Benvenuti a Marwen

Buonasera, leggendo la sua opinione mi pare che Dejah Thoris per lei sia solo una semplice comparsa e su questo punto mi permetto di dissentire! Se le donne sono il propulsore di questo film il personaggio di Dejah (o “déjàvu”, io ho scelto di leggerla così) ne è al centro.
Tutto il film è dal mio punto di vista basato sulla costante lotta tra Mark e il timore, la sofferenza l’angoscia che Dejah rappresenta, perché il personaggio rappresenta la più grande sofferenza di Mark ovvero il ricordo della vergogna che prova verso se stesso e la giustificazione al dolore subito. Un ricordo che lo annienta e si ripresenta ogni volta che lui prova a racimolare le poche forze che gli restano per poter provare ad andare avanti; quando prova a rinchiuderla nella sua corte dorata e cerca di dire a se stesso che essere “diversi” non giustifica la morte fisica ed emotiva non riesce fino all’epilogo a persuadersene lui stesso. Ed è solo quando finalmente raggiunge la consapevolezza e l’accettazione di se e del suo personale carisma che Questo diventa forza, che riconosce Dejah per ciò che è e la annienta. E con lei annienta non la sofferenza ma la vergogna di essere la persona che è.
Se mai leggerà, grazie per l’attenzione.
Saluti
Sara