Knight of Cups |
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Un film di Terrence Malick.
Con Christian Bale, Cate Blanchett, Natalie Portman, Brian Dennehy, Antonio Banderas.
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Titolo originale Knight of Cups.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 118 min.
- USA 2013.
- Adler Entertainment
uscita mercoledì 9 novembre 2016.
MYMONETRO
Knight of Cups
valutazione media:
2,65
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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martedì 15 novembre 2016 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Quando un autore è arrivato a dire già tutto e non ha più nulla di nuovo da proporre, occorrerebbe che lasciasse intatto l'intero suo operato e non producesse più alcunchè e questo, purtroppo, è il caso di Terrence Malick con il suo ultimo film "Knight of Cups". Diviso in capitoli o "sezioni" che vengono denominati come le carte dei tarocchi, la pellicola presenta il personaggio di un uomo ancora giovane che intraprende un cammino simbolico verso la conoscenza di sè e che, nel mentre, guarda indietro al suo passato e pure al presente stesso, e più precisamente alle figure che affettivamente hanno più o meno contato e contano nella propria esistenza, quali il padre, l'ex moglie, un'amante ed altre molteplici donne di passaggio. E tutto il suo iter è così cosparso di innumerevoli figure umane che hanno gravitato e gravitano nella sua orbita come, del resto, nella vita di ciascun individuo. Con questo lungo peregrinare alla ricerca di se stessi e di un significato della propria vita, peraltro già ampiamente espresso nel suo precedente "The The Tree of Life", Terrence Malick, ribadisco, non aggiunge nulla di nuovo sia per concetto che per immagini in sè: egli, infatti, ripropone, appunto, gli stessi contenuti, nonchè le stesse scene riprese allo stesso modo, senza aggiungere nulla di nuovo e ripetendosi all'estremo. L'immagine dell'acqua, del mare come sorgente ed elemento basilare della vita, del cielo e di immense distese sconfinate della Terra, sono le stesse di "The Tree of Life" . Anche le situazioni di intimità del protagonista con le proprie compagne sono state girate da Malick quasi dalla stessa angolatura e riconducono pertanto immediatamente e nuovamente al suo precedente "To the Wonder" . Nel regista, inoltre, continua ovviamente a trionfare come sempre il proprio gusto estetico che si concretizza in scene popolate da bei luoghi e belle donne, i brani di musica classica che fanno da sfondo sono stati nuovamente selezionati da lui con la massima accuratezza al fine di suggestionare e l'immancabile voce fuori campo che accompagna sia il protagonista che lo spettatore costituisce la presenza costante e simbolica in tutti i suoi films. Insomma, in quest'opera Malick, ripeto, non ha stupito e non ha detto nulla di nuovo, presentando un'opera poco interessante e parecchio sconfinante nella noia. Peccato!
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