lord wells
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giovedì 17 marzo 2011
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perché???
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Parlo da grande ammiratore di Dylan (lo seguo dal '92). Questo film è un'emerita schifezza, uno specchietto per le allodole, un modo come un altro per scucire soldi ai fan sfruttando l'immagine di un fumetto di spessore quale è DYD. Ho commesso il grave errore di vederlo e posso dire che l'unica sensazione che provo è schifo, rabbia, vomito. Potrei passare sopra il fatto che non ci siano personaggi importantissimi come Groucho, Bloch, la stessa Londra (bastava prendere chessò "La zona del crepuscolo" o "Il mosaico dell'orrore" per fare un film senza nessuno di questi elementi), posso passare sul fatto che è un riadattamento e che non deve essere per forza di cose uguale al fumetto, quindi va bene anche il maggiolone nero targato DYD 128.
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Parlo da grande ammiratore di Dylan (lo seguo dal '92). Questo film è un'emerita schifezza, uno specchietto per le allodole, un modo come un altro per scucire soldi ai fan sfruttando l'immagine di un fumetto di spessore quale è DYD. Ho commesso il grave errore di vederlo e posso dire che l'unica sensazione che provo è schifo, rabbia, vomito. Potrei passare sopra il fatto che non ci siano personaggi importantissimi come Groucho, Bloch, la stessa Londra (bastava prendere chessò "La zona del crepuscolo" o "Il mosaico dell'orrore" per fare un film senza nessuno di questi elementi), posso passare sul fatto che è un riadattamento e che non deve essere per forza di cose uguale al fumetto, quindi va bene anche il maggiolone nero targato DYD 128. Ma qui manca il personaggio principale: Dylan Dog!!! Questo ragazzone pieno di muscoli e dalla capigliatura improbabile (potevano almeno accorciargli le basette, dai) non ha niente in comune con il personaggio di carta! Ma niente di niente! Ed è questa la cosa che fa più rabbia: il Dylan americano è uno sbruffone pieno di sé, pronto a fare a pugni, con un arsenale di improbabili armi da fuoco (!), un kit alla Van Helsing che fa molto "sci-fi" e un'ironia spicciola da bulletto di quartiere! Le citazioni che si vedono all'inizio sono delle forzature tremende, tipico "contentino" per i fan (Routh è goffo con il clarinetto in mano), anche perché qui non delineano nessuna parte del carattere per protagonista (diciamo proprio, sono oggetti come altri, potevano metterci un bazooka su una scrivania con un computer acceso, non avrebbe fatto differenza). E sorvolo sulla banalità di una sceneggiatura del genere, da filmetto tv alla Buffy, che non rende giustizia per niente. Per concludere su questo film: il vero Dylan è letteratura, è Joyce, Mann, Pirandello, non questa cagata senza senso!!!
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lonax
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mercoledì 16 marzo 2011
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astenersi fans (e non).
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Premetto di essere un fan del fumetto. Proprio per questo ne sconsiglio vivamente la visione a chi, come me conosce l'indagatore dell'incubo fin nei minimi particolari. Mi aspettavo certamente qualche cosa di più dopo 25 anni di ripensamenti della casa editrice sul fatto di fare o meno il fatidico passo verso il grande schermo.
A parte citazioni inutili e fine a se stesse (il galeone, il clarinetto, il maggiolone, i poster di Groucho, etc.) riferite al fumetto, questo "brutto" telefilm pseudo "Buffy" non ha niente a che fare con la creazione di Tiziano Sclavi. Sceneggiatura infantile. Orripilante l'idea della divisa (giacca scura, camicia rossa e clarks) tipo supereroe, indossata solo quando "combatte i mostri".
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Premetto di essere un fan del fumetto. Proprio per questo ne sconsiglio vivamente la visione a chi, come me conosce l'indagatore dell'incubo fin nei minimi particolari. Mi aspettavo certamente qualche cosa di più dopo 25 anni di ripensamenti della casa editrice sul fatto di fare o meno il fatidico passo verso il grande schermo.
