filippo catani
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domenica 13 luglio 2014
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una piacevole commedia
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Un anziano e scorbutico agente immobiliare sta cercando di vendere l'ultimo lotto prima di potersi ritirare in pensione. Tutto cambia quando il figlio, con notevoli problemi alle spalle, gli affida la nipotina per alcuni mesi. L'uomo verrà aiutato dalla vicina di casa.
Un uomo e una donna che hanno passato la sessantina ma soprattutto vedovi che cercano di riprendere in mano la loro vita. Reiner ci regala una piacevole commedia che si mantiene sempre su buoni livelli e non scade mai nella volgarità. Si ride e ci si commuove e pazienza se il finale risulti un tantino troppo melenso. Il merito della riuscita di questa pellicola va anche sicuramente alla coppia Keaton-Douglas che si dimostra decisamente scoppiettante.
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Un anziano e scorbutico agente immobiliare sta cercando di vendere l'ultimo lotto prima di potersi ritirare in pensione. Tutto cambia quando il figlio, con notevoli problemi alle spalle, gli affida la nipotina per alcuni mesi. L'uomo verrà aiutato dalla vicina di casa.
Un uomo e una donna che hanno passato la sessantina ma soprattutto vedovi che cercano di riprendere in mano la loro vita. Reiner ci regala una piacevole commedia che si mantiene sempre su buoni livelli e non scade mai nella volgarità. Si ride e ci si commuove e pazienza se il finale risulti un tantino troppo melenso. Il merito della riuscita di questa pellicola va anche sicuramente alla coppia Keaton-Douglas che si dimostra decisamente scoppiettante. I buoni sentimenti prevalgono ma in maniera intelligente e con diversi momenti di puro divertimento. Ottima anche la scelta della colonna sonora. Insomma una commedia godibile in grado di farci passare un'ora e mezza in tranquillità con la speranza che per tutti ci possa essere una seconda possibilità ma che soprattutto ci si può innamorare anche passati i sessant'anni.
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melvin ii
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venerdì 11 luglio 2014
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i vicini d icasa possono essere amabili
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Il biglietto d’acquistare per “Mai così vicini” è :4)Ridotto
“Mai così vicini” è un film del 2014 di Bob Reiner, scritto da Mark Andrus con Michael Douglas e Diane Keaton.
Da vecchi, se possibile, diventiamo ancora più scorbutici e insofferenti. Le regole del buon vicinato se da giovani si accettano a denti stretti, da anziani vengono violate e provano litigi furiosi e spesso sfociano anche in tragedie poi raccontate dai giornali.
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Il biglietto d’acquistare per “Mai così vicini” è :4)Ridotto
“Mai così vicini” è un film del 2014 di Bob Reiner, scritto da Mark Andrus con Michael Douglas e Diane Keaton.
Da vecchi, se possibile, diventiamo ancora più scorbutici e insofferenti. Le regole del buon vicinato se da giovani si accettano a denti stretti, da anziani vengono violate e provano litigi furiosi e spesso sfociano anche in tragedie poi raccontate dai giornali. Il cinema e la letteratura hanno raccontato spesso la figura” mitologica” della vicina di casa bella, affascinante e disponibile. Personalmente ho sempre avuto dei vicini odiosi, vecchi e rompicoglioni. Le riunioni di condominio le vivo sempre con fastidio e come momento in cui il mio portafoglio soffre.
Rob Reiner, acclamato regista di commedie romantiche con “Mai così vicini” vuole regalarci la speranza o forse l’illusione che si può innamorare anche da vecchi e magari della vicina di casa glamour e radical chic.
Così durante la pellicolaconosciamo Oren Little (Douglas) agente immobiliare ormai prossimo alla pensione e vedovo da due anni. Sogna di vendere l’ultima casa e di ritirarsi in campagna. È scontroso e caustico con i suoi vicini, anche se è affascinato da Leah (Keaton), talentuosa cantante e anche lei vedova.
