shebangsthedrums
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lunedì 13 febbraio 2012
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quasi perfetto.
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Questo film è basato su una storia vera, la vita di Will Reiser.
La vita di Adam Lerner (interpretato in maniera magistrale da Joseph Gordon-Levitt), viene sconvolta dalla terribile, scoperta di una rara forma di cancro.
Su internet, cerca informazioni sulla sua malattia e scopre di aver un cinquanta percento di possibilità di sopravvivere.
Da qui in poi, ci si aspetterebbe la solita e drammatica vicenda, del povero ragazzo che fa la chemio.
Il film invece, è anche una commedia, dove con l'aiuto dell'amico Kyle, (interpretato da Seth Rogen) la malattia sembra quasi secondaria, o un "mezzo" per rimorchiare.
Adam conosce la giovanissima terapista (interpretata da Anna Kendrik), che nonostante la sua poca dimestichezza nel mestiere, lo aiuterà a superare i suoi problemi.
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Questo film è basato su una storia vera, la vita di Will Reiser.
La vita di Adam Lerner (interpretato in maniera magistrale da Joseph Gordon-Levitt), viene sconvolta dalla terribile, scoperta di una rara forma di cancro.
Su internet, cerca informazioni sulla sua malattia e scopre di aver un cinquanta percento di possibilità di sopravvivere.
Da qui in poi, ci si aspetterebbe la solita e drammatica vicenda, del povero ragazzo che fa la chemio.
Il film invece, è anche una commedia, dove con l'aiuto dell'amico Kyle, (interpretato da Seth Rogen) la malattia sembra quasi secondaria, o un "mezzo" per rimorchiare.
Adam conosce la giovanissima terapista (interpretata da Anna Kendrik), che nonostante la sua poca dimestichezza nel mestiere, lo aiuterà a superare i suoi problemi.
E' un film molto commovente, ma non in quel modo banale con cui si spaccia il dolore, in alcuni film, qui si vede un dolore "serio" che non ti fa provare pietà per il protagonista.
Consiglio questo film, che non ha la solita fine triste, che tutti si aspetterebbero.
Non si becca cinque stelle, perché si poteva risparmiare questo ipotetico inizio di storia d'amore tra il protagonista e la terapista.
C'è da dire anche, ottimo cast.
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annu83
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sabato 17 marzo 2012
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sofferenza e amicizia, ironia e leggerezza...
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E poi magari capita che inizi a vedere un film senza nemmeno troppa convinzione, e passati i primi 10 minuti ti ritrovi incollato allo schermo sperando che vada avanti ancora parecchio, senza mai calare di qualità, perchè quello che stai guardando, e che troppo prematuramente avevi sottovalutato nella trama e nel cast, si sta rivelando un film davvero degno di occupare il (poco) tempo che hai a disposizione.
Potrebbe essere questa la sintesi di questo "50 e 50", un film che tratta un argomento "difficile" con la semplicità, la razionalità e l'immediatezza dei numeri, quel "50" che rappresenta la cruda percentuale di possibilità di salvarsi da un male tanto grave come il cancro, e con la delicatezza di un guanto setato che ti accarezza il viso, lasciandoti una piacevole sensazione di morbidezza e calore.
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E poi magari capita che inizi a vedere un film senza nemmeno troppa convinzione, e passati i primi 10 minuti ti ritrovi incollato allo schermo sperando che vada avanti ancora parecchio, senza mai calare di qualità, perchè quello che stai guardando, e che troppo prematuramente avevi sottovalutato nella trama e nel cast, si sta rivelando un film davvero degno di occupare il (poco) tempo che hai a disposizione.
Potrebbe essere questa la sintesi di questo "50 e 50", un film che tratta un argomento "difficile" con la semplicità, la razionalità e l'immediatezza dei numeri, quel "50" che rappresenta la cruda percentuale di possibilità di salvarsi da un male tanto grave come il cancro, e con la delicatezza di un guanto setato che ti accarezza il viso, lasciandoti una piacevole sensazione di morbidezza e calore. Il tutto condito da una gradevole dose di ironia messa lì a sdrammatizzare ed ammorbidire, senza togliere credibilità, il tutto.
