sergiodalmaso
|
giovedì 5 aprile 2018
|
il tempo di tsanko
|
|
|
|
“Selezionatori d’anime giocano con il bisturi, maggioranze boriose cercano furbi e stupidi,
sobillano i malvagi, aizzano i violenti (…)
Cerco le qualità che non rendono in questa razza umana che adora gli orologi
ma non conosce il tempo, cerco le qualità che non valgono in questa età di mezzo…”
Svegliami (G.L. Ferretti)
Due orologi.
Un vecchio Slava a lancette, modello Glory, regolato col segnale orario tutte le mattine.
[+]
“Selezionatori d’anime giocano con il bisturi, maggioranze boriose cercano furbi e stupidi,
sobillano i malvagi, aizzano i violenti (…)
Cerco le qualità che non rendono in questa razza umana che adora gli orologi
ma non conosce il tempo, cerco le qualità che non valgono in questa età di mezzo…”
Svegliami (G.L. Ferretti)
Due orologi.
Un vecchio Slava a lancette, modello Glory, regolato col segnale orario tutte le mattine. Perfettamente funzionante. Un moderno orologio digitale al quarzo, superaccessoriato. Che invece si blocca.
Il Glory scandisce la vita metodica e spartana dell’umile ferroviere Tsanko, addetto al controllo dei binari, percorsi a piedi tutti i giorni. Balbuziente e solitario vive in una baracca con gli amati conigli, ai margini della società. Una mattina lungo i binari trova una sacca abbandonata piena di banconote, lanciata misteriosamente da un treno. Senza pensarci due volte decide di consegnarla alla polizia. Suo malgrado diventa un eroe nazionale, conteso avidamente da televisioni e social network. Il ministero dei Trasporti, sulla graticola per la corruzione dilagante, decide di premiarlo, in una tragicomica cerimonia gli consegna un nuovo fiammante orologio digitale. Ma nella concitazione della premiazione andrà smarrito proprio il vecchio Glory, che tra l’altro è un ricordo del padre con tanto di dedica incisa.
L’equilibrio della vita quotidiana di Tsanko va in frantumi, la sua serenità viene travolta dagli eventi. Deve tornare al suo mondo, al “tempo” che solo il Glory può restituirgli. Occorre recuperarlo, a tutti i costi. Inizia così la sua discesa agli inferi, un calvario kafkiano e straziante di angherie e soprusi.
Di fronte a lui c’è Julia Staykova, la perfida addetta alle pubbliche relazioni del ministero, amorale e senza scrupoli. La PR del ministro è il perfetto contraltare dell’onesto Tsanko, rappresenta quasi un archetipo dell’assenza di valori, ma anche il resto della società è marcio e irrimediabilmente corrotto. L’ufficio stampa che deride Tsanko, i funzionari disonesti, il giovane blogger disposto a tutto non sono meno colpevoli e abietti di Julia Staykova.Il loro “tempo” frenetico e convulso è privo di principi morali, non c’è nessun rispetto per gli altri, figuriamoci per un “miserabile” ferroviere.
Kristina Grozeva e Petar Valchanov, i due astri nascenti del cinema bulgaro, proseguono con Glory la “trilogia dei ritagli di giornale”, storie tratte da piccoli episodi di cronaca in grado di simbolizzare la crisi e il degrado della società contemporanea.
Dopo lo splendido The lesson scuola di vita, fanno centro anche questa volta con un film duro, toccante, di una potenza emotiva che scuote le coscienze. La loro regia, per l’aspro realismo e la telecamera a spalla che segue il povero protagonista, ricorda molto lo stile dei fratelli Dardenne o del rumeno Mungiu, impreziosito però da una componente grottesca e tragicomica maneggiata con abilità e senza strafare.
Semplicemente formidabili i due attori protagonisti, Stefan Denolyubov e Margita Gosheva, già presenti nel precedente The lesson scuola di vita con ruoli invertiti rispetto a Glory.La contrapposizione etica e sociale tra Tsanko e Julia è resa perfettamente anche grazie alla straordinaria fisicità delle due interpretazioni, in grado di somatizzare sul corpo e con le espressioni facciali gli opposti stati d’animo.
