graziedavvero
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venerdì 9 novembre 2012
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piccolo gioiello
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Il film è indiscutibilmente tra i migliori del genere apocalittico degli ultimi dieci anni. I due protagonisti sono straordinari, soprattutto il fotografo. Ci prova sin dalla prima notte con la tipa, ma invano, poi va a sbronzarsi e va a letto con la prima che incontra. La mattina dopo viene derubato, forse proprio dalla sconosciuta con la quale ha avuto un rapporto. Il tutto mentre gigantesche creature tentacolari passeggiano per le foreste inseminando i tronchi degli alberi. Il vero tocco di classe di questo piccolo gioiello di Gareth Edwards è che i mostri non sembrano mai davvero pericolosi. Non fanno paura quasi a nessuno. Certo non ai messicani: abituati da secoli ad un "mondo difficile" (come direbbe Carotone), fanno la vita di tutti i giorni, quasi fossero alle prese con un rognoso gruppo di spacciatori più che con orribili alieni venuti dallo spazio.
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Il film è indiscutibilmente tra i migliori del genere apocalittico degli ultimi dieci anni. I due protagonisti sono straordinari, soprattutto il fotografo. Ci prova sin dalla prima notte con la tipa, ma invano, poi va a sbronzarsi e va a letto con la prima che incontra. La mattina dopo viene derubato, forse proprio dalla sconosciuta con la quale ha avuto un rapporto. Il tutto mentre gigantesche creature tentacolari passeggiano per le foreste inseminando i tronchi degli alberi. Il vero tocco di classe di questo piccolo gioiello di Gareth Edwards è che i mostri non sembrano mai davvero pericolosi. Non fanno paura quasi a nessuno. Certo non ai messicani: abituati da secoli ad un "mondo difficile" (come direbbe Carotone), fanno la vita di tutti i giorni, quasi fossero alle prese con un rognoso gruppo di spacciatori più che con orribili alieni venuti dallo spazio. Ciò che mette davvero ansia, piuttosto, è quel via vai di caccia bombardieri che l'esercito americano ha messo a solcare i cieli per controllare il territorio infetto. Per tutta la durata del film gli aerei statunitensi saettano da una parte all'altra militarizzando l'incredibile paesaggio attraversato dai due protagonisti in fuga verso la salvezza, un'immensa cortina di cemento che separa il mondo normale dalla zona dell'invasione extraterrestre.
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lume_hc
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lunedì 11 aprile 2011
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i mostri siamo noi
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In un non precisato futuro gran parte del Messico è "infettato" da una specie aliena arrivata per sbaglio sul nostro pianeta all'interno di una sonda della Nasa poi precipitata nella foresta del paese del centro-america. Le creature si sono riprodotte velocemente e hanno cominciato ad attaccare i centri abitati, obbligando Messico e Stati Uniti a creare delle gigantesche zone di confine protette con muri immensi e reticolati minacciosi. Un uomo e una donna, un fotografo inglese e la figlia del suo editore, hanno 48 ore per lasciare il Messico e tornare negli Stati Uniti prima di restare bloccati a causa di una quarantena che durerà 6 mesi. E il loro viaggio è naturalmente minacciato dai "mostri".
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In un non precisato futuro gran parte del Messico è "infettato" da una specie aliena arrivata per sbaglio sul nostro pianeta all'interno di una sonda della Nasa poi precipitata nella foresta del paese del centro-america. Le creature si sono riprodotte velocemente e hanno cominciato ad attaccare i centri abitati, obbligando Messico e Stati Uniti a creare delle gigantesche zone di confine protette con muri immensi e reticolati minacciosi. Un uomo e una donna, un fotografo inglese e la figlia del suo editore, hanno 48 ore per lasciare il Messico e tornare negli Stati Uniti prima di restare bloccati a causa di una quarantena che durerà 6 mesi. E il loro viaggio è naturalmente minacciato dai "mostri". Ma la sorpresa di questo film, la cosa che lo rende speciale, è che i mostri siamo noi, e in un certo senso, anche i due protagonisti lo sono, almeno inizialmente. Persi in un paese sotto continua minaccia e praticamente sconosciuti iniziano la loro perigrinazione nel peggiore dei modi, sia per colpa loro sia a causa delle persone che li circondano. E' un grande merito di questo film dimostrarci come il genere umano possa essere corrotto e senza dignità anche in una situazione tragica e semi-apocalittica, come quella descritta in questa pellicola. Ma allo stesso tempo il talentuoso regista inglese Gareth Edwards, ci dimostra come un uomo e una donna possano compiere un metaforico viaggio anche per migliorare se stessi, per capire che nonostante tutto anche se siamo spesso dei "mostri" possiamo amare, e lo possiamo fare disinteressatamente, scordando l'orrore che ci circonda e le mediocri persone che eravamo diventati.