Adam (un finalmente scintillante Joseph Gordon-Levitt) è un ragazzo poco più che venticinquenne che lavora in radio con il suo migliore amico, va a correre regolarmente e si mantiene in forma, non beve, non fuma, fa la differenziata (ed è strabiliante la naturalezza del tono con la quale lo confida al dottore per giustificare il fatto che non sia possibile che una disgrazia come il cancro capiti proprio a lui), si ferma ai semafori e non tradisce la compagna. Sembra sia tutto a posto nella sua pur non divertentissima vita, ma come un fulmine a ciel sereno gli viene disgnosticato un tumore maligno alla colonna vertebrale. E da lì tutto cambia, in famiglia, in amore, in amicizia.
Ecco, oltre alla malattia, sono questi i 3 argomenti portanti del film, sviscerati tutti con estrema puntualità e ironia, ma non senza serietà e realismo.
Il rapporto di Adam con la madre (Anjelica Huston), già alle prese con un marito malato; o ancora quello con la sua ragazza (Bryce Dallas Howard) dalla quale verrà tradito e dalla quale verrà ricontattato in cerca di perdono; ma soprattutto il rapporto, all'apparenza strano e superficiale, col suo migliore amico Kyle (un ottimo Seth Rogen), che sembrerebbe il classico opportunista disposto a sfruttare la malattia di Adam solo per rimorchiare ragazze, e che si dimostrerà inceve, a più riprese, affidabile e fedele, capace di stargli accanto nella malattia e di smascherare i tradimenti della compagna. Particolarmente significativa la scena in cui Adam scopre un libro sul cancro in bagno di Kyle, che evidentemente aveva così a cuore la vita dell'amico da informarsi privatamente sulla malattia. Un film sull'amicizia, quella vera e dissimulata, reso leggero e non patetico da un brillante ed oltremodo ironico Rogen, che riesce a tenere, con un'ottima interpretazione, la pellicola sempre sul binario giusto, anche quando ci sarebbe il pericolo di perdersi.
Un film assolutamente privo di retorica, dove i buoni sentimenti ci sono, ma sono trattati con estrema naturalezza, senza perdersi in inutili scene forzatamente strappalacrime.
E poi l'immancabile lieto fine, portato in dote da una brava Anna Kendrick nei panni di Katie, la terapista di Adam, giovane e bella, appena lasciata dal suo ragazzo, che entrerà pian piano nel cuore e nei pensieri di Adam, fino all'epilogo non scritto, ma facilmente immaginabile e facilmente piacevole.
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tiamaster
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lunedì 5 marzo 2012
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tema delicato affrontato bene.
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50 e 50 è un film che affronta bene e con ironia un tema molto delicato,alternando lacrime e risate (amare).Durante la visione le battute arrivano anche in momenti piuttosto tristi,questo potrebbe dare fastidio a qualcuno,ma se lo si vede con l'ottica giusta si scopre che 50 e 50 non è un film brutale,anzi,affronta il delicatissimo tema in modo ironico ma senza mai togliere la drammaticità al film,e senza mai prendere sottogamba niente.Molto bravi gli attori in special modo anjelica huston,grande attrice.Bello,divertente e fà riflettere.
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theclubber88
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lunedì 5 marzo 2012
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commovente e introspettivo
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Il film narra la storia di Adam che, non ancora 30enne, si vede diagnosticato un rarissimo tipo di cancro alla colonna vertebrale. Per lui la diagnosi è un fulmine a ciel sereno: non fuma, non beve e ha una vita sana (come saggiamente suggerisce la sequenza di apertura), ma la vita a volte sa essere molto imprevedibile.
Inizia così ad affrontare la realtà, aiutato in una certa misura dal suo migliore amico Kyle, un tipo strano che utilizza la malattia di Adam per rimorchiare le ragazze. Quando il rapporto di Adam con la sua ragazza si spezza, Kyle cercherà di tirarlo su di morale, ma il decorso della malattia sarà piuttosto pesante.
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Il film narra la storia di Adam che, non ancora 30enne, si vede diagnosticato un rarissimo tipo di cancro alla colonna vertebrale. Per lui la diagnosi è un fulmine a ciel sereno: non fuma, non beve e ha una vita sana (come saggiamente suggerisce la sequenza di apertura), ma la vita a volte sa essere molto imprevedibile.
