elgatoloco
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domenica 4 settembre 2016
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decisamente monty python, dunque very good
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Il riferimento a Dio(Non Ronny James Dio, beninteso!)è solo nel titolo italiano, per la brutta abitudine del cattolicesimo tradizionale(e spesso tradizionalista)dominante ancora in Italia, anche"sottotraccia"di nominarne il nome invano, peraltro contro il comandamento biblico. "Absolutely Anything"(Assolutamente qualcosa), ossia il titolo originale, non ha alcun riferimento all'"Assolutamente Altro"o all'"Essere supremo", che dir si voglia. S'inizia, anzi, con un conciliabolo di dèi(si fa per dire, certo)grotteschi, ossia di alieni"superiori"che affidano a un imbranato prof,aspirante scrittore il compito di"salvare"l'umanità, dandogli nel contempo il potere di"disimbranarsi", creando certi veri disastri, con un'umanità che è in piena anomia, tanto che finirà con il cacciarsi in vari guai, per amore(lui che prima era troppo timido per avvicinare una donna)e per aver poi affidato il "comando"al suo amatissimo(e peraltro simpaticissimo, bellissimo, la presenza più luminosa del film)cane.
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Il riferimento a Dio(Non Ronny James Dio, beninteso!)è solo nel titolo italiano, per la brutta abitudine del cattolicesimo tradizionale(e spesso tradizionalista)dominante ancora in Italia, anche"sottotraccia"di nominarne il nome invano, peraltro contro il comandamento biblico. "Absolutely Anything"(Assolutamente qualcosa), ossia il titolo originale, non ha alcun riferimento all'"Assolutamente Altro"o all'"Essere supremo", che dir si voglia. S'inizia, anzi, con un conciliabolo di dèi(si fa per dire, certo)grotteschi, ossia di alieni"superiori"che affidano a un imbranato prof,aspirante scrittore il compito di"salvare"l'umanità, dandogli nel contempo il potere di"disimbranarsi", creando certi veri disastri, con un'umanità che è in piena anomia, tanto che finirà con il cacciarsi in vari guai, per amore(lui che prima era troppo timido per avvicinare una donna)e per aver poi affidato il "comando"al suo amatissimo(e peraltro simpaticissimo, bellissimo, la presenza più luminosa del film)cane. E'tutto l'umorismo dei"Monty Python", con Terry Jones, regista e autore e Terry Gilliam che à la voce a un alieno, e il suo carattere"british"è molto chiaro anche nell'accenno alla classica rivalità americans vs.britishs men(chi insidia al prof.la sua bella è uno statunitense muscoloso all'eccesso, militarista e fanatico, per ex., che odia i Britannici), ma soprattutto nell'irrisione verso ogni dogma morale, religioso, politico, come sa chi ricorda"The Life of Brian"(1979), considerato blasfemo e anche"The Meaning of Life"(il senso della vita)del 1983, che faceva a pezzi verità ricevute e accreditate senz'altro come assolutamente vere. Qui è idem, pur se gli anni sono passati e il"team"originario non esiste più come tale, ossia rimane la comicità irriverente, surreale e "scomoda", nonché paradossale e"assurda"(proprio anche quasi nel senso di una vicinanza al"teatro dell'assurdo")che ha sempre caratterizzato il gruppo britannico e la sua"ispirazione di fondo". Inutile far riferimento a ulteriori sequenze precise, ma basterà riferirsi alle periodiche riunioni degli"Alieni dominanti"per dire molto, se non tutto. Si propongono"classicemente"(e qui c'è anche la volontà di irridere alla science-fiction più codificata che classica, invero)di distruggere la Terra, dandole la possibilità di salvarsi purché eventualmente faccia del Bene, ma anche i classici parametri del"Bene"e del"Male"vengono messi in discussione e dunque saltano, decisamente. Nietzsche e Klossowsky(ho fatto due nomi emblematici, potremmo citarne molti altri) ci si ritroverebbero, altri(soprattutto chi segue determinate convinzioni perché le hanno ricevute e così"bisogna fare)certamente no... El Gato
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iuriv
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giovedì 29 settembre 2016
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fiacco.
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Titolo italiano che ricorda vagamente quello di una commedia con Jim Carrey di qualche anno fa, della quale questo film importa parte dell'idea e dello sviluppo.
Invece di andare a scomodare le divinità, però, qui la terra diventa oggetto di studio per un gruppo di alieni intergalattici.
Questa pellicola parte bene, grazie ad alcune gag cattivelle e a un umorismo di semplice presa. Poi però la trama entra in una fase di stanca, dalla quale il regista esce attraverso uno sviluppo poco originale, che finisce per premiare un finale in sicurezza, piuttosto che insistere con il coraggio.
Le parti migliori diventano le poche con presenti gli alieni, ancora portatori di comicità senza filtri e di effetti speciali misurati ma efficaci.
