felicity
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lunedì 31 gennaio 2022
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autonomo rispetto alla serie
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I Molti Santi del New Jersey permette di inquadrare il vero tema del film: l’educazione di Tony Soprano. E quindi la costruzione di un personaggio che sappiamo già essere destinato a una tormentata complessità, con il rapporto con i genitori e il suo collocamento nel mondo criminale.
È fanservice, d’accordo, ma anche la reale ragione d’esistere di un film che sin dal titolo si propone non solo in quanto prequel ma anche come espansione di un universo creativo, con la centralità narrativa occupata da Dickie Moltisanti, zio e mentore di Tony.
È lui l’epicentro narrativo del film, che torna al 1967. Lo è da un punto di vista melodrammatico, perché si lascia consumare dalla passione fedifraga con la nuova, giovane moglie del violento padre.
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I Molti Santi del New Jersey permette di inquadrare il vero tema del film: l’educazione di Tony Soprano. E quindi la costruzione di un personaggio che sappiamo già essere destinato a una tormentata complessità, con il rapporto con i genitori e il suo collocamento nel mondo criminale.
È fanservice, d’accordo, ma anche la reale ragione d’esistere di un film che sin dal titolo si propone non solo in quanto prequel ma anche come espansione di un universo creativo, con la centralità narrativa occupata da Dickie Moltisanti, zio e mentore di Tony.
È lui l’epicentro narrativo del film, che torna al 1967. Lo è da un punto di vista melodrammatico, perché si lascia consumare dalla passione fedifraga con la nuova, giovane moglie del violento padre. Quindi sul piano socio-culturale, perché diventa rivale di Harold, un afroamericano che prima gli era sodale pur nella dinamica schiavo-padrone. E infine nel racconto di formazione di Tony, il cui padre è in galera e che Dickie “cresce” sapendosi adulto di riferimento.
Non è un caso che i materiali promozionali tirino in ballo il brand della serie madre (Who made Tony Soprano, A Soprano Story): è come se lo stesso film sentisse il bisogno di rivendicare un legame altrimenti poco esposto, con Tony chiamato a configurare il proprio racconto di formazione attraverso la rievocazione di Dickie ma in fondo ridotto a comprimario di un affresco interessato soprattutto al percorso umano di Dickie.
Una scelta forte e in un certo senso rischiosa che rende I Molti Santi del New Jersey autonomo rispetto alla serie e perciò fruibile anche da un pubblico nuovo e però poco incisivo nell’orizzonte del suo genere d’appartenenza, privo di uno sguardo in grado di renderlo potente a prescindere dalla mitologia pregressa.
È indubbiamente intrigante, magari più sul piano ideale che nei fatti, ma la promessa è mantenuta a metà: il crime procede all’interno di uno schema prevedibile tra qualche cliché, il discorso sulle rivolte di Newark del 1967 (in risposta alla violenza dalla polizia nel pestaggio di un tassista afroamericano) resta schizzato e strumentale, il potenziale mitico si disperde in una confezione che replica in superficie décor e colori del tempo. Per fortuna c’è lo strepitoso Ray Liotta in doppio ruolo.
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luca scialo
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domenica 20 febbraio 2022
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un prequel intelligente
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La pellicola si apre con Christopher Moltisanti, che, dalla sua tomba (fu ucciso da Tony Soprano nella serie), narra la sua storia. Partendo dal padre, Dickie Moltisanti, che controllava un quartiere del New Jersey, dividendosi i traffici coi cugini Johnny e Junior. Quando il padre di Dickie torna dall'America con una bella donna di Ariano Irpino, loro terra di origine, tra i due scatta una tensione che porterà all'uccisione del padre da parte di Dickie. Il quale finirà per accoppiarsi con la donna, pur essendo già sposato. Intanto però deve anche fronteggiare la guerra per la spartizione del territorio con i neri. In quel periodo, peraltro, in forte fermento, tra le tesi di M.L. King e l'attivismo di Malcom X.