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vandamme84
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lunedì 9 aprile 2012
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peccato il finale
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francamente sono rimasto positivamente colpito da questo film. leggendo la recensione, ma soprattutto le critiche di altri che l'avevano visto mi ero preparato al peggio.
invece per essere stato un film fatto con un budget limitatissimo a quanto dicono, è secondo me un prodotto di tutto rispetto.
francamente penso che non c'entrano assolutamente niente i paragoni con district 9,ancor meno quello con jurassic park, o come chi dice che è una metafora dell'immigrazione.
il film a me ha fatto venire in mente più che altro una critica alle soluzioni militari, che possono essere peggiore di quelli che vengono considerati i problemi da risolvere.
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francamente sono rimasto positivamente colpito da questo film. leggendo la recensione, ma soprattutto le critiche di altri che l'avevano visto mi ero preparato al peggio.
invece per essere stato un film fatto con un budget limitatissimo a quanto dicono, è secondo me un prodotto di tutto rispetto.
francamente penso che non c'entrano assolutamente niente i paragoni con district 9,ancor meno quello con jurassic park, o come chi dice che è una metafora dell'immigrazione.
il film a me ha fatto venire in mente più che altro una critica alle soluzioni militari, che possono essere peggiore di quelli che vengono considerati i problemi da risolvere. non a caso il film, sulla città messicana in cui si erano fermati i 2 protagonisti per la notte, in attesa del traghetto, c'era una specie di veglia con le candele per ricordare le vittime, non delle creature, ma dei bombardamenti per fermare le creature.
anche i messicani mercenari che accompagnavano i protagonisti dicono che quelle bestie diventano aggressive , quando li vanno a stuzzicare, o attaccare o a bombardare.
sembra che ne il muro per farli restare in un isolamento, ne le armi chimiche abbiano i risultati sperati, anzi, le conseguenze sono proprio più terribili per l'uomo.
ciò che fa riflettere è anche il fatto che i personaggi rimangono completamente sbalorditi e meravigliati, quando nella stazione di servizio si trovano a dover fronteggiare non uno , ma 2 mostri, che però invece sono totalmente disinteressati a loro, infatti non sentendosi minacciati , si accoppiano davanti ai 2 protagonisti ,ed è li che capiscono che forse è proprio la loro civiltà che è causa di morte e distruzione.
il film è strano perchè inizia con la fine,anzi con scene che seguno la fine del film, quando i 2 protagonisti portati via dai mezzi dell'esercito si trovano sotto attacco.
cioò che mi ha deluso è per questo do 3 stelle è stato il fatto che nn si sa minimamente come evolga la vicenda. probabilmente il muro non sarebbe servito a trattenere i mostri. cmq per i soldi messi a disposizione, il regista gareth edwards ha tirato fuori qualcosa di abbastanza buono, o per lo meno, originale
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spacexion
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venerdì 2 dicembre 2011
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siamo tutti stranieri agli occhi di qualcuno.
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Gli alieni sbarcano sulla terra, e lottano per sopravvivere sottraendo brutalmente spazio vitale agli umani. Gli umani tentano di contrastarli come possono. La guerra si insedia e durerà a lungo: ma la vita continua, come in qualunque zona di guerra, tra grandi dolori, piccoli traffici e sogni di normalità.
Esiste una ricetta molto semplice per raccontare buona fantascienza: non esporre gli elementi fantastici (alieni, viaggi nel tempo, replicanti) come un fine in sé, ma come pretesto per narrare storie di valore universale. Monsters rientra magistralmente in questa categoria di fantascienza suggerita, raccontando con incredibile realismo ciò che potrebbe essere una invasione aliena. Film "on the road" prima che di invasioni extra-terrestri, più vicino alla poetica apocalittica di "Fino alla fine del Mondo" di Wenders che non a "La guerra dei mondi", Monsters è la storia di due antieroi, fragili e sperduti in un mondo che non appartiene più loro.