A parte citazioni inutili e fine a se stesse (il galeone, il clarinetto, il maggiolone, i poster di Groucho, etc.) riferite al fumetto, questo "brutto" telefilm pseudo "Buffy" non ha niente a che fare con la creazione di Tiziano Sclavi. Sceneggiatura infantile. Orripilante l'idea della divisa (giacca scura, camicia rossa e clarks) tipo supereroe, indossata solo quando "combatte i mostri". Con mascheroni da carnevale ed effetti speciali di seconda mano, il film scorre via abbastanza lentamente, senza colpi di scena apprezzabili. Si ride giusto un paio di volte con l'amico zombie, ma tutto si risolve in un "già visto e rifatto male".
Un è duopo.
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rizzus
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giovedì 17 marzo 2011
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dead of night: non adatto ai lettori
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Il film è gradevole, va però visto senza aspettative di rilievo, considerando che si tratta di un semplice adattamento cinematografico che non ricalca tutte le sfumature del fumetto (né rispetta i suoi particolari). Un adattamento che finisce per precipitare, probabilmente anche nel tentativo di compiacere gli spettatori USA, nel “B movie” americano. Non è né la mancanza di Groucho, né il maggiolone nero a influenzare il giudizio complessivo, anzi.. se dovessi considerare "da esterno": buchi di sceneggiatura, personaggi, regia, interpretazioni degli attori e rapporto tra punti di contatto e distacco dal fumetto, la pellicola raggiungerebbe la sufficienza. Essendo però un lettore e collezionista del fumetto, il mio voto crolla a picco: le atmosfere oniriche, tipicamente sclaviane, sono ben lontane dal film e i tentativi del regista di rispettare la fedeltà richiesta dai fan, si vede.
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Il film è gradevole, va però visto senza aspettative di rilievo, considerando che si tratta di un semplice adattamento cinematografico che non ricalca tutte le sfumature del fumetto (né rispetta i suoi particolari). Un adattamento che finisce per precipitare, probabilmente anche nel tentativo di compiacere gli spettatori USA, nel “B movie” americano. Non è né la mancanza di Groucho, né il maggiolone nero a influenzare il giudizio complessivo, anzi.. se dovessi considerare "da esterno": buchi di sceneggiatura, personaggi, regia, interpretazioni degli attori e rapporto tra punti di contatto e distacco dal fumetto, la pellicola raggiungerebbe la sufficienza. Essendo però un lettore e collezionista del fumetto, il mio voto crolla a picco: le atmosfere oniriche, tipicamente sclaviane, sono ben lontane dal film e i tentativi del regista di rispettare la fedeltà richiesta dai fan, si vede.. ma non è sufficiente. Come ho avuto modo di dire più volte su DDComics, i punti di contatto con il fumetto vengono annientati dai clamorosi epic fail:
1. Dylan cade e incassa pugni in pieno stile americano, sono lontani i tempi delle bistecche fredde sull'occhio nero;
2. "Non servono piani, solo pistole più grandi", una frase che distrugge l'immagine di Dylan Dog;
3. Il maggiolone è targato "DYD 187".. (NO COMMENT);
Vi risparmio gli altri, che i lettori del fumetto sapranno dove trovare. In generale, per chi non conosce Dylan Dog, potrebbe essere un film dal discreto apprezzamento.
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il don
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domenica 20 marzo 2011
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un falso omaggio al fumetto italiano
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Pur essendo un cultore di Dylan Dog, posso anche sorvolare il fatto di aver omesso Groucho, l'ispettore Bloch e la stessa Londra, ma è inaccettabile che abbiano stravolto il personaggio Dylan Dog. Il protagonista del mitico fumetto è rappresentato come una patetica imitazione dei supereroi Made in U.S.A. della Dc Comics o della Marvel. Durante il film non si respirano le atmosfere poetiche e malinconiche del fumetto targato Tiziano Sclavi, bensì le convulse azioni di lotta del protagonista insieme ad un improbabile sostituto di Groucho (Marcus). In breve il film non rappresenta Dylan Dog, anzi ne stravolge il ruolo promuovendolo come un giudice che ha il compito di fare da paciere tra vampiri e lupi mannari (assurdo!).
