C'est la vie - Prendila come viene |
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Un film di Eric Toledano, Olivier Nakache.
Con Jean-Pierre Bacri, Jean-Paul Rouve, Gilles Lellouche, Vincent Macaigne.
continua»
Titolo originale Le sens de la fête.
Commedia,
Ratings: Kids+13,
durata 117 min.
- Francia 2017.
- Videa
uscita giovedì 1 febbraio 2018.
MYMONETRO
C'est la vie - Prendila come viene
valutazione media:
3,16
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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"C'est la vie" commedia corale con un meccanismo ad orologeria
di Roberto Nepoti La Repubblica
Registi francesi più che mai sulla cresta dell'onda, Erik Toledano e Olivier Nanache replicano il successo del loro Quasi amici con un film che, in Francia, ha richiamato nelle sale 4 milioni di spettatori. Se il precedente era una commedia a due personaggi, però, C'est la vie - Prendila come viene è corale: il che richiede un'organizzazione accurata degli eventi e dei movimenti dei personaggi. Cosa in cui la coppia registica si rivela maestra. Tutto avviene in una giornata: quella delle nozze di due giovani borghesi che (come è uso oggi) pretendono che, nel "giorno più importante della loro vita", tutto fili nella più assoluta perfezione. Regista dell'organizzazione è Max (l'ottimo Jean-Pierre Bacri, con la sua faccia sempre più stropicciata), piccolo imprenditore perfezionista e un po' pignolo che, dopo avere orchestrato centinaia di feste, comincia a sentirsi stanco. La scena è un castello del XVII secolo, con cuochi, camerieri e valletti costretti a mascherarsi con livrea e parrucca. Circondano Max i suoi più fedeli collaboratori: l'assistente-amante, il fotografo Guy, più interessato al buffet che al suo lavoro, il cantante James, dj all'antica con l'immancabile karaoke in repertorio. Si aggiungono vari altri "caratteri" coloriti, tra cui un cameriere precario che, in abito da sposa, riscopre il suo antico amore perduto di vista. Con simili personalità, costrette a vivere nell'ombra della felicità altrui, non è poi strano se tutto il "perfetto" meccanismo viaggia sempre sull'orlo del caos. Una parte delle vivande destinate al banchetto è guasta, i fuochi artificiali esplodono al momento sbagliato, l'antipatico sposo pronuncia un discorso interminabile e noiosissimo prima di prendere (in senso letterale) il volo... La sequenza delle piccole catastrofi che si susseguono per tutta la giornata è molto divertente: un po' per l'abilità dei due registi, i quali inanellano le situazioni non come una semplice sequenza di sketch, ma riuscendo a seguire sempre i personaggi e a far partecipare lo spettatore come se fosse un invitato alla festa. L'altra parte del merito va a un eccellente gruppo di attori, cui Nanache e Toledano affidano personaggi per i quali provano un'evidente simpatia, e perfino della tenerezza. Ovviamente il menu è leggero, ma l'odierna moda della sopravvalutazione del giorno nuziale (vedi i vari "boss dei matrimoni" e reality analoghi) lo rende anche un po' pepato; ed è comunque piacevole vedere una commedia che ti fa ridere senza ricorrere ai soliti ingredienti di xenofobia più o meno mascherati. Anche se, a rigore, una sfumatura reazionaria il film la contiene. Ed è quando Max sostiene davanti a un (presunto) ispettore del lavoro le ragioni dei piccoli imprenditori, "strozzati" dalle norme e "costretti" a mettere in regola il personale. Per il resto il film, nelle sue quasi due ore, non incorre in momenti di stanchezza: anzi, mantiene una buona progressione e riesce a dare a ogni personaggio il suo equo spazio.
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