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Gli alieni sbarcano sulla terra, e lottano per sopravvivere sottraendo brutalmente spazio vitale agli umani. Gli umani tentano di contrastarli come possono. La guerra si insedia e durerà a lungo: ma la vita continua, come in qualunque zona di guerra, tra grandi dolori, piccoli traffici e sogni di normalità.
Esiste una ricetta molto semplice per raccontare buona fantascienza: non esporre gli elementi fantastici (alieni, viaggi nel tempo, replicanti) come un fine in sé, ma come pretesto per narrare storie di valore universale. Monsters rientra magistralmente in questa categoria di fantascienza suggerita, raccontando con incredibile realismo ciò che potrebbe essere una invasione aliena. Film "on the road" prima che di invasioni extra-terrestri, più vicino alla poetica apocalittica di "Fino alla fine del Mondo" di Wenders che non a "La guerra dei mondi", Monsters è la storia di due antieroi, fragili e sperduti in un mondo che non appartiene più loro. Evidenti, quasi didascaliche le critiche alla società occidentale che si richiude sempre più in se stessa dietro schermi televisivi e muri tanto tecnologi quanto vacui, in una ossessione difensiva resa inefficace dal rifiuto della diversità. "Alien" in inglese non significa solo extra-terrestre ma anche straniero. Stranieri sono gli alieni, sbarcati sulla terra per un incidente provocato dalla NASA. Stranieri sono i messicani, relegati al di qua delle zone infette, abandonati al loro destino e martoriati da un esercito anch'esso straniero di una potenza americana che non sa più interagire altrimenti che con la violenza delle bombe (il film suggerisce che queste facciano più vittime degli alieni stessi). Stranieri sono i due protagonisti che, vittime di una sociétà alla deriva che sprofonda nel caos, si ritrovano a dover attraversare le frontiere come clandestini qualunque per poter tornare in patria (chissà se Edwards ha visto Lamerica di Amelio...). Stranieri infine sono gli umani, alienati dal loro proprio mondo, prigionieri dell'illusione modernista di aver dominato la Natura quando invece questa si ribella e li domina sotto forma di alieni che vivono, amano e si riproducono in perfetta simbiosi con le foreste della terra. Stranieri dunque, ciascuno con le proprie emozioni, coi propri bisogni, le proprie necessità di sopravvivenza ma incapaci di comunicare gli uni con gli altri, apparentemente prigioneri di universi inconciliabili.
Edwards parla di Messico e Alieni del futuro, ma quando fa dire al suo protagonista con profondo cinismo che la foto di un bambino ucciso da un alieno vale 50.000 dollari, mentre quella di un bimbo che sorride non vale niente, si capisce che potrebbe anche trattarsi di Iraq o Afghanistan e dei loro popoli oggi.
Sconsolante finale, in cui la realtà-finzione relegata alle immagini televisive asettiche e colorate dall'ormai famigliare verde dei visori notturni, riprende i suoi diritti e si impone come realtà tout-court nel mondo vero, il nostro. Cullati da un apparente benessere senza fine, alimentato da immagini televisive che raccontano una sola realtà possibile, quella ufficiale, e pongono migliaia di chilometri di distanza tra noi e le guerre, come i protagonisti di Monster fatichiamo ad accettare che un evento catastrofico potrebbe un giorno rimettere in causa la nostra stessa esistenza. Letto in chiave metaforica, Monsters non è un film di fantascienza futuribile, ma una critica feroce di scottante attualità su di noi, mostri spaventati da altri mostri.
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andaland
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domenica 11 dicembre 2011
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alieni confinati
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Rimasti intrappolati una zona infetta, i due protagonisti cercheranno di tornare in America, dove pare gli alieni non sono ancora riusciti a passare.
La trama non è certo innovativa, il tutto è già stato visto al cinema, però la sceneggiatura tiene, la storia, seppure con qualche blackout, scorre abbastanza bene e il cast regge bene la parte. Sufficenza piena.
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felicity
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giovedì 5 settembre 2024
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ottimo b-movie profondo e intenso
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Monsters ha un'anima underground in un corpo da ottimo b-movie più profondo e intenso della categoria cui appartiene.
Allontandosi dai classici stereotipi del monster-movie, Gareth dirige con accortezza il rapporto crescente tra i due protagonisti, non disdegnando momenti di pura tensione e un finale sognante e metaforico di grande impatto.