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Pur essendo un cultore di Dylan Dog, posso anche sorvolare il fatto di aver omesso Groucho, l'ispettore Bloch e la stessa Londra, ma è inaccettabile che abbiano stravolto il personaggio Dylan Dog. Il protagonista del mitico fumetto è rappresentato come una patetica imitazione dei supereroi Made in U.S.A. della Dc Comics o della Marvel. Durante il film non si respirano le atmosfere poetiche e malinconiche del fumetto targato Tiziano Sclavi, bensì le convulse azioni di lotta del protagonista insieme ad un improbabile sostituto di Groucho (Marcus). In breve il film non rappresenta Dylan Dog, anzi ne stravolge il ruolo promuovendolo come un giudice che ha il compito di fare da paciere tra vampiri e lupi mannari (assurdo!).
Inoltre a prescindere dalla verosimiglianza al fumetto, il film è imbarazzante.
Consiglio spassionato: da evitare.
Voto: 3/10 giusto perchè qualche parvenza di sorriso Marcus me l'ha strappata.
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movieaddicted
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mercoledì 23 marzo 2011
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raccapricciante
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Un film semplicemente pessimo: storia banale e noiosa, interpretazione degli attori (fatta eccezione per l'assistente di Dylan) imbarazzante, inconsistenza a tutti i livelli. Del fumetto e della sua gloriosa profondità qui non resta assolutamente niente fatta eccezione per il nome del protagonista: i temi trattati, le battute sagaci, l'atmosfera del Dylan originale non viene neanche accennata nel film. Ma quello che impressiona di più è che, al di là del soggetto mal rappresentato, questo film è vuoto e insoddisfacente anche per chi non ha alcuna conoscenza del fumetto.
E resto perplesso dalle due stesse e mezzo dei dizionari. Un film che andrebbe presto dimenticato.
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riccardo76
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domenica 3 aprile 2011
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"mi chiamo dog, dylan dog.... o forse no!
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Che non sarebbe stato esattamente il Dylan Dog che abbiamo conosciuto dagli splendidi fumetti di Bonelli era chiaro già da un po' di tempo. Fin dall'annuncio di questo film tanto atteso infatti si sapeva che Groucho, la geniale spalla che spara battute come una mitragliatrice, non vi sarebbe apparso, a causa di problemi legali relativi all'utilizzo dell'immagine di Groucho Marx, l'attore comico su cui era costruito il personaggio. Poi, gradualmente hanno cominciato ad emergere altri particolari raccapriccianti. Primo, il maggiolone sarebbe stato nero, perché altrimenti avrebbe ricordato Herbie, il maggiolino tutto matto! Chissà, forse se il film non fosse stato distribuito dalla Moviemax (vale a dire la Disney camuffata sotto un altro nome per poter produrre film meno adatti a tutta la famiglia) si sarebbe potuto vedere il classico maggiolone bianco, o d'ora in poi nessun personaggio di un film potrà avere una macchina dil quel colore e di quel tipo????!!!! Come se non bastasse, persino l'ispettore Bloch sarebbe sparito, una figura fondamentale per il nostro Dylan, quasi paterna.