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Titolo italiano che ricorda vagamente quello di una commedia con Jim Carrey di qualche anno fa, della quale questo film importa parte dell'idea e dello sviluppo.
Invece di andare a scomodare le divinità, però, qui la terra diventa oggetto di studio per un gruppo di alieni intergalattici.
Questa pellicola parte bene, grazie ad alcune gag cattivelle e a un umorismo di semplice presa. Poi però la trama entra in una fase di stanca, dalla quale il regista esce attraverso uno sviluppo poco originale, che finisce per premiare un finale in sicurezza, piuttosto che insistere con il coraggio.
Le parti migliori diventano le poche con presenti gli alieni, ancora portatori di comicità senza filtri e di effetti speciali misurati ma efficaci.
Tutto il resto del lavoro scivola in una banalità che uccide lentamente divertimento di una trama troppo occupata a darci il finale al sapor di zucchero.
Eppure le maestranze che hanno dato vita a questo lavoro hanno nomi piuttosto pesanti. Ma l'ultimo Robin Williams (voce del cane), la sempre apprezzabile Kate Beckinsale e il Monty Pyton Terry Jones dietro al macchina da presa, non riescono a spingere una commedia che con il suo incedere diventa sempre più insipida.
Si ride poco e solo all'inizio. Per il resto si lascia passare il tempo aspettando che il film finisca.
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neokalimer
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lunedì 5 settembre 2016
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quel che resta dei monty python
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Quel che resta dei Monty Python. In tutti i sensi.
Voleva essere una commedia sulla stupidità umana ma ci riesce solo in parte. Negli anni si è persa la verve dissacrante della comicità dell'assurdo. La satira non è più quella graffiante de "Il senso della vita" o di "Bryan di Nazareth".
Ma i tempi sono cambiati e dei favolosi Monty resta un po' poco, con Gillian, ad esempio, che dà la voce al cane, ovviamente persa nel doppiagggio.
Quà e là s'intravede però qualche spruzzo di classe, pur annacquata dalla maturità di Terry Jones, non più audace.
Rimane, ad esempio, la satira sulle credenze religiose e sulle superstizioni umane: ancora si sottolineano la pochezza del pensiero maschile e la presa in giro del sogno americano (paradigmatico il personaggio dell'innamorato, ufficiale americano).
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Quel che resta dei Monty Python. In tutti i sensi.
Voleva essere una commedia sulla stupidità umana ma ci riesce solo in parte. Negli anni si è persa la verve dissacrante della comicità dell'assurdo. La satira non è più quella graffiante de "Il senso della vita" o di "Bryan di Nazareth".
Ma i tempi sono cambiati e dei favolosi Monty resta un po' poco, con Gillian, ad esempio, che dà la voce al cane, ovviamente persa nel doppiagggio.
Quà e là s'intravede però qualche spruzzo di classe, pur annacquata dalla maturità di Terry Jones, non più audace.
Rimane, ad esempio, la satira sulle credenze religiose e sulle superstizioni umane: ancora si sottolineano la pochezza del pensiero maschile e la presa in giro del sogno americano (paradigmatico il personaggio dell'innamorato, ufficiale americano).
Ma tutto è molto soft, leggero, condito dalla doverosa (per le esigenze di botteghino) storiella d'amore e dai buoni sentimenti che degradano il film.
Molto divertenti le incomprensioni sui desideri (il risveglio dei morti, l'obesità cinese e le guerre senza motivo ad esempio), sempre presi in maniera letterale dalla "divinità". Divinità solo presunta perchè si tratta di alieni dispettosi. E anche in questo si capisce che la satira sulla religione si è adeguata alle nuove esigenze contemporanee, perciò più leggera e "rispettosa" dell'accresciuta sensibilità sul tema.
Ma non si possono avere la moglie ubriaca e la botte piena, così ne vien fuori un prodotto che non riesce a dire quel voleva, ma lo lascia sospeso.
Il finale dovrebbe essere una dissacrante presa in giro dell'umanità ... ma è molto modesto e si fa comprendere solo dai fans dei Monty.
La distribuzione italiana ha tentato il colpo di botteghino, ri-titolando il film in modo da richiamare un vecchio successo d'incassi "Una settimana da Dio". In questo modo si è finito con l'attrarre il pubblico sbagliato (come dimostrato anche dai molti commenti di questo forum) e allontanare quello che avrebbe potuto apprezzarlo.
Se siete amanti delle commedie scacciapensieri, non fa per voi, potreste scambiarlo per un film per bambini.
Se avete amato i Monty Python allora il film potrà strapparvi qualche sorriso ma, alla fin fine, prevarrà un po' di malinconia nel ricordo dei fasti passati.
Alla fin fine meglio riguardare Bryan di Nazareth.
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[+] macché gillian!
(di balunzen)
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