I progetti di pensione di Oren vengono stravolti quando il figlio con cui ha sempre avuto un turbolento rapporto, lo costringe ad occuparsi, inaspettatamente, della nipote.
Oren così di malavoglia è chiamato a “scoprirsi” nonno premuroso e a cambiare il suo atteggiamento nei confronti dei vicini anche grazie all’aiuto e all’affettuosa amicizia che si instaura con Leah
L sceneggiatura non brilla sicuramente per creatività e originalità, ma scorre abbastanza bene ed è lineare.
I dialoghi anche se prevedibili melensi risultano godibili per l’abilità degli interpreti.
La regia di Reiner è semplice e classica, ma nello stesso calda e rassicurante. Si nota la mano esperta del regista nel dirigere il cast e nel condurre la storia in porto senza scossoni, riuscendo a dare nel complesso un dscreto ritmo al film e regalando allo spettatore sensazioni piacevoli e una buona dose di sorrisi.
La coppia Douglas-Keaton funziona e mostra una buona alchimia. L’esperienza e il talento della coppia riesce a rendere credibili e simpatici i loro personaggi senza cadere nel ridicolo.
Il finale anche se prevedibile ed eccessivamente buonista, si salva grazie alla forza interpretativa dei protagonisti.
“Mai così vicini” è un film adatto al periodo estivo perché ti regala un ora e mezza di serenità e divertimento e soprattutto ti fa credere che è possibile trovare la persona giusta anche da vecchio, tra “gli odiosi “ vicini.
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sabrina lanzillotti
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venerdì 13 marzo 2015
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ancora un film sull'amore in tarda età
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Oren Little è il miglior agente immobiliare della contea di Fairfield ma, a causa della crisi economica, non riesce a vendere l’ultima casa che lo separa dalla pensione.
Vedovo da tempo, Oren è un uomo cinico e scorbutico, incapace di coltivare un qualsiasi legame affettivo; l’unica persona che sembra tenergli testa è Leah, un’amorevole vedova e cantante di nightclub che vive nello stesso complesso residenziale in cui si è trasferito l’agente.
La vita di Oren viene stravolta quando suo figlio le affida inaspettatamente la nipote, di cui il protagonista non sapeva neanche l’esistenza. Incapace di prendersi cura di una bambina di nove anni, inizialmente l’uomo la affida alla sua vicina ma, presto, imparerà ad amare la nipotina e ad aprire il suo cuore a Leah.
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Oren Little è il miglior agente immobiliare della contea di Fairfield ma, a causa della crisi economica, non riesce a vendere l’ultima casa che lo separa dalla pensione.
Vedovo da tempo, Oren è un uomo cinico e scorbutico, incapace di coltivare un qualsiasi legame affettivo; l’unica persona che sembra tenergli testa è Leah, un’amorevole vedova e cantante di nightclub che vive nello stesso complesso residenziale in cui si è trasferito l’agente.
La vita di Oren viene stravolta quando suo figlio le affida inaspettatamente la nipote, di cui il protagonista non sapeva neanche l’esistenza. Incapace di prendersi cura di una bambina di nove anni, inizialmente l’uomo la affida alla sua vicina ma, presto, imparerà ad amare la nipotina e ad aprire il suo cuore a Leah.
Protagonista indiscusso di quest’estate cinematografica è l’amore nella terza età. Dopo “Le Week-End” e “The Big Wedding”, infatti, anche “Mai così vicini” cerca di descrivere l’innamoramento e la passione tra due persone non più giovanissime.
Il punto di forza del film sono i due protagonisti: Diane Keaton (che interpreta la vedova Leah) e Michael Douglas (Oren Little nel film); la coppia funziona benissimo sia nei momenti di complicità sia nelle scene, ben più frequenti, di scontro. Lodevole è anche il feeling che si istaura tra l’agente e la sua pungente collega, interpretata dall’’attrice Frances Sternhagen.
