Gli equilibristi |
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Un film di Ivano De Matteo.
Con Valerio Mastandrea, Barbora Bobulova, Rosabell Laurenti Sellers, Grazia Schiavo.
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Drammatico,
durata 100 min.
- Italia 2012.
- Medusa
uscita venerdì 14 settembre 2012.
MYMONETRO
Gli equilibristi
valutazione media:
2,67
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Vite in precario equilibrio.di ultimoboyscoutFeedback: 89748 | altri commenti e recensioni di ultimoboyscout |
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mercoledì 21 novembre 2012 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Film che rappresenta il riscatto "distributivo" di Ivano DeMatteo dopo l'invisibile "La bella gente". Narra di Giulio, italico 40 enne medio di italica sorte. Lavora e paga le rate di auto e mutuo, ha due figli e una moglia...che tradisce. Lei se ne accorge e la coppia scoppia, come la vita di Giulio. Commedia e tragedia, in questo caso, sono indivisibili, lo sguardo del regista è di verità, attentissimo a captare quei cambiamenti che minano la fragilità umana. Il titolo, infatti, calza perfettamente al film e alla storia che racconta oltrechè al suo protagonista, ne sottolinea tale labilità in un'atmosfera sociale ed esistenziale che ha innalzato la precarietà a segno distintivo del tempo. DeMatteo è riuscito a non fare solo un film di sentimenti su disamore, abbandono, rapporto coi figli e sensi di colpa. Ha fatto un film concretissimo di bilanci e portafogli, facendo i conti in tasca ad un normale impiegato comunale e raccontando, con i piedi saldissimi a terra nella nostra attuale Italia, di come sia difficile (impossibile?) separarsi se non si hanno solide basi alle spalle e di come sia meglio restare in casa, anche senza amore. Perchè tra affitto e viaggi della figlia si finisce a vivere in macchina. L'itinerario verso il baratro è descritto con chirurgica crudeltà: lavoro di giorno e di notte, pensione d'infimo ordine finchè si può, pasti alla mensa dei poveri e prestiti chiesti un pò a tutti. Duro, amaro, assolutamente sgradevole ma altrettanto utile per riflettere e farsi un'idea chiara. Bravissimi gli attori ma Mastandrea è più che convincente così perfettamente dolente. I nuovi poveri, dopo "Posti in piedi in paradiso" sono sempre più alcentro del cinema perchè ridere di loro si può, parlarne si deve, perchè questo è un fenomeno tristemente in espansione. Il regista ha inoltre approfondito il rapporto padre-figlia: è proprio lei ad accorgersi per prima del disagio, che qualcosa non va, ma Mastandrea con la sua maschera ironica e malinconica non perde la testa per non perdere la dignità di uomo e di padre. Equilibristi nella vita, nell'anima, nel lavoro e nei sentimenti, perchè con 1100 euro si è considerati ricchi per avere aiuti ma in realtà si è troppo poveri per gestire normalmente la propria vita.
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