Inizia così ad affrontare la realtà, aiutato in una certa misura dal suo migliore amico Kyle, un tipo strano che utilizza la malattia di Adam per rimorchiare le ragazze. Quando il rapporto di Adam con la sua ragazza si spezza, Kyle cercherà di tirarlo su di morale, ma il decorso della malattia sarà piuttosto pesante.
La pellicola è liberamente inspirata alla vera storia di Will Reiser, ovvero lo sceneggiatore del film. Il cast è composto da stelle in ascesa, da Joseph Gordon-Levitt a Seth Rogen, da Bryce Dallas Howard (figlia di Ron Howard) a Anna Kendrick. C'è spazio anche per Anjelica Huston che interpreta la madre di Adam. Il resto è più o meno contorno.
Gli ultimi 15 minuti del film sono fra i più emozionanti e commoventi che abbia mai visto al cinema, l'interpretazione di Gordon-Levitt è superlativa, immedesimato alla perfezione nei panni di un uomo distrutto dalla malattia e dalla difficoltà di vivere. Lo spettatore è portato ad empatizzare al massimo con Adam.
Ovviamente il fatto che si pianga nel finale non implica la necessità che siano per forza lacrime di dolore....
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ultimoboyscout
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domenica 14 aprile 2013
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tutti vogliono joseph!
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Adam scopre di avere il cancro, la vita gli cambia dentro e intorno ma la sua grandissima forza di volontà gli riserverà piacevoli sorprese e inattese opportunità che gli cambieranno la vita, dal rafforzamento delle amicizie alla scoperta dell'amore. Nonostante la gravità del tema si tratta di una cancer comedy, un dramma che diventa fonte di opportunità e Levine osa virare verso la commedia perchè oggi guarire non è proprio un'impresa impossibile. Vengono affrontate le vere crisi dell'uomo in un momento in cui il cinema si fossilizza quasi esclusivamente sulla crisi economica mondiale e il cambio di prospettiva, per quanto paradossale, è uno stimolo alla lotta.
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Adam scopre di avere il cancro, la vita gli cambia dentro e intorno ma la sua grandissima forza di volontà gli riserverà piacevoli sorprese e inattese opportunità che gli cambieranno la vita, dal rafforzamento delle amicizie alla scoperta dell'amore. Nonostante la gravità del tema si tratta di una cancer comedy, un dramma che diventa fonte di opportunità e Levine osa virare verso la commedia perchè oggi guarire non è proprio un'impresa impossibile. Vengono affrontate le vere crisi dell'uomo in un momento in cui il cinema si fossilizza quasi esclusivamente sulla crisi economica mondiale e il cambio di prospettiva, per quanto paradossale, è uno stimolo alla lotta. Complesse, difficili ma convincenti le prove del sempre più bravo Gordon-Levitt e della Kendrick, in particolare per l'attore californiano, questo film e la sua interpretazione rappresentano uno spartiacque, un trampolino di lancio e il definitivo salto di qualità. La pellicola si ispira all'esperienza personale dello sceneggiatore Will Reiser che ha vinto la sua battaglia contro il cancro ed è la storia di come una malattia e un dramma possono trasformarsi in occasione di crescita. Sa essere doloroso e gioioso, mixa paura e speranza, sgomento e ironia e presenta personaggi a metà tra dramma e commedia, affrontando temi che una volta sarebbero stati fonte solo di lacrime. L'innovazione è che qui morte e paura svaniscono di fronte a una risata feroce quanto liberatoria, come se la gravità dell'argomento fosse uno stimolo ancora più grande alla comicità. Meraviglioso Seth Rogen, molte della battute si devono a lui (compresa quella sulla morte di Patrick Swayze) e la sua indicibile irriverenza fa a pugni col tema. Dopo "Paradiso amaro", quindi, un'altra dramedy da ridere, con un grande attore come Gordon-Levitt, un genio selvaggio come Rogen e una miscela di ironia e dolore, incredibili paradossi come la malattia sfruttata per rimorchiare e fuggevoli momenti di commozione.