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La pellicola si apre con Christopher Moltisanti, che, dalla sua tomba (fu ucciso da Tony Soprano nella serie), narra la sua storia. Partendo dal padre, Dickie Moltisanti, che controllava un quartiere del New Jersey, dividendosi i traffici coi cugini Johnny e Junior. Quando il padre di Dickie torna dall'America con una bella donna di Ariano Irpino, loro terra di origine, tra i due scatta una tensione che porterà all'uccisione del padre da parte di Dickie. Il quale finirà per accoppiarsi con la donna, pur essendo già sposato. Intanto però deve anche fronteggiare la guerra per la spartizione del territorio con i neri. In quel periodo, peraltro, in forte fermento, tra le tesi di M.L. King e l'attivismo di Malcom X. All'ombra di Dickie, intanto, cresce il nipote Tony, figlio di Johnny. Allevato più da lui che da quest'ultimo. Tra i due si instaura un bel rapporto, che però finirà per incrinarsi. Ma un evento li ricongiungerà, aprendo le porte all'ascesa del Tony Soprano goduto nella lunga serie Tv. I fan della fortunatissima serie che ha rivoluzionato questo ambito prima che arrivasse Netflix, I Soprano, potranno godere di un film che va oltre il solito Prequel. La scelta di Alan Taylor, anche regista della serie, è stata molto intelligente. Non incentrandosi sulla figura del protagonista di quest'ultima, ma conferendogli un ruolo inizialmente secondario. Per poi accostarlo gradualmente verso una retta più centrale. Stessa sorte per tutti gli altri protagonisti della serie. Tutti in una versione ringiovanita. Si scorgono, tra le altre, la capigliatura già acuta di Paulie o le mimiche facciali di Silvio. I ritmi sono più quelli lenti alla Il Padrino, che quelli più nervosi alla Scorsese. E anche in ciò la pellicola è in linea con la serie televisiva. La scelta di far interpretare l'adolescente Tony Soprano a Michael Gandolfini, figlio di James, è stata la ciliegina sulla torta.
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dandy
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venerdì 10 febbraio 2023
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quei bravi ragazzi attorno a tony...
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Film-prequel della serie di culto "I Soprano",dalla quale recupera qualche episodio(la scoperta del piccolo Tony che il padre usa le gite al luna park come copertura per gli affari o l'aneddoto dello sparo nella chioma di Livia).La storia è concentrata su Dickie Multisanti,padre di Christopher,la cui voce narrante(in originale dell'interprete di Christopher Michael Imperioli)scandisce l'inizio con citazione da "Viale del tramonto" e il finale.Mentre Tony e la sua famiglia rimangono sullo sfondo ma ne viene delineata la personalità emergente e l'ingresso nelle attività criminali.Un'operazione riuscita in parte:se da un lato il confronto con la serie è impari anche solo per questioni di durata "filmica"che imprediscono tutta la serie di approfondimenti necessari(e un utilizzo poco incisivo del figlio di James Gandolfini,Michael,nel ruolo del giovane Tony)il ritratto della periferia criminale italoamericana di fine anni'60 inizio '70 con l'incrementarsi dei tumulti razziali e l'insorgere dei gangster afroamericani è ben delineato,con echi dello Scorsese di "The Irishman"(e anche qui siete avvertiti violenza contenuta).
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Film-prequel della serie di culto "I Soprano",dalla quale recupera qualche episodio(la scoperta del piccolo Tony che il padre usa le gite al luna park come copertura per gli affari o l'aneddoto dello sparo nella chioma di Livia).La storia è concentrata su Dickie Multisanti,padre di Christopher,la cui voce narrante(in originale dell'interprete di Christopher Michael Imperioli)scandisce l'inizio con citazione da "Viale del tramonto" e il finale.Mentre Tony e la sua famiglia rimangono sullo sfondo ma ne viene delineata la personalità emergente e l'ingresso nelle attività criminali.Un'operazione riuscita in parte:se da un lato il confronto con la serie è impari anche solo per questioni di durata "filmica"che imprediscono tutta la serie di approfondimenti necessari(e un utilizzo poco incisivo del figlio di James Gandolfini,Michael,nel ruolo del giovane Tony)il ritratto della periferia criminale italoamericana di fine anni'60 inizio '70 con l'incrementarsi dei tumulti razziali e l'insorgere dei gangster afroamericani è ben delineato,con echi dello Scorsese di "The Irishman"(e anche qui siete avvertiti violenza contenuta).Come nella serie il protagonista cerca di destreggiarsi tra l'ambiente mafioso e le pressioni della vita comune,aspirando alle "buone azioni" ma destinato all'ovvia disfatta,tanto sua quanto di chi gli sta attorno(compreso il giovane Tony irrimediabilmente segnato nel destino per averlo frequentato).E marchiato dalla stessa natura del genitore(in questo caso il padre).Per il resto ci troviamo di fronte a un buon gangster movie con tutte le situazioni tipiche del genere,ben interpretato(Liotta,in doppio ruolo e in una delle sue ultime apparizioni,a suo tempo aveva ricevuto l'offerta per il ruolo di Tony Soprano)ben confezionato e con una buona colonna sonora,dove spicca ovviamente "Woke Up This Morning" degli "Alabama 3",brano d'apertura di ogni episodio della serie che qui sentiamo sui titoli di coda.Anche se non è strettamente necessario per un migliore apprezzamento è meglio conoscere molto bene la serie,e guardarlo in originale.
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