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una biografia contemporanea e politica estera USA
di marcovpoz
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mercoledì 4 settembre 2013
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Il film si inserisce nel filone dei film-documentario anglosassoni. Uno sguardo "inside" sulla personalità di Rumsfeld, che in qualche modo mi ricorda (per le arguzie e i frizzi) una sorta di Andreotti americano. Vengono affrontati, con un tempo forse eccessivo, i retroscena sui temi scottanti nei quali si è trovata coinvolta l'amministrazione Usa (Sadda, guerra Irak, prigione Guantanamo). Interessante ma troppo lungo.
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antonio montefalcone
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domenica 19 gennaio 2014
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the unknown rumsfeld: la nebbia del potere...
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Documentario molto interessante in cui il regista Errol Morris (”Fog of War”) intervista fuori campo per ben 33 ore (di cui questo film è un breve ed eloquente estrapolato) Donald Rumsfeld, segretario alla Difesa di George W. Bush e pianificatore della guerra in Iraq, cercando di far venire alla luce il lato oscuro di un uomo e di una Storia la cui conoscenza è solo presunta. Ma l’intervistato (abituato a giocare con le parole e a manipolare e dissimulare) non teme contraddizioni interne a frasi e significati, e respinge ogni obiezione; anzi, nel nome di un relativismo irrisolvibile e consapevole che ogni prospettiva è potenzialmente ribaltabile e ogni netta distinzione facilmente cancellabile, fa riflettere la sua etica in questa logica e lascia intatto il mistero ovunque.
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Documentario molto interessante in cui il regista Errol Morris (”Fog of War”) intervista fuori campo per ben 33 ore (di cui questo film è un breve ed eloquente estrapolato) Donald Rumsfeld, segretario alla Difesa di George W. Bush e pianificatore della guerra in Iraq, cercando di far venire alla luce il lato oscuro di un uomo e di una Storia la cui conoscenza è solo presunta. Ma l’intervistato (abituato a giocare con le parole e a manipolare e dissimulare) non teme contraddizioni interne a frasi e significati, e respinge ogni obiezione; anzi, nel nome di un relativismo irrisolvibile e consapevole che ogni prospettiva è potenzialmente ribaltabile e ogni netta distinzione facilmente cancellabile, fa riflettere la sua etica in questa logica e lascia intatto il mistero ovunque. Pellicola metalinguistica ed ermeneutica, dunque; concettuale e filosofica, ottimamente realizzata; ma soprattutto un’opera emblematica, perché testimonianza amara di verità che continuano a non farsi riprendere…
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