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iuriv
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martedì 30 dicembre 2014
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a volte non te lo aspetti.
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L'ottimo Gordon-Levitt porta in scena Adam, redattore radiofonico che scopre di essere affetto da una rara forma di cancro alla spina dorsale. Il suo percorso attraverso le cure e il suo continuo confrontarsi con il rischio che la patologia comporta, sono gli elementi essenziali su cui verte la storia.
Levine sceglie la via della commedia per raccontare la vicenda di Adam, almeno nella forma. Ne utilizza alcuni elementi tipici, infatti, come una certa leggerezza narrativa, l'inserimento di dialoghi allusivi e Seth Rogen. Il risultato è un film che riesce a coinvolgere nonostante una certa prevedibilità nei suoi risvolti.
Il connubio tra i momenti comici e il dramma non riesce sempre, anche perché i primi sono utilizzati con parsimonia e vengono lasciati all'esuberanza di Rogen.
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L'ottimo Gordon-Levitt porta in scena Adam, redattore radiofonico che scopre di essere affetto da una rara forma di cancro alla spina dorsale. Il suo percorso attraverso le cure e il suo continuo confrontarsi con il rischio che la patologia comporta, sono gli elementi essenziali su cui verte la storia.
Levine sceglie la via della commedia per raccontare la vicenda di Adam, almeno nella forma. Ne utilizza alcuni elementi tipici, infatti, come una certa leggerezza narrativa, l'inserimento di dialoghi allusivi e Seth Rogen. Il risultato è un film che riesce a coinvolgere nonostante una certa prevedibilità nei suoi risvolti.
Il connubio tra i momenti comici e il dramma non riesce sempre, anche perché i primi sono utilizzati con parsimonia e vengono lasciati all'esuberanza di Rogen. Tuttavia l'aspetto umano della pellicola è sufficiente a dare il giusto tono, visto che il tema della malattia è affrontato senza cadere nel patetico, ma anzi rendendolo nel modo più efficacie, affrontandone le varie fasi senza mai essere sopra le righe.
Il finale, seppur in parte scontato, costruisce la giusta dose di emotività, giocando a miscelare musica e immagini in modo da andare a toccare le corde giuste. In generale, tutto il film è ammantato da quella che sembra essere un'onestà di base e cioè nella ricerca di affrontare il tema pesante nel modo più sincero possibile.
Al di la dello stile scelto dal regista per la sua messa in scena, infatti, anche gli attori si adeguano a quello che dev'essere un lavoro particolarmente sentito dalla squadra. E oltre all'interpretazione notevole di Gordon-Levitt, tutti affrontano il film con estrema applicazione, creando un'opera che sa cosa dire e come farlo.
La pellicola di Levine è coraggiosa, a mio modo di vedere. Perché dalle parti di Los Angeles questi argomenti non vengono trattati facilmente e, quando questo avviene, spesso sono penalizzati da una pesantezza che li rende difficili da sostenere. Qui invece ci troviamo di fronte a un lavoro diverso, che sa trascinare.
Una visione la merita.
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paradigma
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giovedì 5 marzo 2015
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50 e 50,ma buone probabilità di piacere!
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50 e 50 è un film da apprezzare.Quasi tutti abbiamo un caro che ha dovuto affrontare il grave peso di combattere un tumore,in questo caso è addirittura inaspettato per il protagonista,che verrà trasformato dall'evento,tuttavia non in negativo.Nel cinema si è sempre cauti ad affrontare temi del genere,si potrebbero prendere derive scomode,e
non riuscire a coinvolgere il grande pubblico.Tuttavia Levine,Levitt & company riescono a disegnare il film all'interno dei giusti contorni,senza mai ne' esagerare ne' risultare
banali e inespressivi.Con questa pellicola si può esplorare una particolare area semantica di emozioni che ovviamente non riusciremo a comprendere a pieno,se per nostra fortuna non avessimo vissuto esperienze del genere,ma che nonostante il triste argomento,potrà lasciarci più aperti e forti,in caso ahimè di evenienza.
