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Un film di Boaz Yakin.
Con Jason Statham, Chris Sarandon, James Hong, Anson Mount, Robert John Burke.
continua»
Azione,
durata 94 min.
- USA 2011.
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toujours la meme chanson, mais...
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| mercoledì 26 aprile 2017 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Fantasia poca, per non dire zero, in questi film: A)larmoyant, la situazione di partenza, con la ragazzina cinese geniale sfruttata dalla Triade;B)idem per l'agente messo sul lastrico, con la famiglia uccisa, minacciato-oppresso, ridotto alla condizione di mendicità(o quasi o....);C)violenza, polizia corrotta e coinvolta con le due mafie(cinese e russa). Che tutto ciò rispecchi anche, almeno in parte, la realtà, non c'è dubbio-il prolbmea è l'uso "fanatico"di tutto questo per costruire-"generare"un film d'azione di facile appeal, perché di questo si tratta, qui. Sono "ingredienti"molto, no, anzi, troppo rodati, riporoposti sempre, quando tornano utili, quando"servono". Non si sa andare, cioé, oltre uno schema prefissato, interiorizato dal pubblico e da produttori, sceneggiatori e registi, il che "blocca"fatalmente la creatività, Volendo era(fine anni Sessanta dello scroso secolo)anche "d'azione"(!?!)un film, peraltro filmicamente"non eccelso"(orribile o qualcosa di simile per P:P:Pasolini)come "Easy Rider"di Dennis Hopper-Peter Fonda, ma tanti altri film precedenti e successivi, ma raccontavano gli States e non solo, ci dicevano qualcosa del mondo, magari in modo discutibile, anche superficiale...QUi poco o nulla, salvo che,,,(l"mais")del e nel titolo)il film è girato beniissimo, la suspense c'è, magari a parte le sequenze di lotta che sono abbastanza scontate, in quanto grosso modo sappiamo come e dove vanno a finire... Statham è sempre lui, lo conosciamo, non si muove fuori da certi schemi interpretativi, anche lui fa"parte del giro", ma, bisogna pur riconoscerlo, il ritmo è stringente, il rapporto tensione-attesa è rispettato, non si può dire che ci siano molti momenti di stanca-noia, di situazioni scontate, anche se scontato(l'ho detto fin troppo esplicitamente all'inizio)sono il tema, le"condizioni di partenza", quanto fa da"cornice"al tutto... Insomma, la tipica situazione di film che le majors programmano(chissà quanto tempo prima, ma a noi poco importa determinare i tempi esatti), che sono ben realizzati(ciò è indubbio), che finiscono per non essere completamente banali, pur se"banale"è certamente l'incipit, la situazione di partenza, decisamente scontata, "retorica"(nell'accezione peggiore del lemma), mirante solo a catturare i"buoni sentimenti"delle persone, senza alcuna innovazione, senza alcuna volontà-anche solo minima-di ricerca, di "novità"(difficile stabilire oggi che cosa questa sia, in che cosa consista, ma ciò non implica un'abdicazione in partenza, una rinuncia a priori), di confronto con qualcosa che sia"altro", che esca dallo schema ormai inveterato. SI introducessero poche variazioni sul tema(malattia invece che minaccia per la ragazzina, minacce alla famiglia invece che famiglia tout court già annientata per l'agente)cambierebbe poco o nulla, ma...non si capisce perché non si inventi qualcosa di nuovo, in questo genere di film, pena, invece, il rinchiudersi senz'altro nel"serraglio"del mero genere, che darà soldi ma nessuna capacità di creare qualcosa di "nuovo", per quanto tali espressioni aappaiano-siano scontate. El Gato
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