Ciò che proprio non funziona è invece il tema privo di originalità che il regista ha deciso di portare sullo schermo. Dopo grandi successi come “Harry ti presento Sally” (1989) e “Misery non deve morire” (1990), infatti, sembra che Reiner abbia perso lo smalto che per anni ha caratterizzato i suoi lavori.
Anche la sceneggiatura, ad opera di Mark Andrus, lascia perplessi. Già dal primo incontro tra i due protagonisti sappiamo già come andrà a finire, e a poco servono scene assurde e battute fuori luogo sparse un po’ per tutto il film.
“Mai così vicini” è dunque un film senza infamia e senza lode, ma il messaggio che vuole trasmettere è chiaro: innamoratevi, perché l’amore è fantastico ad ogni età!
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luigi chierico
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venerdì 24 luglio 2015
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spassoso
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Con una coppia come Michael Douglas e Diane Keaton si può fare proprio di tutto e questo film ne è la prova. Un film senza grandi pretese,d’ordinaria amministrazione diventa una commedia brillante come nei migliori anni di Doris Day o Shirley MacLaine.
Dopo l’esperienza di “Attrazione fatale” e “Basic instinct”,data anche l’età, Michael deve entrare nei ranghi del ricco e brillante vedovo Oren Little. Una moglie morta,un figlio in carcere,una nuora drogata o ubriaca, un bellissima bambina,Sarah, a cui il nonno Oren deve fare da tutore, non cambiano la sua natura poco incline alla gentilezza e sempre pronta a fare ironia :” Ho venduto una casa più brutta e più vecchia di lei”; e rivolgendosi alla segretaria che in “Quaranta anni non è cambiata d’una goccia” le dice:Cercavo una donna e tu sei quella che più le assomigli” e subito dopo del suo consiglio:” perché ammazzano le persone cattive e tu sei ancora in vita?”Anche Diane Keaton, dopo la parte della brillante scrittrice Erica Barry in “Tutto può succedere”, deve andarci cauta prima di innamorarsi del vicino di casa.
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Con una coppia come Michael Douglas e Diane Keaton si può fare proprio di tutto e questo film ne è la prova. Un film senza grandi pretese,d’ordinaria amministrazione diventa una commedia brillante come nei migliori anni di Doris Day o Shirley MacLaine.
Dopo l’esperienza di “Attrazione fatale” e “Basic instinct”,data anche l’età, Michael deve entrare nei ranghi del ricco e brillante vedovo Oren Little. Una moglie morta,un figlio in carcere,una nuora drogata o ubriaca, un bellissima bambina,Sarah, a cui il nonno Oren deve fare da tutore, non cambiano la sua natura poco incline alla gentilezza e sempre pronta a fare ironia :” Ho venduto una casa più brutta e più vecchia di lei”; e rivolgendosi alla segretaria che in “Quaranta anni non è cambiata d’una goccia” le dice:Cercavo una donna e tu sei quella che più le assomigli” e subito dopo del suo consiglio:” perché ammazzano le persone cattive e tu sei ancora in vita?”Anche Diane Keaton, dopo la parte della brillante scrittrice Erica Barry in “Tutto può succedere”, deve andarci cauta prima di innamorarsi del vicino di casa. Non scrive più perché qui non è Leahm , ma Erica, una cantante,quasi dimenticata. Lo stare vicini di casa, badare alla piccola Sarah e alla sua educazione, l’età e la solitudine di vivere soli costituisce una premessa per far cambiare carattere allo scorbutico Oren. La presenza di altre famiglie vicine con altri bambini dà una nota più lieta e allegra a questo festoso film. Assistere alle schermaglie dei due protagonisti, interpretati da due attori tanto validi ed espressivi, è sempre divertente; lo stile, gli sguardi, il garbo e l’età dei due portano a percorrere una strada di bosco col profumo dell’autunno, molte foglie cadono e si sperdono, poche restano una accanto all’altra. Il romantico Oren qui non ha la sventura di incontrare Alex Forrest che per lui ha un’attrazione fatale, omicida. Con Erica vi è lo scambio di battute: “Ti considero un maiale” ed Oren”Grazie prima ero uno stronzo” poi :”Stai diventando umano” tutto è dolce e tenero, c’è un progressivo