In grazia di Dio |
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Un film di Edoardo Winspeare.
Con Celeste Casciaro, Laura Licchetta, Gustavo Caputo, Anna Boccadamo, Barbara De Matteis.
continua»
Drammatico,
durata 127 min.
- Italia 2013.
- Good Films
uscita giovedì 27 marzo 2014.
MYMONETRO
In grazia di Dio
valutazione media:
3,45
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Eroi nella quotidianitàdi nonnotravisFeedback: 203 | altri commenti e recensioni di nonnotravis |
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venerdì 18 aprile 2014 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Eroi nella quotidianità che "lottano tutte le ore", alla Caparezza, per mantenere in tempi duri la propria fa. Non solo uno spaccato di vita familiare, ma c'è molto di più nella storia di questa famiglia del Sud Salento. Siamo nella terra degli ulivi e delle costruzioni in tufo e pietra leccese, in una terra che vive continuamente di quell' armoniosa contraddizione che c'è tra il suo mare caraibico e il tentativo di farsi strada nel turismo nazionale e, dall' altro lato della medaglia, la tradizione della vita familiare, un forte senso della fede e della società patriarcale, e perché no, talvolta un po' di superstizione. Ed è su quest' ultimo lato che Edoardo Winspeare preme a fondo il pedale, con attori salentini acerbi che con una recitazione autentica e non banale riescono a preservare la purezza e l' ingenuità di questa terra. "In grazia di Dio" mostra la crisi dal punto di vista di un piccolo paesino del Sud Italia e dalle reazioni di quattro donne appartenenti alla stessa famiglia, ma a generazioni diverse. La nonna, ancorate alla tradizione e alla preghiera tenta di tenere su la famiglia con i consigli dei vecchi padri e riscopre l' amore in una storia d' amore tenera; le figlie, due personalità per certi versi opposte: Adele, da una parte, che vive in pieno l' onere di dover occuparsi della famiglia e di prendere suo malgrado decisioni difficili, dall' altra Maria Concetta, che ha il sogno di sbancare nel mondo dello spettacolo. Ed è in quest' ultima figura che si concentra uno spaccato di puro realismo tipico della tradizione meridionale: Maria Concetta entra sì in conflitto con la sorella perché questa gli "impedirà" il tentativo di fare un provino a Lecce per realizzare il suo sogno, ma come in un cerchio si ritorna al punto di partenza, sente il senso di appartenenza alla famiglia, comprende le difficoltà della sorella, e un mix così contrastante di ignavia e senso di responsabilità decide di restare al fianco del focolare, soprattutto di Ina, la nipote, che aspetta un bambino. Il paeseggio tipico e il dialetto del posto rendono la recitazione completamente autentica, creando delle macchiette di tenera comicità, come la scena in cui Maria Concetta presenta il copione a Cosimo chiedendogli di recitare un dialogo con lei, e lui, sforzandosi in tutti i modi, ma con un senso dell' interpretazione praticamente nullo, fa ridere il resto della famiglia. Il respiro di questa terra, incastonata nel tacco d' Italia, non viene sopraffatto da una singhiozzante crisi, ma risuona in Italia e raggiunge la Berlinale.
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