L’ibernazione consente ai personaggi di viaggiare nel tempo. Accade con i film dell’orrore, con quelli fantascientifici e talvolta anche con gli eroi dei peplum. Tanio Boccia, un maestro del cinema popolare a basso costo, trasporta con questo sistema Maciste nelle steppe russe e lo pone a capo di una ribellione contro il dispotico Zar. Guidati dal muscoloso personaggio nato dalla fantasia di Gabriele D’Annunzio i popolani riescono a sconfiggere la tirannia molti secoli prima di Lenin. L’eroe risvegliato dal lungo sonno grazie a un miracoloso unguento e al sole che scioglie il suo corpo congelato ha il volto e il corpo di Kirk Morris, nome d’arte del veneziano Adriano Bellini, uno dei Maciste preferiti da Boccia.
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L’ibernazione consente ai personaggi di viaggiare nel tempo. Accade con i film dell’orrore, con quelli fantascientifici e talvolta anche con gli eroi dei peplum. Tanio Boccia, un maestro del cinema popolare a basso costo, trasporta con questo sistema Maciste nelle steppe russe e lo pone a capo di una ribellione contro il dispotico Zar. Guidati dal muscoloso personaggio nato dalla fantasia di Gabriele D’Annunzio i popolani riescono a sconfiggere la tirannia molti secoli prima di Lenin. L’eroe risvegliato dal lungo sonno grazie a un miracoloso unguento e al sole che scioglie il suo corpo congelato ha il volto e il corpo di Kirk Morris, nome d’arte del veneziano Adriano Bellini, uno dei Maciste preferiti da Boccia. Nonostante le difficoltà di una trama azzardata il risultato è tutt’altro che disprezzabile e gli appassionati del peplum possono godere di tutte le situazioni classiche del genere, dai massi lanciati sulle schiere dei nemici alle prove di forza con le pariglie di cavalli, a raffinati strumenti di tortura e di morte. Come spesso accade ai film di Maciste la sua distribuzione sui mercati internazionali vede l’eroe cambiare nome e diventare Sansone negli Stati Uniti. Tra le curiosità c’è la presenza nel ruolo di Sonia, la donna che aiuta Maciste e poi se ne va insieme a lui, di Ombretta Colli, futura cantante di successo e poi politica di lungo corso nelle file del centro-destra italiano dell’era berlusconiana. Intriganti e molto teatrali le figure dei due cattivi: Massimo Serato nella parte dello Zar e Giulio Donnini in quella del suo perfido consigliere.
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