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Che non sarebbe stato esattamente il Dylan Dog che abbiamo conosciuto dagli splendidi fumetti di Bonelli era chiaro già da un po' di tempo. Fin dall'annuncio di questo film tanto atteso infatti si sapeva che Groucho, la geniale spalla che spara battute come una mitragliatrice, non vi sarebbe apparso, a causa di problemi legali relativi all'utilizzo dell'immagine di Groucho Marx, l'attore comico su cui era costruito il personaggio. Poi, gradualmente hanno cominciato ad emergere altri particolari raccapriccianti. Primo, il maggiolone sarebbe stato nero, perché altrimenti avrebbe ricordato Herbie, il maggiolino tutto matto! Chissà, forse se il film non fosse stato distribuito dalla Moviemax (vale a dire la Disney camuffata sotto un altro nome per poter produrre film meno adatti a tutta la famiglia) si sarebbe potuto vedere il classico maggiolone bianco, o d'ora in poi nessun personaggio di un film potrà avere una macchina dil quel colore e di quel tipo????!!!! Come se non bastasse, persino l'ispettore Bloch sarebbe sparito, una figura fondamentale per il nostro Dylan, quasi paterna. E questo perché? Forse perché non può esserci Scotland Yard a New Orleans! Già, perché l'ambientazione non sarebbe stata più a Londra, ma in questa città ( "misteriosa e magica" dice il regista Kevin Munroe) negli USA, una nazione dove il vero Dylan difficilmente avrebbe scelto di vivere, soprattutto dopo l'esperienza sconvolgente vissuta nell'avventura "Cagliostro", in cui l'America viene rappresentata, attraverso una serie di citazioni a grandi film del brivido, come una pericolosa terra dove abbonda la follia. Inoltre il vero Dylan ha sempre dimostrato di opporsi, sia nel modo di pensare che di agire, all'immagine del tipico eroe americano senza macchia né paura, tutto muscoli e poco cervello ,dal grilletto facile ("Da noi prima si spara, poi si dice "chi va là?"" afferma un poliziotto americano nell'albo "Il Male"), immagine che invece viene ricalcata in pieno da Brandon Routh, fisico scolpito, tutto cazzotti e nienre paure: persino la leggendaria claustrofobia di Dylan viene snobbata, mostrando un uomo perfettamente a suo agio sepolto all'interno di una catacomba! Sono state proprio le sue paure, le sue debolezze, i suoi errori a far innamorare migliaia di lettori in tutto il mondo di questo antieroe contemporaneo, che impersona le paure, le disillusioni, il disgusto per gli aspetti più orribili del nostro pianeta, che affronta mostri reali e immaginari con l'intelligenza , un pizzico di quinto senso e mezzo e una gran fifa! Perché l'assenza di personaggi citata, a questo punto non è più il problema fondamentale di questo film: il vero problema è che manca proprio Dylan Dog e il suo mondo!!!! Quello del film mantiene del personaggio di Sclavi solo gli abiti, un clarinetto, il galeone e qualche battuta, ma il resto è tutta un' altra cosa!! Persino il mondo è diverso! Non più un indagatore dell'incubo per clienti umani con problemi di mostri, ma un giudice e gestore di rapporti tra clan di licantropi, e vampiri, che sono inseriti nella realtà come aspetti ordinari. Praticamente la solita rivalità vista in tanti action movies( e persino in Twilight) tra lupi e succhiasangue! Non si capisce perché prendere un personaggio così popolare per cambiargli completamente tutto, tanto valeva inventarsi un personaggio ex novo, con un altro nome. Comunque, anche in questo caso, il film sarebbe stato di qualità bassissima. Per concludere vorrei invitare ad una riflessione: la Rowling prima di vendere i diritti d'autore per il suo Harry Potter ha dettato condizioni rigidissime; perché Sclavi e Bonelli hanno permesso questo disastrosa operazione? Una giustificazione penso, a nome di tutti i fan Dylaniati, sia il minimo che ci si possa aspettare!!! Il silenzio dei due autori è imbarazzante quanto il film. Quindi, speriamo che tutto ciò venga chiarito nelle pagine dell'albo in questione.
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(di lord wells)
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etta calì
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lunedì 4 aprile 2011
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dylan dog và in pensione
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Per lo spettatore non appassionato alla tradizione fumettistica del noto indagatore del mistero il film risulta deludente già prima dei dieci minuti di intervallo tra il primo e il secondo tempo.
