Le Idi di marzo |
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Un film di George Clooney.
Con Ryan Gosling, George Clooney, Philip Seymour Hoffman, Paul Giamatti, Marisa Tomei.
continua»
Titolo originale The Ides of March.
Drammatico,
durata 101 min.
- USA 2011.
- 01 Distribution
uscita venerdì 16 dicembre 2011.
MYMONETRO
Le Idi di marzo
valutazione media:
3,12
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Politica ed etica, la realtà è peggio del filmdi xquadroFeedback: 1097 | altri commenti e recensioni di xquadro |
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sabato 31 dicembre 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
George Clooney si dimostra un regista abile ed efficace. Anche in questo film, come in Good night and good luck, maneggia una materia difficile. Clooney sa scegliere i suoi attori e affidandosi a Ryan Gosling, Philip Seymour Hoffman e Paul Giamatti sapeva di andare sul sicuro. Sceneggiatura e soggetto sono all'altezza. L'obiettivo di entrare con il naso e con le telecamere nel dietro le quinte della politica è ambizioso e stimolante: ritrovarsi nel bel mezzo di una campagna elettorale americana, una sorta di faro per tutte le tele-democrazie occidentali, e avere la possibilità di osservarla dall'interno è un buon incentivo per chi ama il cinema e cerca qualcosa di più che farsi quattro risate in poltrona per dimenticare i patemi del presente. Anche l'idea di arrampicarsi fino al livello dell'etica senza fermarsi alla sua espressione pubblica, ma seguendone le diramazioni più intime e soggettive per arrivare a toccare la sfera dei rapporti personali, delle amicizie e delle rivalità, del privato che diventa pubblico, è un aspetto che dona profondità alla storia; lo sviluppo finale, dove il tradimento non è solo un'incognita ma la potenza di quell'incognita, rende la pellicola godibile fino all'ultimo fotogramma. Eppure c'è qualcosa nell'ambientazione che lascia perplessi. Forse non è tutta colpa di Clooney, ma è difficile non considerare nella contablità finale dei 'più' e dei 'meno' la fastidiosa sensazione di avere già visto tutto, di non avere assistito ad uno spettacolo già stato raccontato dalla cronaca, anche giudiziaria, di questi ultimi anni. Opportunismo e infedeltà, slealtà e corruzione, spirito di vendetta, falsità, cinismo e strapotere del denaro, senso di impunità, protervia,ambizione smisurata ed egoismo: non rappresentano solo gli effetti collaterali dell'attività politica ma in molti scenari (purtroppo reali) il suo unico e più desolante prodotto. Ogni cittadino ha ormai imparato la lezione e il disincanto dell'elettore (che al cinema è uno spettatore) è il limite con cui si scontra l'opera. Alla fine cosa ha raccontato di nuovo Le Idi di Marzo? Resta un bel film, certo. Chissà se qualcuno, maneggiando la stessa materia, riuscirà mai a ricavarci un capolavoro.
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