Gareth Edwards ha uno stile che è innegabilmente affascinante. Ancorato allo spirito underground, come l'intera produzione, protagonisti inclusi, il regista sceglie un approccio distante dal blockbuster spettacolare e puntato sull'azione. Decide invece di costruire lentamente la tensione delle situazioni che avvolgono Samantha e Andrew, stabilendo anche un buon arco narrativo del tutto dedicato alla nascita di un profondo rapporto di amicizia tra i due, e forse qualcosa di più.
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Monsters ha un'anima underground in un corpo da ottimo b-movie più profondo e intenso della categoria cui appartiene.
Allontandosi dai classici stereotipi del monster-movie, Gareth dirige con accortezza il rapporto crescente tra i due protagonisti, non disdegnando momenti di pura tensione e un finale sognante e metaforico di grande impatto.
Gareth Edwards ha uno stile che è innegabilmente affascinante. Ancorato allo spirito underground, come l'intera produzione, protagonisti inclusi, il regista sceglie un approccio distante dal blockbuster spettacolare e puntato sull'azione. Decide invece di costruire lentamente la tensione delle situazioni che avvolgono Samantha e Andrew, stabilendo anche un buon arco narrativo del tutto dedicato alla nascita di un profondo rapporto di amicizia tra i due, e forse qualcosa di più. Senza viaggiare per luoghi comuni, fornendo una spietata, ma non oppressiva e retorica critica alla potenza più grande del mondo, impegnata per lo più a difendere i propri confini con l'uso di armi chimiche anche nelle zone abitate dove si muovono i monsters, i novanta minuti del film non latitano di sorprese e ottime intuizioni visive, con un design delle creature accattivante nell'apparente sobrietà delle inquadrature, che non le mostrano mai troppo da vicino, escluso nel poetico e convincente finale.
E quindi l'inquietudine e il significato più intimo dell'appartenenza al genere umano hanno maggior attenzione rispetto al classico giocattolone senz'anima che era facile attendersi. L'unione di due anime nel mezzo del pericolo, è potentemente legata al doppio abbraccio che svelerà infine il senso più profondo di questa pellicola coraggiosa.
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kondor17
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lunedì 3 novembre 2014
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road movie affascinante
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Andrew è un fotografo freelance che viene mandato dal suo editore a prelevare la figlia Samantha da una zona pericolosissima. Una navicella che portava con se forme aliene è infatti naufragata nei pressi del golfo del Messico, liberando spore e miceti che, dopo un breve periodo di incubazione pulsante e fluorescente sugli alberi sotto forma di funghi, si trasformano in piovre camminanti simili ai tripodi de "La guerra dei mondi" e come loro dotati di tentacoli captili per fiutare le prede. La zona contaminata e infestata sita tra Usa e Messico viene bombardata di pesticidi e da raid aerei e delimitata a nord, al confine americano, da un'enorme muraglia. È un autentico inferno.
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Andrew è un fotografo freelance che viene mandato dal suo editore a prelevare la figlia Samantha da una zona pericolosissima. Una navicella che portava con se forme aliene è infatti naufragata nei pressi del golfo del Messico, liberando spore e miceti che, dopo un breve periodo di incubazione pulsante e fluorescente sugli alberi sotto forma di funghi, si trasformano in piovre camminanti simili ai tripodi de "La guerra dei mondi" e come loro dotati di tentacoli captili per fiutare le prede. La zona contaminata e infestata sita tra Usa e Messico viene bombardata di pesticidi e da raid aerei e delimitata a nord, al confine americano, da un'enorme muraglia. È un autentico inferno. Gli alieni attaccano da terra e dall'acqua, imbrigliando e affondando veicoli e imbarcazioni e seminando sterminio. Samantha, in procinto di sposarsi, viene quindi raggiunta a sud da Andrew e i due iniziano un viaggio avventuroso verso la salvezza, tra avidi traghettatori, bande armate fino ai denti e gruppi di disperati in fuga dall'inferno.
Girato con un budget ben diverso da quello di Spielberg, Monsters rievoca magiche sensazioni di avventura grazie ad un uso sapiente del primo piano, della dissolvenza e della musica. Bellissima la scena della festa celebrativa con falò e musiche salsa, dove la handy cam instabile scova tra flebili fiamme le foto dei desaparicidos e i teschi di persone ignote. Ricordi affogati nelle danze dalla tequila.
Il finale sospeso nella notte sopra il tetto di una stazione di servizio non è forse da storia del cinema, ma è in linea con lo stile dolce e raffinato di un film da vedere.
