Neruda |
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Un film di Pablo Larraín.
Con Luis Gnecco, Gael García Bernal, Mercedes Morán, Diego Muñoz (II).
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Titolo originale Neruda.
Biografico,
Ratings: Kids+13,
durata 107 min.
- Argentina, Cile, Spagna, Francia 2016.
- Good Films
uscita giovedì 13 ottobre 2016.
MYMONETRO
Neruda
valutazione media:
3,72
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Realta e immaginazione.di IuriVFeedback: 19621 | altri commenti e recensioni di IuriV |
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domenica 30 ottobre 2016 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il film racconta la fuga di Neruda dal Cile di Videla. Una fuga vissuta come sfida verso il regime e raccontata tramite il filtro del poliziotto incaricato di dargli la caccia. Non mancano gli spunti interessanti in questa opera: dalla scelta di costruire un'atmosfera noir classica, con tanto di colonna sonora in stile e di scene in macchina su fondali a rullo in bassa risoluzione, al punto di vista, affidato a un personaggio quasi bidimensionale che solo con il proseguire della storia troverà la sua vera essenza narrativa. Scelta intrigante quest'ultima, forse l'unica davvero importante in questo lavoro, in grado di offrire al regista l'opportunità di utilizzare quel realismo fantastico tanto caro ai narratori sudamericani. Realtà e finzione si confondono nella vicenda, offrendo prospettive sempre in evoluzione. Il risultato è una commedia surreale che ha tutto per funzionare a dovere. Però alcune decisioni si portano dietro dei problemi importanti. Innanzitutto la gestione dei tempi: pur non prendendosi troppo la briga di presentare i personaggi in gioco, questo lavoro nella prima parte soffre di una macchinosità che lo rende difficile da digerire. Quando arriva la svolta narrativa decisiva, quindi, questa risulta disinnescata dal procedere pesante della narrazione, che, nonostante una costruzione all'apparenza leggera, porta a stancarsi della storia. Altra magagna, secondo me, è nella gestione del punto di vista. Come detto l'idea di partenza è brillante. Il punto è che non è stata resa uniforme nel corso di tutta la pellicola. Si prova difficoltà a capire quali parti del lavoro siano narrativamente realistiche e quali siano filtrate dalla voce esterna (in teoria tutte, ma non è così semplice). Così la svolta finale si ritrova ad essere l'unica vera caratteristica che funziona. Ma deve fare i conti con il fatto di essere stata mal preparata ed è costretta ad avanzare per spiegoni. E, dopo un'ora e mezza di voce narrante, la situazione diventa snervante. Gli ingredienti per un film bello importante qui ci sono tutti. La mia impressione è che siano stati mischiati male.
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