Film drammatico con una forte impronta musicale: l’opera unisce della buona musica rock a vicende personali e familiari molto delicate, spinose e toccanti.
Paul Schrader ideatore del soggetto e autore di regia e sceneggiatura anche stavolta si cimenta con tematiche difficili, che sono molto ricorrenti in tutta la sua cinematografia, quali quelle della colpa e del perdono. La storia propone una specie di scontro generazionale, ma soprattutto una contrapposizione tra l’etica classica e perbenista americana, caratterizzata da forti influenze religiose, e la trasgressione giovanile, che nel film viene identificata con il rock and roll. L’operazione non convince appieno non sembrando capace di andare in profondità; il messaggio che viene trasmesso appare annacquato e poco incisivo.
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Film drammatico con una forte impronta musicale: l’opera unisce della buona musica rock a vicende personali e familiari molto delicate, spinose e toccanti.
Paul Schrader ideatore del soggetto e autore di regia e sceneggiatura anche stavolta si cimenta con tematiche difficili, che sono molto ricorrenti in tutta la sua cinematografia, quali quelle della colpa e del perdono. La storia propone una specie di scontro generazionale, ma soprattutto una contrapposizione tra l’etica classica e perbenista americana, caratterizzata da forti influenze religiose, e la trasgressione giovanile, che nel film viene identificata con il rock and roll. L’operazione non convince appieno non sembrando capace di andare in profondità; il messaggio che viene trasmesso appare annacquato e poco incisivo.
La questione più interessante che l’opera tratta, è quella del difficile rapporto tra madre e figlia, pieno di incomprensioni e contrasti, ma tale argomento non riceve la giusta attenzione, a causa della scelta di assegnare troppo spazio al protagonista maschile, interpretato da Michael J. Fox, che sebbene sia figlio e fratello delle due protagoniste femminili, resta comunque estraneo alle dinamiche affettive e relazionali delle due donne, dinamiche che di conseguenza vengono sacrificate e non sufficientemente sviluppate.
Il finale non mi è piaciuto. La commozione del pubblico viene ricercata in modo talmente forzato che si crea un’atmosfera poco genuina e persino irritante per quanto artefatta.
Come detto il protagonista maschile è Michael J. Fox, qui all’apice del successo e chiamato a recitare una parte ampiamente nelle sue corde; pessima invece la performance attoriale della cantante e chitarrista Joan Jett, che proprio non sa recitare e si vede; l’altro ruolo di rilievo è invece ricoperto dalla sempre brava Gena Rowlands. Del resto del cast meritano poi di essere ricordati l’attore e musicista Michael McKean e Jason Miller, quest’ultimo nella parte del marito della Rowlands e padre degli altri due protagonisti.
Il film uscito nel 1987 è molto rappresentativo della sua epoca: grazie al look dei protagonisti (abbigliamento e capigliatura), alla storia e soprattutto alla musica rock, si respira in modo forte ed autentico un’aria che rimanda inequivocabilmente agli anni ’80.
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