Mettiamola così, una signora avvenente, tipicamente mediterranea, torna a Bari dopo un periodo in nord Italia come Vicequestore in una vicequestura totalmente maschile. Succede sempre qualcosa senza un particolare interesse, ma siccome la vita sarebbe piatta, lei se ne occupa prevalentemente accoppiandosi con il bellone di turno o correndo per il lungomare. Ad ogni puntata sale sul pianale di un'Apecar e si fa scorrazzare per la città oppure usa una ridicolissima ma incolpevole Bianchina Cabrio noleggiata da Topolinia di Walt Disney si suppone a caro prezzo.
Ha in ufficio due lumaconi: uno senza speranza sposatissimo e con prole che però il mestiere suo lo sa fare e l'altro che vive con la madre a quarant'anni e diciamo che un è un genio.
E così è finito il racconto dell'intera serie, Le vicende sono talmente esili che si può spegnere il televisore in ogni momento ed andare a coricarsi tranquillamente, e dimenticarsi di guardare come va a finire su Raiplay.
Bisognerebbe prendere fra il lusco ed il brusco il responsabile del casting e sculacciarlo vigorosamente con una racchetta da ping-pong.
La Luisa Ranieri, donna simpatica soprattutto perchè compagna di Montalbano, pardon, Luca Zingaretti, è totalmente inadatta alla parte, infatti la sua struttura mediterranea la rende alquanto tracagnotta. Non si è mai vista una poliziotta tracagnotta? No, fa solo rima e nient'altro. Se si fa caso gira sempre col le scarpe tacco 12 per arrivare almeno alla spalla dell'interlocutore. Quanto alla recitazione, meglio tirare un pietoso velo, nemmeno lei ci crede tutto sommato, visto che sino ad ora tutto il suo curriculum recitativo era "Antò c'ho freddo - Antò c'ho caldo" di una pubblicità del tempo che fu.
E veniamo al resto. Uno dei motivi dello straordinario successo di Montalbano è dovuto alla massiccia presenza di caratteristi che rendono frizzante anche la più stracca delle vicende, ollre al calcato e piacevole accento siculo. Qui da Lolita Lobosco (sembra il nome di un olio di semi, forse nemmeno per uso umano) non c'è nulla di tutto questo, a parte un piccolo accento barese, tutto gira in un piattume desolante. Non parliamo della fotografica con un viraggio tale da renderla quasi monocromatica, e della colonna sonora che a tratti trasforma la fiction in un musical de noantri.
Globalmente una serie da dimenticare e, come tale, avrà sicuramente un seguito.
La critica più sottile e feroce che ho letto riguardo a questa fiction è "la Ranieri è talmente bella che ci si chiede perchè anzichè la poliziotta non faccia l'attrice".
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red66
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lunedì 19 settembre 2022
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cambia mestiere
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Ti consiglio vivamente, di cambiare mestiere. Il critico non fa per te, e lo dimostrano anche i milioni di telespettatori che non sono d''accordo con te. Te lo dico con il cuore, cerca un mestiere più adatto a te, tutto giardiniere, operatore ecologico, spazzacamini. Ma il critico proprio no. Ci fai una brutta figura. Red66
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antonella roscino
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lunedì 9 gennaio 2023
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una superdonna al volante
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condivido il commento di Achab. Una donna definita "moderna" nelle recensioni; poco frequente uan quotidianità lavorativa come la sua ma si sa..romanzi e films fanno sognare; di moderno ha l''altezzosità e l''antipatia dei dirigenti; al suo fianco un collega molto + colto di lei e un eroe della famiglia; i ruoli sono invertiti tra uomo e donna. Ritmi lenti, troppo macchiettistica Bari vecchia
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