La naturale curiosità che esso potrebbe suscitare viene smorzata da innumerevoli carenze del prodotto: continui riferimenti al romanzo illustrato messi lì a casaccio più per puro sfogo sentenziale di chi la sa lunga, che per uno spessore narrativo più d'impatto; l'inespressività del volto di Brandon Routh che accompagna costantemente ogni movimento, invece di rendere il protagonista fascinosamente misterioso, sembra rispecchiare l'apatia di un Superman qui poco coinvolto; il susseguirsi frenetico di cambi di scena non snoda la trama con crescente interesse, ma al contrario la svuotano di significato facendo perdere continuamente di vista il fulcro dell'azione; l'improvvisa e non sentita attrazione tra Dylan e Elizabeth non appassiona, ma la sua insensatezza fa sprofondare maggiormente lo spettatore nella poltrona; "colpi di scena" che fanno aprir la bocca non tanto per stupore, quanto invece per sbadigliare ineducatamente.
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Per lo spettatore non appassionato alla tradizione fumettistica del noto indagatore del mistero il film risulta deludente già prima dei dieci minuti di intervallo tra il primo e il secondo tempo.
La naturale curiosità che esso potrebbe suscitare viene smorzata da innumerevoli carenze del prodotto: continui riferimenti al romanzo illustrato messi lì a casaccio più per puro sfogo sentenziale di chi la sa lunga, che per uno spessore narrativo più d'impatto; l'inespressività del volto di Brandon Routh che accompagna costantemente ogni movimento, invece di rendere il protagonista fascinosamente misterioso, sembra rispecchiare l'apatia di un Superman qui poco coinvolto; il susseguirsi frenetico di cambi di scena non snoda la trama con crescente interesse, ma al contrario la svuotano di significato facendo perdere continuamente di vista il fulcro dell'azione; l'improvvisa e non sentita attrazione tra Dylan e Elizabeth non appassiona, ma la sua insensatezza fa sprofondare maggiormente lo spettatore nella poltrona; "colpi di scena" che fanno aprir la bocca non tanto per stupore, quanto invece per sbadigliare ineducatamente. L'unico che sembra divertirsi nonostante tutto è il buffo socio in affari Marcus, che potrebbe far sorridere, se non fosse che le sue battute diventano via via sempre più monotone ed ottuse...
Forse per un fan del personaggio questo prodotto cinematografico ha suscitato qualche minima emozione entusiastica, lo si spera vivamente! Peccato sembri più una trama che dovrebbe decollare senza riuscire mai a spiccare il volo: inenarrabile film di un indagatore prossimo al pensionamento.
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alessio c.
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venerdì 6 aprile 2012
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dylan dog - lo scempio
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Dimenticatevi Groucho e le atmosfere del fumetto, dimeticatevi Londra e la comicità sprezzante che alleggerisce la tensione.........dimeticatevi Dylan Dog. Unite invece un po' di True Blood, un pizzico di Buffy con una spolverata della Notte dei Morti Viventi il tutto pesantemente speziato con.....il nulla!
Un film assolutamente non per i Fan del buon caro vecchio Dylan, con una storia quasi imbarazzante condotta da un Brandon Routh decisamente troppo in forma per interpretare il personaggio di Sclavi al quale si aggiunge un "assistente" più simile al fantasma spiritosone smilzo di "Sospesi nel Tempo" piuttosto che al Baffo più irriverente dei fumetti.
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Dimenticatevi Groucho e le atmosfere del fumetto, dimeticatevi Londra e la comicità sprezzante che alleggerisce la tensione.........dimeticatevi Dylan Dog. Unite invece un po' di True Blood, un pizzico di Buffy con una spolverata della Notte dei Morti Viventi il tutto pesantemente speziato con.....il nulla!
