valeriolepre94
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mercoledì 8 settembre 2010
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finalmente...
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Un film che finalmente soddisfa il pubblico assetato di arti marziali e spettacolo. Un remake che è nettamente superiore al film, sceneggiature , in paricolare del piccolo smith, ottime, riprese,luci e ambietazioni ECCEZIONALI. Non esagero se dico che è uno dei film di kung fu più belli. Ma come tutte le cose non è stato film perfetto. Il finale è stato di livello inferiore rispetto al resto del film, soprattutto visto che si basa su quello del film originale. Nonostante ciò rimane un ottimo film.
Voto 8/9 By Valerio
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gosnurle
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domenica 22 agosto 2010
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gloria a jackie
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Gloria a Jackie Chan, attore che per sua precisa scelta, ha coltivato una carriera all'insegna dello spaghetti kungfu, come si potrebbe definire da noi, films semplici ma nel contempo con raffinate coreografie di arti marziali, mai seriosi, sempre intrisi di sentimenti primari( amore, bonta', dedizione, sacrificio) , rivolti ad un non meglio specificato pubblico giovanile, ma non solo, magari preferibilmente a chi non vuole pensare troppo, ne porsi problemi di trama o di introspezione psicologica. Gloria a chi, ogni tanto, ci dimostra di avere quella completezza che gli permette di virare verso il drammatico senza rendersi ridicolo o eccessivamente patetico, rdiisiegnando, qui, un personaggio piuttosto stereotipato, il modesto portiere, invece maestro insospettabile di kung fu e di vita, nume tutelare dell'ascesa dell'eroe, qui invece pronto non solo a dispensare consigli e lezioni ma anche ad imparare, mostrando senza pudori il proprio lato debole e fragile.
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Gloria a Jackie Chan, attore che per sua precisa scelta, ha coltivato una carriera all'insegna dello spaghetti kungfu, come si potrebbe definire da noi, films semplici ma nel contempo con raffinate coreografie di arti marziali, mai seriosi, sempre intrisi di sentimenti primari( amore, bonta', dedizione, sacrificio) , rivolti ad un non meglio specificato pubblico giovanile, ma non solo, magari preferibilmente a chi non vuole pensare troppo, ne porsi problemi di trama o di introspezione psicologica. Gloria a chi, ogni tanto, ci dimostra di avere quella completezza che gli permette di virare verso il drammatico senza rendersi ridicolo o eccessivamente patetico, rdiisiegnando, qui, un personaggio piuttosto stereotipato, il modesto portiere, invece maestro insospettabile di kung fu e di vita, nume tutelare dell'ascesa dell'eroe, qui invece pronto non solo a dispensare consigli e lezioni ma anche ad imparare, mostrando senza pudori il proprio lato debole e fragile.
Certo, cio' non basta a salvare un fragile e banale filmetto, intriso di fastidiose incongruenze, (la mamma che prima dichiara di odiare i combattimenti, poi non si pone problemi a vedere il figlio massacrato; il duello finale a cui Dre arriva senza merito, in quanto nella semifinale precedente era uscito solo per infortunio, non per vittoria), di atteggiamenti di machismo alla Michael Jackson esibiti ogni tanto con estrema gratuita'che ti fanno quasi tifare un pelino per il cinese.
Bellissima la parentesi nel monastero di Wudang, che mi ha messo addosso una terribilie voglia di visitarlo, assurda e Stalloniana quella sull'antica Muraglia. Pero' toglilaceramettilacera, era un'altra cosa...
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carmineantonellovillani
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mercoledì 8 settembre 2010
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remake condito con filosofia e cultura orientale
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Un remake dopo quasi trent’anni può sembrare velleitario, ma se si porta sullo schermo un successo come “Karate Kid” tutti i pregiudizi vengono meno. John G. Avildsen creò un fenomeno di costume che ha avuto il privilegio di sdoganare le arti marziali in salsa americana, il regista Harald Zwart ci riprova con Jaden Smith -figlio del più famoso Will, qui nelle vesti di produttore- che gigioneggia in kimono per buona parte del film. La provocazione è presto fatta, un bambino di colore si ritrova come mentore un addetto alla manutenzione che guarda caso è pure esperto di Kung Fu. L’omaggio al maestro Miyagi –ricordate togli la cera e metti la cera?- diventa provocazione con l’allenamento a base di giacche ed attaccapanni.
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Un remake dopo quasi trent’anni può sembrare velleitario, ma se si porta sullo schermo un successo come “Karate Kid” tutti i pregiudizi vengono meno. John G. Avildsen creò un fenomeno di costume che ha avuto il privilegio di sdoganare le arti marziali in salsa americana, il regista Harald Zwart ci riprova con Jaden Smith -figlio del più famoso Will, qui nelle vesti di produttore- che gigioneggia in kimono per buona parte del film. La provocazione è presto fatta, un bambino di colore si ritrova come mentore un addetto alla manutenzione che guarda caso è pure esperto di Kung Fu. L’omaggio al maestro Miyagi –ricordate togli la cera e metti la cera?- diventa provocazione con l’allenamento a base di giacche ed attaccapanni. Nel 1984 un giovane dell’East Coast si trasferiva con la madre in California trovando l’amore di Elisabeth Shue ed un maestro saggio e paterno; nella versione 2010 il protagonista arriva a Pechino e si ritrova sul tatami per guadagnarsi il rispetto dei compagni di scuola. Niente di nuovo sotto il sole eppure “Karate Kid” piace nonostante qualche ingenuità narrativa rischi di banalizzare le arti marziali. La ragione è semplice, il vecchio adagio “conosci te stesso e vinci le tue paure” funziona sempre quando l’eroe ha il volto di un adolescente con il difficile compito di crescere. Acrobazie, allenamenti sulle montagne, visite ai templi, la nascita di un vero campione che non sa ancora di esserlo ha percorsi obbligati. E poi si sa, il cattivo maestro insegna in una scuola di bulletti mentre il buon maestro si nasconde dietro un uomo mite che non si perdona la morte di moglie e figlioletto. Alla fine nulla è come sembra, il Kung Fu vive in tutto quello che facciamo, vive nel modo in cui ci mettiamo la giacca, vive nel modo con cui trattiamo le persone. Tutto è Kung Fu. Messaggio un po’ pretenzioso ma quando si parla di nobili fini non è importante vincere o perdere. Nemmeno al cinema.