Quella raccontata dai due registi è una società incattivita, egoista, e Julia lo dimostra, con una metafora potente, anche nel suo percorso verso la procreazione assistita in cui la maternità diventa una pratica da sbrigare, un fastidio che può mettere a rischio la sua brillante carriera.
Ma forse una speranza c’è, proprio la maternità potrà cambiarle la vita, restituirle quell’umanità che l’ambizione e la sete di potere avevano cancellato. O forse no, è troppo tardi, l’ingranaggio sociale che sta stritolando Tsanko non si può fermare, non c’è modo di fuggire. Non c’è tempo per gli onesti.
Il film non dà una risposta definitiva. E’ lo spettatore che deve decidere se tutto è perduto o se il vecchio orologio a lancette Glory riprenderà a scandire il “tempo” dell’onestà, quello di Tsanko.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a sergiodalmaso »
[ - ] lascia un commento a sergiodalmaso »
|
|
d'accordo? |
|
gaiart
|
venerdì 19 agosto 2016
|
c'era una volta ...
|
|
|
|
C’ERA UNA VOLTA UN BULGARO, UN GRECO, UN …
SLAVA
Glory
3 agosto 2016
C’era una volta un bulgaro, un greco, un polacco e un francese. Come nelle barzellette. Solo che qui si tratta dell’apertura del Film Festival di Locarno dove, interessanti pellicole dell’Europa dell’est in concorso, si sono distinte sin all’apertura.
Parliamo di Slava - Glory, di Kristina Grozeva e Petar Valchanov, un film affascinante, in co-produzione bulgaro - greca che tiene sospesi fino alla fine i suoi spettatori.
[+]
C’ERA UNA VOLTA UN BULGARO, UN GRECO, UN …
SLAVA
Glory
3 agosto 2016
C’era una volta un bulgaro, un greco, un polacco e un francese. Come nelle barzellette. Solo che qui si tratta dell’apertura del Film Festival di Locarno dove, interessanti pellicole dell’Europa dell’est in concorso, si sono distinte sin all’apertura.
Parliamo di Slava - Glory, di Kristina Grozeva e Petar Valchanov, un film affascinante, in co-produzione bulgaro - greca che tiene sospesi fino alla fine i suoi spettatori.Narra la storia vera di un uomo e l’orologio da polso che ha smesso di funzionare. E’ la vicenda di un buono, uno come tanti che si trova a dover fronteggiare lo Stato. Tsanko Petrov è un ferroviere che recupera sui binari presso cui lavora milioni di lev e decide di consegnare l’intera somma alla polizia. Lo stato come ricompensa gli dà un “nuovo” orologio da polso… che, da subito, perde colpi e va a rilento. Come il sistema politico e sociale che lo produce, una Bulgaria corrotta dal midollo.
E come il corpo della spietata “funzionaria” di stato che “non Funziona”, tanto che deve essere assistita nella fecondazione, Julia Staikova, la responsabile ufficio stampa del Ministero dei Trasporti la quale, nel frattempo, perde il vecchio orologio di Tsanko, regalo prezioso del padre defunto del ferroviere, peraltro perfettamente funzionate, producendo uno smacco senza fine.
Qui, in una lotta contro corruzione, menefreghismo, superficialità politica comincia il disperato tentativo del protagonista di riaffermare la propria dignità e farsi ridare ciò che gli è stato tolto. Inclusi i pantaloni, metafora intelligente di ciò che lo stato ruba ai propri cittadini onesti, lasciandoli “letteralmente” in mutande, anche in relazione all’Europa.
Media, tv, giornali, l’ambiente e il sistema sociale bulgaro sono pieni di queste realtà e contraddizioni, dove molte persone ordinarie sono costrette a fronteggiare quotidianamente gravi problemi e soprusi, mal riportati da un sistema giornalistico colluso - raccontano i registi.
