Una sconfinata giovinezza |
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Un film di Pupi Avati.
Con Fabrizio Bentivoglio, Francesca Neri, Serena Grandi, Gianni Cavina.
continua»
Drammatico,
durata 98 min.
- Italia 2010.
- 01 Distribution
uscita venerdì 8 ottobre 2010.
MYMONETRO
Una sconfinata giovinezza ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Il solito Pupi nel bene e nel male
di ruggeroFeedback: |
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domenica 10 ottobre 2010 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ho dato tre stelle perchè credo che, nonostante il giudizio severo che proverò ad articolare, il film sia alla fine da vedere. Vorrei che My Movies creasse un grado intermedio tra " prodotto appena corretto" e " film più che discreto". Avrei dato volentieri le due stelle e mezzo a questa opera di Avati che pur sorretta stavolta da uno spunto narrativo davvero interessante non riesce ad uscire da alcuni famosi clichè avatiani. D'altra parte è vero che scriviamo sempre lo stesso romanzo o giriamo sempre lo stesso film ma questo per il Pupi nazionale è " più vero" che per altri. Dai tempi del delizioso " Una gita scolastica" il Nostro induce troppo nel gioco della nostalgia e i camei del protagonista da bambino appaiono mal sintonizzati con il resto del film, quasi fossero stati diretti da un Avati poco ispirato, mentre le vicende dei giorni nostri, sorrette da una bella prova di Bentivoglio e della Neri, hanno un piglio più convincente, pur con il finale un po' tirato via, girato di fretta ( vedi la scena di Bentivoglio adulto di fronte alla tomba del suo amico d'infanzia). Sempre per fare un paragone con " Una gita scolastica", là le performances degli attori esordienti, non professionisti, erano caratterizzate da una grazia ingenua e dalla presenza di un meraviglioso Nick Novecento mentre qui il tocco nella direzione dei ragazzi sembra perduto. Aggiungeteci un'improbabile Serena Grandi con le sue terrificanti labbra a canotto catapultate in una vicenda di tanti anni fa e la frittata è fatta. Comunque il film, ripeto, nonostante tutto, per me è da vedere. La storia è bella, il tema interessante. Ci sono momenti di sincera e sentita commozione, attimi di riuscita vicinanza al dolore di chi soffre la terribile malattia. Ma non è un capolavoro come potrebbe esserlo stato se sorretto da una sceneggiatura più lavorata e da una direzione registica più convinta. E in tanti momenti della visione mi son trovato a pensare che avessero poco tempo a disposizione per girare ( specie nelle scene all'aperto) e che quindi si dovesse dar sempre per " buona la prima". Forse Pupi dovrebbe fare una pausa di riflessione, non girare necessariamente un film all'anno, e presentarsi al prossimo con un lavoro di preparazione più articolato. Solo Woody Allen riesce ad essere tanto prolifico e di un buon livello medio in tutti i suoi film. E ho detto Woody Allen.
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