Carmine Antonello Villani
(Salerno)
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j0ker
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giovedì 9 settembre 2010
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remake ben riuscito
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Inizialmente pensavo al solito remake disastroso per ricordare i vecchi tempi, e sfruttare il nome di una serie famosa degli anni 80. invece The Karate Kid - La leggenda continua, si è dimostrato un film più che discreto, superando a mio avviso, per molti aspetti i suoi predecessori, (una piccola nota, nel titolo The karate kid, che nei primi film era più che azzeccato in quanto maestro giapponese e arte marziale sempre nipponica, mentre qui di nipponico non ce nemmeno il ramen, sarebbe stato più giusto chiamarlo Tha kung-fu kid, ma poco importa). il film tratta la storia di un ragazzino di 12 anni Dre Parker(Jaden Smith)che si trasferisce con la madre per motivi di lavoro in cina. preso di mira da dei bulli del posto esperti in kung-fu per colpa di una ragazzina cinese contesa.
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Inizialmente pensavo al solito remake disastroso per ricordare i vecchi tempi, e sfruttare il nome di una serie famosa degli anni 80. invece The Karate Kid - La leggenda continua, si è dimostrato un film più che discreto, superando a mio avviso, per molti aspetti i suoi predecessori, (una piccola nota, nel titolo The karate kid, che nei primi film era più che azzeccato in quanto maestro giapponese e arte marziale sempre nipponica, mentre qui di nipponico non ce nemmeno il ramen, sarebbe stato più giusto chiamarlo Tha kung-fu kid, ma poco importa). il film tratta la storia di un ragazzino di 12 anni Dre Parker(Jaden Smith)che si trasferisce con la madre per motivi di lavoro in cina. preso di mira da dei bulli del posto esperti in kung-fu per colpa di una ragazzina cinese contesa. Quando sembra arrivata la fine per il giovane americano Mr. Han (Jackie Chan), il responsabile della manutenzione del suo condominio, salva il giovane è gli insegnerà il vero Kung-fu per battere i bulli, in un torneo di arti marziali ed avere il loro rispetto.
Che dire il film è divertente ed emozionante, buona la trama e buona l'interpretazione dei protagonisti. Jaden Smith dimostra di aver un grande talento e di non avere la parte solo per essere il figlio del grande Will smith, mentre Jackie Chan, anche se non ha entusiasmato molto, (il carattere del maestro non era adatto al suo stile di recitazione), si dimostra un buon attore, ( sarebbe stato difficile superare l'interpretazione del grande maestro Kesuke Miyagi (Pat Morita)). Ultima nota, mi aspettavo un finale migliore,non che sia brutto quello del film, ma il maestro di arti marziali dei bulli meritava una lezione maggiore.
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radam
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mercoledì 19 gennaio 2011
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uno dei pochi remake che piace come l'originale
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E' difficile battere il grande maestro Miyagi e il suo "dai la cera togli la cera" ma Jackie Chan con il suo "Prendi il giacchetto metti il giacchetto" lo batte alla grande. Le scene di combattimento di quest'ultimo film sono ben fatte se si considera che ci sono molti ragazzini. Velocita di esecuzione, fisicità, e cura del movimento hanno sempre caratterizzato il bravissimo Chan e anche in karate kid non si smentisce. L'unico neo di questo film è che per privilegiare le scene di azioni è stata trattata in maniera frettolosa la trama; ben bilanciata nell'originale un po trascurata in questo remake.
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E' difficile battere il grande maestro Miyagi e il suo "dai la cera togli la cera" ma Jackie Chan con il suo "Prendi il giacchetto metti il giacchetto" lo batte alla grande. Le scene di combattimento di quest'ultimo film sono ben fatte se si considera che ci sono molti ragazzini. Velocita di esecuzione, fisicità, e cura del movimento hanno sempre caratterizzato il bravissimo Chan e anche in karate kid non si smentisce. L'unico neo di questo film è che per privilegiare le scene di azioni è stata trattata in maniera frettolosa la trama; ben bilanciata nell'originale un po trascurata in questo remake.
Ps: Miayagi dovrebbe imparare da Han come prendere le mosche ....... ALTRO CHE BACCHETTE!!!!!!!!!!!!
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doni64
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domenica 12 dicembre 2010
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kareted kid nuova meniera
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Film del genere azione drammatico con una buona interpretazione degli attori interpreti principali quali J.Chan e Jaden Smith.La trama e' buona come lo e' l'intero film che nel complesso e' bello.Voto 8
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