Il film è ilare ma sottile, assurdo ma reale e riesce ad affermare cose potenti in modo anche allegro o originale, esplorando un tessuto sociale spesso corrotto. Ottima interpretazione del protagonista, Stefan Denolyubov, che sfodera una geniale recitazione, assolutamente veritiera che risulta credibile sia come disadattato, che come eroe, persino come e innanzitutto come cittadino.
Eccellente anche la performance della funzionaria del ministro, Margita Gosheva, nel ruolo di spietata assistente ai politici, ormai divenuta souless, come tutti loro.
Il finale rimane aperto. Per i due registi è più importante lasciare l’audience con le proprie conclusioni, senza voler per forza dare risposte precostituite. “In effetti – ricordano i registi - vogliamo porre domande, non dare risposte. In questo modo l’audience diviene co-writer. Pensa e formula la storia in modo autonomo”. Almeno li!
[-]
|
|
[+] lascia un commento a gaiart »
[ - ] lascia un commento a gaiart »
|
|
d'accordo? |
|
flyanto
|
mercoledì 27 settembre 2017
|
un operaio onesto ed un'umanità spietata
|
|
|
|
"Glory - Non c'è Tempo per gli Onesti" è un film duro e purtroppo quanto mai realistico per ciò che concerne la sua storia.
In seguito al fatto che un operaio delle ferrovie dello Stato, balbuziente ed in condizioni economiche assai precarie, consegna un'ingente quantitativo di banconote trovate una mattina da lui sparse per i binari, si innesca una serie di avvenimenti che non condurranno a nulla di positivo per lui e non solo.... Egli, portato alla ribalta dai mass-media locali come esempio di onestà e rettitudine, quasi fosse addirittura un eroe, viene subito dopo, e precisamente una volta esauritasi la novità del fatto, abbandonato al suo destino come se niente fosse.
[+]
"Glory - Non c'è Tempo per gli Onesti" è un film duro e purtroppo quanto mai realistico per ciò che concerne la sua storia.
In seguito al fatto che un operaio delle ferrovie dello Stato, balbuziente ed in condizioni economiche assai precarie, consegna un'ingente quantitativo di banconote trovate una mattina da lui sparse per i binari, si innesca una serie di avvenimenti che non condurranno a nulla di positivo per lui e non solo.... Egli, portato alla ribalta dai mass-media locali come esempio di onestà e rettitudine, quasi fosse addirittura un eroe, viene subito dopo, e precisamente una volta esauritasi la novità del fatto, abbandonato al suo destino come se niente fosse. Il fatto, poi, che nel corso della cerimonia della premiazione (peraltro con un'infima retribuzione) al suddetto operaio venga tolto momentaneamente e poi smarrito il proprio orologio, il Glory appunto del titolo, conduce all'esasperazione i rapporti falsi e finto cortesi che la donna preposta all'ufficio delle relazioni pubbliche del Ministero dei Trasporti ha con lui instaurato. Donna in carriera e molto egoista, la responsabile in questione non presta ascolto, anzi ne è infastidita, alla richiesta del'uomo di volere riconsegnato il proprio orologio in quanto un caro ricordo e dono del proprio padre. La questione così si ingrosserà e deflagrerà velocemente coinvolgendo anche altri personaggi della vicenda che mirano anch'essi soltanto ai propri interessi professionali ed economici, a tal punto che colui che da tutta la vicenda rimarrà profondamente danneggiato ed umiliato sarà proprio l'onesto operaio.