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fabal
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venerdì 28 aprile 2017
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un minimalismo ragionato
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Alcuni anni prima dei fatti narrati nel film un incidente ha scosso il mondo: campioni di vita extraterrestre sono giunti sulla Terra, destinati a una base spaziale in Messico. Ma, poco prima dell'atterraggio l'astronave si è schiantata al suolo e le forme di vita hanno iniziato a propagarsi formando la cosiddetta "zona infetta": mezzo Messico, il centronord fino al confine con gli States, rimane isolato dal resto del mondo, separato da un muro e pattugliato continuamente dall'aviazione militare che deve contenere la proliferazione aliena. Un giornalista, incaricato di recuperare la figlia del suo capo a San José, deve far ritorno negli Stati Uniti: ma, smarriti i passaporti, l'unica via possibile è un viaggio in clandestinità proprio attraverso la zona infetta.
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Alcuni anni prima dei fatti narrati nel film un incidente ha scosso il mondo: campioni di vita extraterrestre sono giunti sulla Terra, destinati a una base spaziale in Messico. Ma, poco prima dell'atterraggio l'astronave si è schiantata al suolo e le forme di vita hanno iniziato a propagarsi formando la cosiddetta "zona infetta": mezzo Messico, il centronord fino al confine con gli States, rimane isolato dal resto del mondo, separato da un muro e pattugliato continuamente dall'aviazione militare che deve contenere la proliferazione aliena. Un giornalista, incaricato di recuperare la figlia del suo capo a San José, deve far ritorno negli Stati Uniti: ma, smarriti i passaporti, l'unica via possibile è un viaggio in clandestinità proprio attraverso la zona infetta.
L'opera di Gareth Edwards, futuro regista di Rogue One, è di un minimalismo ragionato, di quello che può far vedere poco (per via del budget scarno) ma in modo ottimamente dosato. Gli alieni sono un contorno costante, una presenza ossessiva più mediatica che fisica. Ma prima di mostrarceli Edwards li lascia introdurre da decine di telegiornali e dal "sentito dire", in modo che il lo spettatore di Monsters condivida il medesimo bagaglio informativo dei protagonisti e si senta pienamente coinvolto in un viaggio in cui non si sa cosa aspettarsi.
Fin troppo metaforico socialmente, con una gustosa rivisitazione del muro tra Usa e Messico, il riferimento della sceneggiatura firmata dallo stesso regista è chiaramente il bellissimo District 9 di Neill Blomkamp, interessante parabola sulla ghettizzazione in una città multietnica. I giganteschi invasori spaziali di Monsters, però, hanno una psicologia molto naturale e poco sociale: tendenzialmente non aggressivi, il loro primario interesse è riprodursi ed essere lasciati in pace. L'interazione umani/alieni è dunque limitata, accidentale, e finisce laddove comincia la consapevolezza che la zona infetta non lo è poi così tanto. La presenza delle bestie spaziali la rende invece una zona di decontaminazione, in cui la natura prima di essere temuta deve essere osservata, come testimonia il misterioso rituale alla fine del film che si rivela un semplicissimo accoppiamento.
In tutto questo la regia di Edwards è asciutta, efficace, mentre il montaggio alterna sequenze televisive, filmati in notturna con telecamera a mano e luminosi paesaggi fluviali. Anche se il risultato finale non strabilia a livello visivo, a partire dal design degli alieni troppo simili a piovre già viste, Monsters è un film certamente interessante con una bellissima atmosfera di fondo, con l'innegabile pregio di affascinare più per quello che non mostra che per l'esplicito.
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mystic
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martedì 19 febbraio 2013
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un film alieno in gran parte incompreso
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Messico-La regione a sud del confine con gli Stati Uniti è tenuta sotto assedio da enormi calamari alieni che costringono i governi a delimitare l'area infetta e a controllarla militarmente. Gli eroi sono un fotoreporter (McNairy) e la ragazza che deve portare in salvo (Able) negli Stati Uniti, usando mezzi di trasporto di fortuna. Inutile dire che il viaggio sarà costellato di mille pericoli.
Da un lato il paesaggio devastato e le immense muraglie artificiali ricordano Jurassic Park e King Kong, dall'altro le spaventose creature sono un richiamo a La guerra dei mondi. Ma a differenza dei film di Spielberg, Cooper e Jackson la fantascienza di Gareth Edwards è fatta di pochi effetti speciali low budget, non necessariamente un male, le cui imperfezioni sono abilmente cammuffate da una telecamera instancabilmente in movimento.