ritorno al passato, all’amore che non è amicizia o stare insieme,è vivere insieme. Infatti alla risposta di Erica che fa sperare in Oren ad una seconda prova (“La si concede anche alle scimmie”) commenta: “E’ meno di quanto sperassi ma più del previsto”. La canzone finale, in cui Erika in pubblico si dichiara innamorata, è proprio bella, i tasti suonati al pianoforte son i tasti dei sentimenti di Erica riportati in vita e le corde del contrabbasso sono quelle del suo cuore che vibra al punto da far dire ad Oren: ”Hai messo le lacrime in scaletta”. Non mancano episodi tanto esilaranti quanto imbarazzanti:il parto in casa,l’accoppiamento di un cane con un orso in peluche che fa strillare ai bambini :Guardate stanno ballando..!!”. Il film sempre romantico, “Avevo 17 anni quando mi innamorai e cantai questa canzone”, si conclude con Sarah,la brava e giovane promessa Sterling Jerins,che mostra a tutti le riprese filmate della metamorfosi del bruco in crisalide e poi in una farfalla che spicca il volo con le sue belle ali gemelle,come lo sono poche anime. E’ il miracolo della vita a cui Oren ed Erica,trasformati,sono tornati a vivere.chibar22@libero.it
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flyanto
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martedì 15 luglio 2014
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c'è sempre speranza a ricostruirsi una vita daccap
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Film in cui si racconta di un anziano agente immobiliare (Michael Douglas), vedovo e dal carattere parecchio burbero con tutti, il quale improvvisamente deve occuparsi della piccola nipote di 10 anni di cui non conosceva l'esistenza, figlia del proprio figlio che deve scontare alcuni mesi in carcere per una questione di frode. Ad aiutarlo in questo per lui così difficile compito gli accorre una sua vicina di casa (Diane Keaton), anch'ella vedova, con la quale, dopo i primi rapporti un poco burrascosi, si rappacifica fino a provare addirittura qualche sentimento più profondo e raddolcirsi definitivamente.
Questa commedia costituisce l'ultima opera di Rob Reiner che nel genere si dimostra ancora una volta un grande maestro.
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Film in cui si racconta di un anziano agente immobiliare (Michael Douglas), vedovo e dal carattere parecchio burbero con tutti, il quale improvvisamente deve occuparsi della piccola nipote di 10 anni di cui non conosceva l'esistenza, figlia del proprio figlio che deve scontare alcuni mesi in carcere per una questione di frode. Ad aiutarlo in questo per lui così difficile compito gli accorre una sua vicina di casa (Diane Keaton), anch'ella vedova, con la quale, dopo i primi rapporti un poco burrascosi, si rappacifica fino a provare addirittura qualche sentimento più profondo e raddolcirsi definitivamente.
Questa commedia costituisce l'ultima opera di Rob Reiner che nel genere si dimostra ancora una volta un grande maestro. Dai tempi del suo "Harry ti presento Sally" Reiner infatti non sbaglia mai un colpo ed anche questa volta riesce così a confezionare un prodotto che, direi, si presenta perfetto sotto ogni punto di vista. Dalla scelta dei protagonisti, infatti, due fuori classe come Michael Douglas e soprattutto Diane Keaton che ne garantiscono un sicuro successo, alla sceneggiatura costruita con divertenti, ironici ed intelligenti dialoghi, il film "funziona" altalenandosi in un equilibrio perfetto di sentimenti ed ironia senza mai sfociare però in un zuccheroso e stucchevole sentimentalismo. E si aggiunge a pieno diritto nel filone già collaudato delle commedie, quali, per esempio,"Voglia di Tenerezza", Tutto è cambiato od "E' complicato", in cui i protagonisti, ormai non più giovanissimi, riescono serenamente a ricostruirsi una propria esistenza con saggezza, serenità e fiducia. Pertanto anche in "Mai così vicini" senza alcun dubbio la tematica risulta leggera e, forse, anche un poco buonista, ma nell'insieme la pellicola di Reiner decolla in alto non deludendo ed annoiando lo spettatore che per circa 90 minuti viene pienamente soddisfatto in serenità, buon umore e divertimento.
