noemi oneto
|
mercoledì 11 dicembre 2019
|
red kedi
|
|
|
|
Questo è film che vorrebbe saper tanto di horror mistico, ma che secondo me, è più una pantomima.
Ci sono sicuramente dei risvolti interessanti, la scena con Arthur Jacobson mi ha ucciso, ma se l'unica cosa che mette veramente ansia/timore è l'idea che un bambino faccia cose terribili, allora secondo me non ci siamo.
Non dico che mi sia addormentata e sicuramente non mi aspettavo il film del secolo, però non mi sono goduta quell'ora e passa di visione.
Il finale poi, tra il divertente e l'irreale. Ammetto che tutto sommato è stato giusto così
|
|
[+] lascia un commento a noemi oneto »
[ - ] lascia un commento a noemi oneto »
|
|
d'accordo? |
|
elgatoloco
|
martedì 14 luglio 2020
|
mi ricredo, in parte
|
|
|
|
Rivedendo il film in questione, "THe Prodigy"(2019, NIcholas Mc Carthy)a meno di un anno di distanza, devo dire che forse il mio"vecchio"giudizio era in parte ingeneroso, anche se in buona sostanza devo ribadire il fatto che da quasi mezzo secolo il tema del"bad children"è abusato, dove gli sceneggiatori si arrampicano sugli specchi, Qui è la concomitanza temporale(simulanietò, diremmo meglio)tra la fine di un serial killer e la nascita di un bamibno a far sì che quest'ultimo nasca, in parte, con qualche"difetto"o meglio con atee cerebrali"particolari"che lo rendono atto alla violenza, almeno a determinate condizioni.
[+]
Rivedendo il film in questione, "THe Prodigy"(2019, NIcholas Mc Carthy)a meno di un anno di distanza, devo dire che forse il mio"vecchio"giudizio era in parte ingeneroso, anche se in buona sostanza devo ribadire il fatto che da quasi mezzo secolo il tema del"bad children"è abusato, dove gli sceneggiatori si arrampicano sugli specchi, Qui è la concomitanza temporale(simulanietò, diremmo meglio)tra la fine di un serial killer e la nascita di un bamibno a far sì che quest'ultimo nasca, in parte, con qualche"difetto"o meglio con atee cerebrali"particolari"che lo rendono atto alla violenza, almeno a determinate condizioni. Che dunque il plot brilli di orginalità non si può dire, anche se non è' più il bambino in sè ad aver un"disturbo dissociativo della personalità"(in altri tempi si sarebbe detto"schizofrenia", ma oggi la distinzione e la tassonomia sono diverse), ma appunto la simultanietà a creare il"mostro", anche se è tale non sempre, non in ogni momento... Certo, uno slittamento semantico, anche se non possiamo dire che tutto vari e cambi in modo realmente sostanziale, ma solo in qualche modo, C'è poi un finale che"risolve la stiuazion", ma è appunto"appiccicato", non rispondendo a una logica perfetta, che peraltro molti/e persone non vorrebbero neppure riscontrare. UNa certa originalità, dunque, nel film c'è, a livello tematico(qualcuno avrà detto, anche in sede di produzione"Evitiamo sempre la stessa storia", ma le grandi novitò, forse , non bisogna aspettarsele né il fim, di per sé, le dà/è capace di fornirle). UN prodotto ben confezionato, questo sì, dove però(dalla morte per uccisione, del cane a quella del padre a quella finale...)sono inseite in scansioni di per sè certo tutt'altro che"imprevedibili", anzi.... ma è così e bisogna accontentarsi, in qualche modo, anche sapendo a che cosa si va incontro, sempre che non vi siano degli Hitchocok o dei Kubrick in agguato e Mc Carthy certamente non è tale, anzi.... Gli e le interpreti , pur essendo tutt'altro che disprezzabili, non riescono a liberarsi da un certo cliché interpretativo e anche direttamenter"recitativo"che, certo, condiziona chi deve interpretare determinati ruoli, anche in previsione del "normale"(ossia prevedibile)feed-back delgi spettatori e delle spettatrici, Suspense presente, non esaltante, spesso troppo legata a"effetti.sorpresa". Comuqnue vedendo un film di genere come questo, molto dipende da come e in qualche situazione lo si vede, El Gato
[-]
|
|
[+] lascia un commento a elgatoloco »
[ - ] lascia un commento a elgatoloco »
|
|
d'accordo? |
|
carloalberto
|
martedì 26 gennaio 2021
|
connubio telefilmesco tra paranormale e thriller
|
|
|
|
Lo stile da film tv penalizza non poco questo horror sull’ennesimo caso di possessione. Questa volta, tuttavia, il demonio non c’entra e si tira in ballo addirittura la reincarnazione dell’anima, ma il risultato non cambia, dal momento che la trasmigrazione è avvenuta tra un crudele e demoniaco serial killer e un neonato, che crescendo ne assumerà la personalità a scapito della propria. Nicholas McCarthy non riesce a creare né un’atmosfera di suspense né di terrore e la tensione, poca per la verità, si concentra in qualche scena ad effetto, che suscita un temporaneo spavento, un sussulto, come quello che si procurano i bambini a vicenda facendo boo!