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Messico-La regione a sud del confine con gli Stati Uniti è tenuta sotto assedio da enormi calamari alieni che costringono i governi a delimitare l'area infetta e a controllarla militarmente. Gli eroi sono un fotoreporter (McNairy) e la ragazza che deve portare in salvo (Able) negli Stati Uniti, usando mezzi di trasporto di fortuna. Inutile dire che il viaggio sarà costellato di mille pericoli.
Da un lato il paesaggio devastato e le immense muraglie artificiali ricordano Jurassic Park e King Kong, dall'altro le spaventose creature sono un richiamo a La guerra dei mondi. Ma a differenza dei film di Spielberg, Cooper e Jackson la fantascienza di Gareth Edwards è fatta di pochi effetti speciali low budget, non necessariamente un male, le cui imperfezioni sono abilmente cammuffate da una telecamera instancabilmente in movimento. Pe questo la forza del film non è quasi mai a livello visivo.
E' la relazione tra i due protagonisti a incuriosire, mentre si conoscono e confrontano, anche perchè i mostri sembrano essere piuttosto schivi e gli amanti dell'azione potrebbero essere costretti ad abbandonare la visione del film molto prima dei titoli di coda. Edwards si avvicina al documentario, virando poi verso la fantascienza, e le poche immagini ben visibili delle creature non sono altro che il riflesso dell'umanità, tra qualche pregio e molti difetti. Ma in fondo, Monsters è un road-movie d'intrattenimento dove la lezione morale arriva solo alla fine: siamo gli unici uomini nell'universo, su questo non c'è alcun dubbio, ma non siamo gli unici dotati di quella virtù chiamata umanità.
Probabilmente la romantica scena in cui vediamo i mostri scambiarsi delicate carezze non è solo una delle scene d'amore più bizzarre mai girate: è anche un finale rivelatore straordinariamente efficace e intenso, dove capiamo, a malincuore, che l'amore non può esistere, non sul nostro pianeta. E non è necessario capire i come, i dove e i perchè: come la vita e l'amore, anche il film di Edwards è un elemento alieno in gran parte incompreso.
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cekko
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venerdì 8 febbraio 2013
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platitudes from outer space
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Avere a disposizione un budget modesto non significa, necessariamente, realizzare un film modesto, si può anche realizzare film mediocri. Il giovane Edwards, che del film ha curato sceneggiatura, regia e fotografia, ci è riuscito pienamente.
Nel vano tentativo di realizzare un film fanta-horror con l'impronta di un road movie, Edward è invece riusicto a realizzare un polpettone vuoto ed insipido, sostenuto solo in parte dalle riprese in esterni grazie agli scorci "acchiappati", con grazia documentarista, e grazie anche alla quasi totale assenza di quei tanto 'fantasmagorici' quanto insulsi e scontati 'effetti speciali' realizzati con la computer grafica che ammorbano ormai la produzione cinematografica globale.
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Avere a disposizione un budget modesto non significa, necessariamente, realizzare un film modesto, si può anche realizzare film mediocri. Il giovane Edwards, che del film ha curato sceneggiatura, regia e fotografia, ci è riuscito pienamente.
Nel vano tentativo di realizzare un film fanta-horror con l'impronta di un road movie, Edward è invece riusicto a realizzare un polpettone vuoto ed insipido, sostenuto solo in parte dalle riprese in esterni grazie agli scorci "acchiappati", con grazia documentarista, e grazie anche alla quasi totale assenza di quei tanto 'fantasmagorici' quanto insulsi e scontati 'effetti speciali' realizzati con la computer grafica che ammorbano ormai la produzione cinematografica globale.
L'avere affidato, nella sua scarsa sceneggiatura, agli stessi attori la più ampia discerzionalità sui dialoghi, sperando forse di renederli 'realisti', ha invece sortito il risultato di renderli a malapena naif. Senza nulla togliere all'impegno profuso dal duo McNairy - Able (che in fondo non sono Al Pacino e Meryl Streep...) da una coppia di neo-sposini (nella vita reale) come loro, ci si poteva aspettare una maggiore 'complicità' comunicativa.
Nel complesso dunque un film banale, noioso e inutile, ma si sa che chi si accontenta gode... pochino ma gode.
Due sono gli innegabile vantaggi dell'averlo visto in televisione: il costo del canone viene comunque ammortizzato da altre visioni ed inoltre è stato possibile godere delle varie interruzioni pubblicitarie, unici veri 'colpi di scena' nella monotonia generale.
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[+] vediamo...
(di cianoz)
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