Altamente consigliabile.
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veritasxxx
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giovedì 28 agosto 2014
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scottante testimonianza gerontofila
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L'ormai settantenne Michael Douglas e la sua quasi coetanea Diane Keaton si spalleggiano in questa commedia agrodolce che farà sognare i vecchi nostalgici di Io e Annie e Manhattan. Ma il vecchio Mike non è Woody Allen e lo scoprirete presto, perchè dopo dieci minuti di visione avrete già indovinato l'intera trama del film, se siete familiari con questo tipo di commedie americane tutte political correctness e buoni sentimenti. E il burberissimo Douglas, che è arrabbiato col mondo perchè un cancro gli ha portato via la moglie e che sul lavoro è una macina nonostante l'età (purtroppo da quelle parti il sistema pensionistico non prevede che un anziano abbia diritto a un po' di riposo, quindi smettetela di lamentarvi dell'INPS), dopo aver scoperto di essere nonno e dopo qualche scontro con la sua vicina di casa, che cucina come solo le americane sanno fare e canta come Ella Fitzgerald in un ospizio per poveri, si addolcirà al punto di dimenticarsi quei problemi di prostata che gli impediscono un'erezione da anni e rispolvererà la pompetta lasciata nel cassetto del comodino per soddisfare la bella Annie, che a detta sua "ha un corpo da favola".
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L'ormai settantenne Michael Douglas e la sua quasi coetanea Diane Keaton si spalleggiano in questa commedia agrodolce che farà sognare i vecchi nostalgici di Io e Annie e Manhattan. Ma il vecchio Mike non è Woody Allen e lo scoprirete presto, perchè dopo dieci minuti di visione avrete già indovinato l'intera trama del film, se siete familiari con questo tipo di commedie americane tutte political correctness e buoni sentimenti. E il burberissimo Douglas, che è arrabbiato col mondo perchè un cancro gli ha portato via la moglie e che sul lavoro è una macina nonostante l'età (purtroppo da quelle parti il sistema pensionistico non prevede che un anziano abbia diritto a un po' di riposo, quindi smettetela di lamentarvi dell'INPS), dopo aver scoperto di essere nonno e dopo qualche scontro con la sua vicina di casa, che cucina come solo le americane sanno fare e canta come Ella Fitzgerald in un ospizio per poveri, si addolcirà al punto di dimenticarsi quei problemi di prostata che gli impediscono un'erezione da anni e rispolvererà la pompetta lasciata nel cassetto del comodino per soddisfare la bella Annie, che a detta sua "ha un corpo da favola". Il film, sponsorizzato dalla casa di riposo per vecchie star di Hollywood, propone al grande pubblico lo scottante tema della sessualità nella terza età, mostrandone i lati più teneri ma anche sorprendendoci su come i costumi siano oramai cambiati (memorabile la scena in cui la Keaton si masturba davanti alla webcam del suo Ipad mentre Micheal é in una riunione di lavoro e frena la sua eccitazione versandosi un cubetto di ghiaccio nelle mutande della salute).
Io non lo so a chi sono indirizzati questo tipo di film. Forse al conto in banca del signor Douglas o all'ego di Miss Keaton, che non è mai stata bella e che spera di diventare attraente con l'età visto che le altre attrici della sua epoca più avvenenti di lei oramai sono delle mummie ambulanti. Quello che posso dirvi è che la vecchiaia non è quella mostrata in questo film. Arrivano gli acciacchi, le ossa diventano fragili, la spinta sessuale diventa un ricordo lontano e si trova piacevole la compagnia dei bambini, il che è più impressionante di tutto il resto. Ma per fortuna dura poco, perchè la morte arriva veloce a purificare ogni bruttura (cinematografica e non). Anche per Micheal e Diane.
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