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50 e 50 è un film da apprezzare.Quasi tutti abbiamo un caro che ha dovuto affrontare il grave peso di combattere un tumore,in questo caso è addirittura inaspettato per il protagonista,che verrà trasformato dall'evento,tuttavia non in negativo.Nel cinema si è sempre cauti ad affrontare temi del genere,si potrebbero prendere derive scomode,e
non riuscire a coinvolgere il grande pubblico.Tuttavia Levine,Levitt & company riescono a disegnare il film all'interno dei giusti contorni,senza mai ne' esagerare ne' risultare
banali e inespressivi.Con questa pellicola si può esplorare una particolare area semantica di emozioni che ovviamente non riusciremo a comprendere a pieno,se per nostra fortuna non avessimo vissuto esperienze del genere,ma che nonostante il triste argomento,potrà lasciarci più aperti e forti,in caso ahimè di evenienza.
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filippo catani
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lunedì 16 novembre 2015
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combattere (anche ironicamente) contro il cancro
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Un giovane conduttore radiofonico scopre improvvisamente di avere il cancro. Aiutato da un fedele amico e collega il ragazzo cercherà di combattere a modo suo.
Il film si gioca su due registri completamente diversi quali ironia e dramma vincendo questa difficilissima scommessa visto il tema che viene trattato e la buccia di banana era dietro l'angolo. Invece la sceneggiatura si avvale di un ottimo Gordon-Levitt che, sotto i consigli del fidato amico, arriva addirittura ad usare la propria malattia per cercare di conquistare le ragazze. Allo stesso tempo il giovane dovrà affrontare il tradimento della ragazza e il ciclo di chemioterapia fatto con due simpatici anziani.
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Un giovane conduttore radiofonico scopre improvvisamente di avere il cancro. Aiutato da un fedele amico e collega il ragazzo cercherà di combattere a modo suo.
Il film si gioca su due registri completamente diversi quali ironia e dramma vincendo questa difficilissima scommessa visto il tema che viene trattato e la buccia di banana era dietro l'angolo. Invece la sceneggiatura si avvale di un ottimo Gordon-Levitt che, sotto i consigli del fidato amico, arriva addirittura ad usare la propria malattia per cercare di conquistare le ragazze. Allo stesso tempo il giovane dovrà affrontare il tradimento della ragazza e il ciclo di chemioterapia fatto con due simpatici anziani. Molto valida anche la colonna sonora. Forse se si può muovere una critica è a un finale che diciamo essere un po' così. Per il resto un film originale su un tema difficile che va sicuramente visto.
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oldboy muzza
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venerdì 6 maggio 2016
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toccante al punto giusto
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Non fa leva sul sentimentalismo né si basa sugli eccessi, questo film. Tratta di un uomo che sembra avere tutto dalla vita e la sua convinzione resta salda e ferma fino a che una rara forma di cancro non rimette in discussione buona parte della sua esistenza. Il dramma è latente e lo si percepisce, ma non ammorba, non soffoca, non permea ogni scena e non sovrasta per intero la storia. Un Joseph Gordon-Levitt sempre più versatile ci mette il suo talento (sempre in procinto di sbocciare ma non ancora affermato) sorretto da un ottimo Seth Rogen, particolarmente azzeccato nello sdrammatizzare per un film piacevole dal primo all'ultimo minuto. Regala speranza e sorrisi, regala emozione, fa tutto quel che deve fare e in maniera davvero azzeccatissima.
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Non fa leva sul sentimentalismo né si basa sugli eccessi, questo film. Tratta di un uomo che sembra avere tutto dalla vita e la sua convinzione resta salda e ferma fino a che una rara forma di cancro non rimette in discussione buona parte della sua esistenza. Il dramma è latente e lo si percepisce, ma non ammorba, non soffoca, non permea ogni scena e non sovrasta per intero la storia. Un Joseph Gordon-Levitt sempre più versatile ci mette il suo talento (sempre in procinto di sbocciare ma non ancora affermato) sorretto da un ottimo Seth Rogen, particolarmente azzeccato nello sdrammatizzare per un film piacevole dal primo all'ultimo minuto. Regala speranza e sorrisi, regala emozione, fa tutto quel che deve fare e in maniera davvero azzeccatissima. Ottimo film.
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