della Muti, che interpreta niente meno che la regina Sofia (che cosa non si deve fare per esigenze di botteghino), però, Giancarlo Giannini nei panni di Francesco II di Borbone può avere il suo perché. E lo affianca anche un Carlo Croccolo in gran forma (ci ha vinto il David di Donatello). Meritevole lo sforzo di rivisitazione di un personaggio storico di cui il 90% degli italiani ricorda (quando va bene!) solo le stronzate lette sul sussidiario delle elementari, e che invece qui assurge al ruolo quasi di eroe tragico. Interessante, in particolare, l'accenno a due ipotesi forse storicamente infondate ma plausibilissime che, in assenza dei ben noti tabù ideologico-culturali che hanno funestato lo sciagurato centosessantennio di storia unitaria, potrebbero trovare un utile approfondimento: quella di leggere l'assurda e inspiegabile calata di braghe di "Franceschiello" nei confronti dell'invasione savoiarda come un deliberato atto di masochismo dettato da motivazioni indagabili a livello psicoanalitico (il non risolto rapporto con la madre come chiave di lettura universale!) e quella di aver quantomeno immaginato di assoldare Garibaldi in vista di un' "impresa" analoga a quella del 1860, ma ovviamente di segno opposto, per riconquistare il regno scippatogli dai piemuntès.
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lukytells
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lunedì 25 ottobre 2010
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il re
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non sono d'accordo con la trama in questo film Giannini supera se stesso e anche la Muti è brava. Carlo Croccolo poi è impareggiabile. a parte inesattezze storiche sulla vita della moglie di Franceschiello (un figlio illeggittimo lo ha avuto)e la matrigna ha tentato di esautorare dal trono più volte il figliastro anche con attentati, per il resto è un film piacevole, che si guarda volentieri, dalla splendida colonna sonora. a dimenticalo Luc Merenda è una sorpresa lontano dai suoi soliti ruoli da duro.
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lukytells
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mercoledì 20 ottobre 2010
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o re
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non è molto fedele ala storia, ma è un film dolceamaro sulla fine di un regno e dei sogni. splendida la colonna sonora e Giannini e bravo come al solito. ottima anche la Muti. Merenda inoltre lontano dai suoi soliti ruoli di duro è un avventuriero dolce e umano nonchè pieno di illusioni.
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irena
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domenica 26 ottobre 2008
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perchè non un italia partendo dal sud?
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Gran bel film. Aldilà delle annotazioni storiche e polemiche sul risorgimento italiano, desidero ricordare al sig. Bracale che Napoli ahinoi, ha conosciuto il momento del suo maggior splendore proprio grazie ai Borboni e non lo dico da simpatizzante monarchico, anzi sono un convinto repubblicano ma da figlia di una terra che ha sempre sofferto la tirannia della camorra e l'indifferenza dello stato repubblicano. Dobbiamo a Carlo III le "Ceramiche di Capodimonte", Gli "Scavi di Pompei" e non ultima la reggia di Caserta per non citare la floridità di un meridione ricco di iniziative storiche. La prima ferrovia d'europa la "Napoli-Portici"
i primi progetti per le industrie tessili (rubati da Cavour e trasferiti al nord).
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Gran bel film. Aldilà delle annotazioni storiche e polemiche sul risorgimento italiano, desidero ricordare al sig. Bracale che Napoli ahinoi, ha conosciuto il momento del suo maggior splendore proprio grazie ai Borboni e non lo dico da simpatizzante monarchico, anzi sono un convinto repubblicano ma da figlia di una terra che ha sempre sofferto la tirannia della camorra e l'indifferenza dello stato repubblicano. Dobbiamo a Carlo III le "Ceramiche di Capodimonte", Gli "Scavi di Pompei" e non ultima la reggia di Caserta per non citare la floridità di un meridione ricco di iniziative storiche. La prima ferrovia d'europa la "Napoli-Portici"
i primi progetti per le industrie tessili (rubati da Cavour e trasferiti al nord). per questo il grande regista in un momento del film fa dire a Francischiello (un grande Giannini):"Se l'Italia fosse nata dal sud al nord e non dal nord al sud forse tanti cancri della società (camorra, mafia ecc.) non sarebbero mai nati. Eh gia, perchè pare che proprio il ministro degli interni del regno delle due Sicilie Don Liborio Romano, politico corrotto e spia di Cavour, avesse creato la prima delinquenza organizzata per fomentare la popolazione.
