The Homesman

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Un film di Tommy Lee Jones. Con David Dencik, William Fichtner, Jesse Plemons, Evan Jones, Caroline Lagerfelt.
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Drammatico, durata 122 min. - USA 2014. - Movies Inspired MYMONETRO The Homesman * * * 1/2 - valutazione media: 3,50 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
gianleo67 giovedì 25 giugno 2015
triste elegia della fondazione Valutazione 4 stelle su cinque
92%
No
8%

Giovane e nubile, la tenace pioniera Mary Bee Cuddy decide di intraprendere un lungo e pericoloso viaggio, dal remoto avamposto del Nebraska in cui si è stabilita fino al lontano stato orientale dello Iowa, per ricondurre tre giovani mogli cadute in un grave stato di esaurimento nervoso alle rispettive famiglie di appartenenza. Si unisce a loro un anziano vagabondo che Mary Bee salva dall'impiccagione e che viene lusingato dalla promessa di una ricca ricompensa in denaro. Tra insidiose minacce esterne ed insanabili dissidi interni, questa bizzarra carovana di solitudini male assortite scoprirà il sacro valore della solidarietà umana e del rispetto verso l'altro. [+]

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tomdoniphon mercoledì 17 dicembre 2014
tommy lee jones tiene in vita il genere western Valutazione 4 stelle su cinque
91%
No
9%

Nebraska, 1855. Tre donne malate di mente vengono affidate ad una pioniera forte ed indipendente, Mary Bee Cuddy (Hilary Swank), che si impegna ad accompagnarle fino in Iowa, dove potranno essere curate. Mary verrà aiutata da uno strano personaggio Briggs (Tommy Lee Jones), che la stessa Mary aveva salvato dall'impiccagione. Ma il desiderio di Mary di trovare un marito complicherà tutto. Il secondo western di Tommy Lee Jones come regista è assai diverso dal primo (Le tre sepolture): se quest'ultimo era ispirato al cinema di Peckinpah, "The Homesman" guarda ai western "revisionisti" degli anni '60-'70. Ciò emerge in particolare dalla tematica centrale del film: il terribile trattamento riservato alle donne nella America dei pionieri, rappresentata in tutta la sua desolazione. [+]

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annalisa martedì 24 novembre 2020
quasi un capolavoro Valutazione 5 stelle su cinque
100%
No
0%

Homesman dal romanzo omonimo di Glendon Swarthout.
Anno in cui si svolge la storia: 1854. Dal Nebraska all'Iowa.
Sono i personaggi che fanno di questo film un capolavoro:
Mary Bee Cuddy ha 31 anni, non è sposata.  Scartata da tutti gli uomini rudi della zona. Autosufficiente,  dotata artisticamente.  In una scena del film suona su un tappetino che riproduce una tastiera di un pianoforte.  La tristezza di questa scena evoca il carattere romantico di questa donna. 
Sembra una donna forte, tenace ma durante il difficile viaggio verso l'Iowa la depressione prende il sopravvento.  Senza amore non si può vivere: così pare. [+]

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filippo catani giovedì 28 luglio 2016
un buon western atipico Valutazione 3 stelle su cinque
100%
No
0%

Territori del Nebraska. Una donna è incaricata di trasferire tre donne con problemi mentali presso una diversa parrocchia. Partita sola intraprenderà poi il viaggio con un personaggio molto particolare.
Dopo il bellissimo Le tre sepolture, Tommy Lee Jones torna dietro la macchina da presa e ci regala un western atipico ma molto interessante a partire dalle belle fotografie. La storia è tostissima anche perchè mette insieme diversi elementi potenzialmente esplosivi. Una donna dal tragico passato che l'ha resa dura di carattere ma desiderosa di trovare marito. Un uomo ricercato per diversi fatti. Tre donne con problemi mentali e tutto quello che ne poteva seguire. [+]

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wolvie sabato 29 febbraio 2020
capolavoro
100%
No
0%

Secondo film da regista per Lee Jones, che affina le sue doti di narratore con una precisa nota stilistica, che risulta riduttivo etichettare come western. L' affinità che affiora è sicuramente quella con lo scrittore Cormac McCarthy, con cui si ricalca il profondo cinismo verso qualsiasi costruzione sociale, basata in questo caso, anche su miti fondativi che poco hanno a che fare con la realtà storica.
Qui lo spartiacque delle esistenze è il fiume, che divide due territori antitetici tra di loro, anche geograficamente: una terra incolta, arida, violentata continuamente dal vento e dalla polvere, dove non cresce nulla, neppure i figli, dove le donne impazziscono e sfioriscono per mancanza di terreno fertile. [+]

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alex62 martedì 2 giugno 2015
la giustizia del più debole Valutazione 3 stelle su cinque
38%
No
63%

Solo un regista-autore (uomo intendo) avrebbe potuto disegnare un ritratto tanto struggente ed efficace della donna umiliata, vilipesa, usata, trattata come bestiame da monta; quasi come si trattasse finalmente di un'auto-accusa spietata. Somiglia a un auto-da-fé nella piazza della cattedrale di Siviglia, sembra un redde rationem senza compromessi della durezza senza pietà del forte sul più debole.
Ma poi, riflettendoci, a questa piccola pellicola con grandissimi attori (in una parte minima perfino Meryl Streep!) non basta portare sul banco degl'imputati - finalmente - l'intero sesso maschile, pretende di più...proprio come nel celeberrimo racconto dei Fratelli Karamazov, quello del Grande Inquisitore, pretende -dicevo- parlare dell'eterno sopruso sul debole, non solo donna. [+]

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francesco2 martedì 28 aprile 2015
cinema grande e grandi film Valutazione 3 stelle su cinque
11%
No
89%

Vi sono grandi film, come "Le tre sepolture", sottovalutato anche da chi scrive in un primo momento. Cinema da assaporare, come le sigarette che la donna grande e quella giovane  fumano a tavola.
Ma vi sono film grandi, grandi(os)i come quelle praterie americane che vorrebbero raccontare. Capaci di essere provocatori  -Quando descrvono le "Altre tre" donne, per
esempio, ma  rischiano di (non) risolversi in una tensione tra archetipi. Il cowboy, personaggio per la verità non sempre setereotipato, ma che assolve la funzione di allenare  alle difficoltà la giovane -Emblematica è a questo proposito la scena in cui la Swank si perde; dal canto suo anche lei è tutt'altro che una macchietta, ma finisce per diventare un'"
Insolita", e neanche tanto, eroina: quanti di noi, credo, non partegeranno per lei?
Se si aggiunge il colpo di scena giustamente non svelato dalla Casella, è lecito trarre la conclusione che si tratta di cinema epico, ma non di un grande film; nulla di male, per carità, ma io spero di rivedere il Jones delle "Tre sepolture".

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