La coppia di registi Kristina Grozeva e Petar Valchanov, nuovamente uniti dopo il precedente "The Lesson - Scuola di Vita", con questa pellicola presenta sullo schermo un dramma parecchio crudo e, ripeto, purtroppo quanto mai realistico che mette in mostra, denunciandola, quanto la società contemporanea (in questo caso quella della Bulgaria ma il discorso si potrebbe estendere anche ad altri Paesi) sia egoista e mossa per lo più soltanto dal proprio interesse personale e molto incurante del prossimo in generale. Ben descritto dai due registi, ed è ciò che dà valore all'intero film, è soprattutto il rapporto tra la responsabile delle pubbliche relazioni ed il povero individuo ai margini della società: un rapporto già discordante sin dall'inizio e che piano piano muta, ovviamente in peggio, portando allo scoperto le varie e peggiori nature di tutti i personaggi. L'andamento della storia nel suo corso si infittisce e si complica carpendo l'attenzione dello spettatore che alla fine è desideroso di scoprire come essa avrà termine. Il finale dell'opera, non so quanto probabile nella realtà, costituisce l'unica e giusta conseguenza a quanto è accaduto, e non poteva che essere altrimenti. Ma la visione vera e pessimistica sulla società e complessivamente sul genere umano espressa dai suoi autori, rimbomba e rimane solida e ben impressa negli occhi e nelle coscienze dello spettatore.
Inoltre, occorre rimarcare quanto mai siano efficaci nei propri ruoli i due attori (a noi ancora poco conosciuti in quanto locali) che impersonano rispettivamente l'operaio e l'algida donna in carriera.
Interessante.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a flyanto »
[ - ] lascia un commento a flyanto »
|
|
d'accordo? |
|
|
domenica 24 settembre 2017
|
il valore dell'onestà resterà sempre una ricchezza per l'umanità
|
|
|
|
Il valore dell'onestà resterà sempre una ricchezza per l'umanitàHo appena visto questo film Che mi ha molto colpito , direi che è molto interessante. Procura stizza nel constatare come il valore dell'onestà non sia percepito più come tale dalla gente. È una ricchezza è un modus Vivendi talmente in disuso, che non la si riconosce più come valore. Peccato! Anzi che sofferenza! Ottime le inquadrature, il racconto filmico vagamente lento, direi umano. Ne consiglio caldamente la visione.
|
|
[+] lascia un commento a »
[ - ] lascia un commento a »
|
|
d'accordo? |
|
maurizio.meres
|
domenica 24 settembre 2017
|
l'onesta non paga mai
|
|
|
|
Un uomo umile,con problematiche nel linguaggio molto serie,avvolto in un mondo tutto suo,felice a suo modo e soddisfatto del suo lavoro altrettanto umile,amante delle sue cose in special modo dell'orologio che il padre gli regalò,ripetitivo nelle varie fasi delle giornata,non chiede niente a nessuno e soprattutto non si confronta con il modo che lo circonda.
Quando trova mentre lavora un quantitativo di soldi superiori alla sua immaginazione,ma soprattutto nella sua semplice e pura onesta,non fa altro che denunciare il ritrovamento,da lì inizia il suo calvario,fatto di soprusi,di angherie,usato per loschi giochi politici,il tutto per un orologio che per lui era la cosa più importante della sua vita,nessuno sa dove,non viene preso in considerazione il suo legame con quell'oggetto,il premio per quel ritrovamento dei soldi è un'altro orologio che per giunta non va neanche bene,ma lui rivuole il suo.
[+]
Un uomo umile,con problematiche nel linguaggio molto serie,avvolto in un mondo tutto suo,felice a suo modo e soddisfatto del suo lavoro altrettanto umile,amante delle sue cose in special modo dell'orologio che il padre gli regalò,ripetitivo nelle varie fasi delle giornata,non chiede niente a nessuno e soprattutto non si confronta con il modo che lo circonda.
Quando trova mentre lavora un quantitativo di soldi superiori alla sua immaginazione,ma soprattutto nella sua semplice e pura onesta,non fa altro che denunciare il ritrovamento,da lì inizia il suo calvario,fatto di soprusi,di angherie,usato per loschi giochi politici,il tutto per un orologio che per lui era la cosa più importante della sua vita,nessuno sa dove,non viene preso in considerazione il suo legame con quell'oggetto,il premio per quel ritrovamento dei soldi è un'altro orologio che per giunta non va neanche bene,ma lui rivuole il suo.