Bravi gli attori tutti, dalla Muti a Giannini. Bellissima la canzone scritta da Magni e da Piovani e cantata magistralmente da Angela Pagano "Ce steva nu Rre" e bravissimi Croccolo ma anche Massimo Abbate che interpreta Il conte di Trani da autentico caratterista di classe qual'è. Da vedere, sopratutto per riflettere sul fatto che se Cavour avesse optato per il giovane Francischiello e non per il parente Vittorio Emanuele, quanto meno si sarebbe risparmiata la vita, a più di 50.000 napoletani morti, sulle sponde del Volturno per un Italia che li ha penalizzati e lasciati in balia del potere "autorizzato" delle organizzazioni malavitose".
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silvio
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martedì 2 ottobre 2007
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un film bello
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A me è piaciuto tantissimo, infatti lo ricordo ancora dopo tanti anni con la voglia di rivederlo.
Quando ero ragazzo i cinema nella mia città aprivano alle 10,00 di mattina e quando non c'era scuola riuscivo a vedere anche tre film in un giorno. Ora che sono un ragazzo di 60 anni ci vado di meno perchè i cinema aprono la sera e preferisco incontrare persone se aprissero alle 14,00 invece della pennichella andrei al cinema perchè odio la televisione
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dario
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lunedì 12 giugno 2006
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colonna sonora!?!
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Salve,
è possibile sapere chi canta e dove posso trovare la canzone iniziale del film???
grazie
Dario
e-mail: rodai@libero.it
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raffaele bracale
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giovedì 17 febbraio 2005
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occasione perduta
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A malgrado dell'evidente simpatia mostrata da L. Magni per la figura del Re Francesco II, il regista romano ha perduto l'occasione, con questo film, di assestare un colpo mortale a quella pantomima falsa e buffonesca che fu il Risorgimento italiano. Lo attendiamo fiduciosi ad un'altra prova dissacratoria di tutto il 1860.Il taglio del fim è un po' troppo televisivo, ma senza sbavature la sceneggiatura ed ottima la recitazione di tutti gli attori sempre misurata e degna di applauso a cominciare da quella dell'ottimo GIANNINI/FRANCISCHIELLO, a quella della deliziosa MUTI/MARIA SOFIA; una notazione a parte si merita CARLO CROCCOLO che traccia da par suo - scanzando un facile macchiettismo - la figura del fedele servitore del Re.
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A malgrado dell'evidente simpatia mostrata da L. Magni per la figura del Re Francesco II, il regista romano ha perduto l'occasione, con questo film, di assestare un colpo mortale a quella pantomima falsa e buffonesca che fu il Risorgimento italiano. Lo attendiamo fiduciosi ad un'altra prova dissacratoria di tutto il 1860.Il taglio del fim è un po' troppo televisivo, ma senza sbavature la sceneggiatura ed ottima la recitazione di tutti gli attori sempre misurata e degna di applauso a cominciare da quella dell'ottimo GIANNINI/FRANCISCHIELLO, a quella della deliziosa MUTI/MARIA SOFIA; una notazione a parte si merita CARLO CROCCOLO che traccia da par suo - scanzando un facile macchiettismo - la figura del fedele servitore del Re.una tiratina d'orecchi al regista o al produttore per aver scelto di intitolare il film 'O RE usando una scorretta scrittura invece dell'esatta scrittura 'O RRE...Pazienza!Il napoletano è una lingua difficile da mettere per iscritto.
Giudizio : Da non perdere
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