Second Chance |
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Un film di Susanne Bier.
Con Nikolaj Coster-Waldau, Maria Bonnevie, Ulrich Thomsen, Nikolaj Lie Kaas.
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Titolo originale En chance til.
Drammatico,
Ratings: Kids+16,
durata 104 min.
- Danimarca 2014.
- Teodora Film
uscita giovedì 2 aprile 2015.
MYMONETRO
Second Chance
valutazione media:
2,25
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Quando la soluzione ideale contrasta con la moraledi FlyantoFeedback: 104180 | altri commenti e recensioni di Flyanto |
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venerdì 10 aprile 2015 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Film in ci si racconta di un poliziotto, marito e padre modello di un neonato, il quale in seguito alla morte prematura del piccolo ed al conseguente shock psicologico della moglie, decide di non denunciarne la morte e di sostituire il proprio figlioletto morto con un altro neonato, figlio di due giovani tossici, da questi assai maltrattato nonchè trascurato. Approfittando del fatto che i due sono incoscienti nel corso delle loro molteplici assunzioni di droga, il poliziotto si introduce nella loro casa di notte e mette in atto il suo piano. Ma da questo momento si susseguiranno degli avvenimenti del tutto imprevisti che porteranno alla luce anche una terribile verità e che condurranno il poliziotto a restituire il neonato sottratto ai propri genitori naturali e ad autodenunciarsi, venendo conseguentemente così ad essere sospeso dal corpo di Polizia presso cui prestava servizio.
Quest'ultima pellicola di Susanne Bier ritorna fortunatamente, e sottolineo "fortunatamente", ai temi fortemente drammatici che caratterizzano la maggior parte delle sue opere iniziali della sua carriera cinematografica, quelle, a mio parere, sue più riuscite, allontanandola dai temi, sempre drammatici ma espressi in maniera meno cruda e quasi più romanzesca, per non dire un poco mielkosa, che invece caratterizzano per lo più i suoi films di produzione americana. La Bier affronta sempre temi profondi, nonchè ampiamente scomodi, e qui, secondo me, risiede proprio la sua grandezza artistica perchè senza troppi buonismi ella li presenta, li descrive e li sviluppa riuscendo a coglierne tutte le sfumature e sfaccettature e portando lo spettatore a riflettere a fondo sulle varie motivazioni dei casi esposti. In "Second Chance", ripeto, la regista danese ritorna ai temi fortemente drammatici trattando un caso in cui la morale, almeno all'inizio, viene sicuramente meno sebbene, se considerato da un certo punto di vista, potrebbe essere anche alleviato dai severi e giusti giudizi e, forse, un poco giustificato. Ma anche in questo film la Bier, sia pure in modo molto amaro nonchè drammatico, riesce a fare trionfare la giustizia o, per lo meno, la realtà giusta, consegnando ai suoi protagonisti (come già era stato rappresentato nel precedente suo film "Dopo il Matrimonio") la possibilità di poter rinascere grazie ad una seconda possibilità che, se da questi accettata, li riconsegnerà alla propria dignità, alla propria libertà individuale e, appunto, ad una nuova vita più equa e più positiva.
I protagonisti, tutti attori del cinema nord europeo e a noi poco conosciuti, interpretano molto bene i loro personaggi esprimendo molto efficacemente la propria sofferenza ed il loro difficile "iter" esistenziale da seguire.
Film di sicuro impatto altamente consigliabile.
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