Un buon film con una trama semplice ma piena di significati umani,come in una fiaba il film racconta la vita di un umile,in un mondo non suo,dove il successo nel lavoro che nel film viene molto rimarcato da Julia una donna ambiziosa fino all'inverosimile,i colleghi che è come se fossero autorizzati nel rubare gasolio,le istituzioni con il paraocchi per fare soltanto i loro interessi personali,la giustizia corrotta,il povero ferroviere si ritrova solo e indifeso.
Film gradevole e ben strutturato,con passaggi grotteschi e con qualche spunto umoristico che la figura del personaggio sprigiona nel suo modo di fare.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a maurizio.meres »
[ - ] lascia un commento a maurizio.meres »
|
|
d'accordo? |
|
gabrjack
|
venerdì 29 maggio 2020
|
il lusso dell'onestà
|
|
|
|
Glory è la marca di un orologio, niente di speciale ma per Tsanko rappresenta molto, gliel'ha regalato suo padre con dedica incisa sulla cassa.
Tsanko è un uomo semplice bersagliato dalla sfortuna di non riuscire a spiegarsi come vorrebbe, è questo che lo tiene probabilmente lontano
dalle compagnie dei colleghi operai delle ferrovie. E' un uomo per conto suo, con una sua morale e che non collima per nulla con quella piu in voga
in Bulgaria(e non solo) se tutti rubano perchè non dovresti farlo anche tu. Infatti i suoi colleghi indisturbati si riempiono taniche di gasolio travasate dalle locomotive delle ferrovie senza che nessuno muova un dito.
[+]
Glory è la marca di un orologio, niente di speciale ma per Tsanko rappresenta molto, gliel'ha regalato suo padre con dedica incisa sulla cassa.
Tsanko è un uomo semplice bersagliato dalla sfortuna di non riuscire a spiegarsi come vorrebbe, è questo che lo tiene probabilmente lontano
dalle compagnie dei colleghi operai delle ferrovie. E' un uomo per conto suo, con una sua morale e che non collima per nulla con quella piu in voga
in Bulgaria(e non solo) se tutti rubano perchè non dovresti farlo anche tu. Infatti i suoi colleghi indisturbati si riempiono taniche di gasolio travasate dalle locomotive delle ferrovie senza che nessuno muova un dito. E' tutto normale, lo fanno tutti. Ma quando questo persona fuori dagli schemi trova una montagna di soldi sparsa sui
binari che in quel momento sta controllando, fa la cosa piu scontata ma praticamente fuori da qualsiasi logica del luogo, invece di portarseli via magari con la complicità di alcuni colleghi che ben volentieri gli avrebbero dato una mano. denuncia tutto alla polizia. Ovviamente agli occhi del potere che tanto ha bisogno di una copertura di legalità, Tsanko diviene il perfetto eroe da esibire alla nazione., ma anche una tv privata espressione dell'opposizione intravvede nella semplicità della persona un'arma per attaccare il potere. Schiacciato dagli opposti, il povero Tsanko verrà segnato non solo moralmente ma anche fisicamente come reietto, un inutile onesto, un ritardato.
Ma diciamocelo non è che anche da noi, uno che trova un portafoglio gonfio di soldi e li restituisce viene poi preso per un tipo stravagante?
L'onestà è un lusso in molte parti del mondo e anche in Europa. E pensare che Tsanko se ne sarebbe stato buono e tranquillo se gli avessero restituito il suo Glory con dedica invece dell'orologio-patacca rifilatogli dal ministro come premio e che pure marcia in ritardo. Ma l'ambizione, l'arrivismo del fuzionario delle PR che lo ha dimenticato da qualche
parte(salterà fuori poi) non può che aggravare la situazione. Non è una favola, è una parabola triste e che fa riflettere,ci fa abbassare gli occhi, perchè troppo spesso anche noi
ci voltiamo dall'altra parte invece di fare il nostro dovere. L'onestà purtroppo non è mai stata di moda.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a gabrjack »
[ - ] lascia un commento a gabrjack »
|
|
d'accordo? |
|
|