Nel cast si salva il bambino, Jackson Robert Scott, alla sua età già un veterano del genere horror, avendo partecipato un paio d’anni prima a It, e lo psicanalista eccentrico,Colm Feore, un ottimo attore di secondo piano, uno di quei professionisti seri che sanno fare il loro lavoro.
[+]
Lo stile da film tv penalizza non poco questo horror sull’ennesimo caso di possessione. Questa volta, tuttavia, il demonio non c’entra e si tira in ballo addirittura la reincarnazione dell’anima, ma il risultato non cambia, dal momento che la trasmigrazione è avvenuta tra un crudele e demoniaco serial killer e un neonato, che crescendo ne assumerà la personalità a scapito della propria. Nicholas McCarthy non riesce a creare né un’atmosfera di suspense né di terrore e la tensione, poca per la verità, si concentra in qualche scena ad effetto, che suscita un temporaneo spavento, un sussulto, come quello che si procurano i bambini a vicenda facendo boo!
Nel cast si salva il bambino, Jackson Robert Scott, alla sua età già un veterano del genere horror, avendo partecipato un paio d’anni prima a It, e lo psicanalista eccentrico,Colm Feore, un ottimo attore di secondo piano, uno di quei professionisti seri che sanno fare il loro lavoro. ATaylor Schilling, un attrice senza infamia e senza lode, è riservata la parte più ingrata, quella della madre disperata, che, non sapendo più cosa fare per salvare il figlio, fa l’unica cosa che non avrebbe dovuto fare. Il finale risulta, per questo, di una inverosimiglianza assoluta, che stona perfino con il resto del plot, sebbene questo non sia di per sé già tanto credibile e non per le teorie sulla metempsicosi, che sono una cosa seria, ma per il modo un po’ grossolano, caotico e superficiale con il quale entrano nella vicenda. La pellicola oscilla, paurosamente in bilico, tra paranormale e thriller classico ed il connubio infelice dei due generi si concretizza nell’inquadratura finale, peraltro prevedibile, banale e deludente.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a carloalberto »
[ - ] lascia un commento a carloalberto »
|
|
d'accordo? |
|
elgatoloco
|
giovedì 28 novembre 2019
|
deludente, direi
|
|
|
|
Francamente, questo"The Prodigy"(2019, Nicholas Mc Carthy)delude; dopo un inizio interessante, anche sul piano di ritmo e montaggio, il film sembra ricadere nei soliti clichés da ragazzino(anzi bambino, teoricamente alla fine del film ha comunque solo otto anni)diabolico, anche se qui non si tratta di possessione diabolica ma di reincarnazione, dove comunque è un serial killer a reincarnarsi, secondo la credenza cui sembra soggiacere il film. Quando, negli anni 1910-inizio'80,si realizzavano film sulla possessione, sarà stato per maggiore convinzione(non dico religiosa, ma filmica)degli sceneggiatori, le opere in questione risultavano più convicenti, mentre qui siamo in presenza di un prodotto che sembra essere stantio, francamente privo della componente"miedo"-paura, che in questi film dovrebbe comunque esserci, mentre qui è latitante, se non assente o meglio si realizza post factum, il che evidentemente non va bene.
[+]
Francamente, questo"The Prodigy"(2019, Nicholas Mc Carthy)delude; dopo un inizio interessante, anche sul piano di ritmo e montaggio, il film sembra ricadere nei soliti clichés da ragazzino(anzi bambino, teoricamente alla fine del film ha comunque solo otto anni)diabolico, anche se qui non si tratta di possessione diabolica ma di reincarnazione, dove comunque è un serial killer a reincarnarsi, secondo la credenza cui sembra soggiacere il film. Quando, negli anni 1910-inizio'80,si realizzavano film sulla possessione, sarà stato per maggiore convinzione(non dico religiosa, ma filmica)degli sceneggiatori, le opere in questione risultavano più convicenti, mentre qui siamo in presenza di un prodotto che sembra essere stantio, francamente privo della componente"miedo"-paura, che in questi film dovrebbe comunque esserci, mentre qui è latitante, se non assente o meglio si realizza post factum, il che evidentemente non va bene... Sembra che ci sia bisogno di qualcos'altro per "attizzare"quell'emozione fondamentale, invece questo"quid"si realizza molto a fatica, dato che molte cose sembrano prevedibili. ANche la conclusione, che presenta qualche elemento più interessante, sembra realizzarsi per caso, mentre, nella logica del film, dovrebbe seguire un percorso pre-ordinato, già stabilito, cosa che non riesce assolutamente a realizzare. Se ci si trova a rimpiangere i film di Mario Bava è una cosa, ma se bisogna ricorrere persino, come esempio a Riccardo Freda quale"Maestro"(prescindo dalle opere anglosassoni, comunque di pregio maggiore)evidenemente qualcosa non va. Per le musiche poi non bastano le canzoncine ossessionanti... Interpreti discreti, anche loro comunque incapacaci di andare oltre i limiti del cliché... El Gato
[-]
|
|
[+] lascia un commento a elgatoloco »
[ - ] lascia un commento a elgatoloco »
|
|
d'accordo? |
|
|