Un film assolutamente non per i Fan del buon caro vecchio Dylan, con una storia quasi imbarazzante condotta da un Brandon Routh decisamente troppo in forma per interpretare il personaggio di Sclavi al quale si aggiunge un "assistente" più simile al fantasma spiritosone smilzo di "Sospesi nel Tempo" piuttosto che al Baffo più irriverente dei fumetti. Di Sclavi qui non c'è nulla a parte qualche citazione qui e là che solo occhi attenti riescono a cogliere.......non si capisce come si sia potuto permettere uno scempio del genere nei confronti di un personaggi che ha fatto e sta facendo la storia del fumetto italiano.
In sostanza evitatelo e se proprio non potrete farne a meno perchè spinti dalla curiosità (come il sottoscritto), probabilmente rimpiangerete "Dellamorte Dellamore"......ed è tutto dire. Ma almeno li, di Dylan Dog c'era quello vero!
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fluturnenia
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domenica 8 luglio 2012
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se solo non si fosse chiamato dylan dog
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Non dico divertente ma, tra il serio e il faceto, una pellicola amenamente compassata. Si, perché fila dritta e spedita come un orologio dove ti aspetti che ti porterà. Se solo non si fosse chiamato Dylan Dog !! Sarebbe stato tutto decisamente più facile, godibile, accettabile. Bastava dire che il maggiolone per cause assai ''poco normali'' aveva subito una bella riverniciata. Magari per colpa di un'orda di zombie naziskin graffitari e il colore bianco era terminato in mezza Inghilterra. Bastava bofonchiare due parole su quella enigmatica foto ricordo con Groucho apparsa al minuto 53 e 43 secondi e Markus avrebbe avuto ragione di esistere. Bastava dire quando Old Boy avesse imparato l'arte del pestaggio, in quale poligono a sparare, visto che anche da bobby era sempre stato una frana coi pugni e i cannoni, e in che palestra si fosse gonfiato i muscoli ?? O più semplicemente bastava scegliere un altro attore !! No, la colpa non è dell'attore e nemmeno della storiella.
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Non dico divertente ma, tra il serio e il faceto, una pellicola amenamente compassata. Si, perché fila dritta e spedita come un orologio dove ti aspetti che ti porterà. Se solo non si fosse chiamato Dylan Dog !! Sarebbe stato tutto decisamente più facile, godibile, accettabile. Bastava dire che il maggiolone per cause assai ''poco normali'' aveva subito una bella riverniciata. Magari per colpa di un'orda di zombie naziskin graffitari e il colore bianco era terminato in mezza Inghilterra. Bastava bofonchiare due parole su quella enigmatica foto ricordo con Groucho apparsa al minuto 53 e 43 secondi e Markus avrebbe avuto ragione di esistere. Bastava dire quando Old Boy avesse imparato l'arte del pestaggio, in quale poligono a sparare, visto che anche da bobby era sempre stato una frana coi pugni e i cannoni, e in che palestra si fosse gonfiato i muscoli ?? O più semplicemente bastava scegliere un altro attore !! No, la colpa non è dell'attore e nemmeno della storiella. Resta il fatto che tutto questo non è Dylan Dog. Forse l'unica cosa davvero dylandoghiana in mezzo a questo calderone è proprio il finale coi fuochi d'artificio caricati a salve. L'intera vicenda su celluloide viene rivoltata in una manciata di minuti, così come quelle cartacee in due misere pagine, dalla classica e insospettabile cliente frettolosamente svelatasi il mandante se non addirittura il vero ''mostro'' e subito dopo stravolta, tra cazzotti e ruzzoloni, da un demone spaventoso e invicibile ma così invincibile da sgretolarsi senza nemmeno prendere uno schiaffo.
Il vero bluff è nel titolo e non nella messa in scena.
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andyflash77
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lunedì 30 luglio 2012
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tiziano sclavi tradito da un film modesto
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Dylan Dog (Brandon Routh), l'indagatore dell'incubo made in Italy, è in pensione a New Orleans. Tuttavia viene richiamato al lavoro dopo la misteriosa sparizione di un gioiello oscuro, che porterà il nostro detective alla ricerca dell'artefice del furto, tra vampiri, zombie e licantropi. Ad affiancarlo in questa avventura ci saranno Marcus (Sam Huntington), il nuovo giovane aiutante di Dylan (uno zombie) ed Elizabeth (Anita Briem), figlia dell'uomo a cui è stato sottratto il misterioso cimelio. Premetto che per tutta la durata del film non ho potuto fare a meno di avere una smorfia schifata stampata in faccia. I primi minuti in cui si vede Dylan si può constatare, con somma tristezza, che tutte le paure dei fan di questo splendido fumetto si sono realizzate.
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Dylan Dog (Brandon Routh), l'indagatore dell'incubo made in Italy, è in pensione a New Orleans. Tuttavia viene richiamato al lavoro dopo la misteriosa sparizione di un gioiello oscuro, che porterà il nostro detective alla ricerca dell'artefice del furto, tra vampiri, zombie e licantropi. Ad affiancarlo in questa avventura ci saranno Marcus (Sam Huntington), il nuovo giovane aiutante di Dylan (uno zombie) ed Elizabeth (Anita Briem), figlia dell'uomo a cui è stato sottratto il misterioso cimelio. Premetto che per tutta la durata del film non ho potuto fare a meno di avere una smorfia schifata stampata in faccia. I primi minuti in cui si vede Dylan si può constatare, con somma tristezza, che tutte le paure dei fan di questo splendido fumetto si sono realizzate. Partita già pessimista sull'esito di questo film (già prima della sua uscita si sapeva che Groucho, Londra e l'ispettore Bloch sarebbero stati omessi) sono andata al cinema con l'intento di vedere almeno un'ambientazione particolare e una buona caratterizzazione del personaggio di Dylan. Utopie. Mi sono invece trovata davanti a mostri (vampiri, licantropi e zombie) in puro stile "Buffy", effetti speciali mediocri, e poco spirito (il tocco che solitamente dà ad ogni fumetto di Dylan Dog quello stile "comichorror" che personalmente io adoro).
Prima di tutto non ho concepito l'idea di voler spostare tutto a New Orleans, assolutamente una cosa senza senso; in più il 40% del film è basata sui combattimenti stile kung-fu tra creature della notte e il nostro protagonista. Ciliegina sulla torta, è stato modificato anche il mitico maggiolone (questo del film era nero decappottabile, mentre quello del fumetto era bianco con la mitica scritta DYD666) perchè, da quanto ho letto in una recente intervista fatta al regista, quello vecchio era troppo somigliante a Herbie il maggiolino tutto matto.
Ma soffermiamoci su Dylan: prima di tutto, per quanto possa essere bravo, Brandon Routh è la persona che meno rappresenta l'indagatore dell'incubo. Muscoloso (Dylan non è muscoloso), abile nei combattimenti a mani nude (??), con qualche frase celebre (Giuda Ballerino!) buttata nei dialoghi come fosse il pezzo di un collage, niente, e dico niente, durante tutta la durata dell'intero film ha potuto far sì che nella mia mente Routh potesse rievocarmi il vero Dylan cartaceo. Chiariamoci, non sono la bigotta che pretendeva Rupert Everett, l'attore da cui è stato preso spunto per creare l'"old boy", come attore principale ad ogni costo; l'unica cosa che tuttavia è riuscito a suscitare in me Brandon Routh come immagine è stato il mantello di Superman. Già, perchè al Dylan Dog dello schermo mancava solo un bel costumino e si poteva proclamare come nuovo supereroe del mondo Marvel.
Il rimpiazzo di Groucho, Marcus, è stato piuttosto patetico. Nonostante in sala sia riuscito a strappare qualche sorriso, l'ho trovato un personaggio messo come contrapposizione del figo per fare un po' il giullare della situazione. Il tipico nerd che potrebbe essere strappato da qualsiasi film adolescenziale comico e attaccato malamente su un altro tipo di pellicola.
E forse tutto il film è uncollage di vari stili: si passa da film sul kung fu a Resident Evil, da Constantine a Superman, da Buffy a The breakfast club.
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