goldy
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domenica 6 febbraio 2011
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suggestivo ma impraticabile
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Mi creda, siamo solo noi stessi che abbiamo il dovere di dare una mano a noi stessi. Se non ne siamo capaci ci si trova davvero in una dimensione di solitudine intollerabile.
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laulilla
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domenica 13 febbraio 2011
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e perché mai?
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Qualsiasi psicologo degno di questo nome, però, mantiene giustamente un distacco fermo dai problemi di chi si rivolge alle sue cure, come già aveva raccomandato Freud, che ammetteva il tranfert solo per il paziente, ma in nessun caso per l'analista. La povera Gerri cerca di mettere a proprio agio Mary, ne sopporta le intemperanze verbali e alcooliche, la ospita anche di notte, non si comporta, cioè, solo da professionista psicologa: non si vede perché avrebbe dovuto comportarsi in altro modo: buonista davvero sarebbe stata davvero se avesse finto di nulla e si fosse rassegnata a vedere distrutta una legittima costruzione difensiva a lungo edificata. Le traversie, a cui ogni uomo è sottoposto nel corso dell'esistenza, non sono imputabili agli amici, ai medici, allo psicologo e nemmeno a noi stessi, poiché sono parte costitutiva della nostra vita e toccano, in misura maggiore o minore, ciascuno di noi.
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Qualsiasi psicologo degno di questo nome, però, mantiene giustamente un distacco fermo dai problemi di chi si rivolge alle sue cure, come già aveva raccomandato Freud, che ammetteva il tranfert solo per il paziente, ma in nessun caso per l'analista. La povera Gerri cerca di mettere a proprio agio Mary, ne sopporta le intemperanze verbali e alcooliche, la ospita anche di notte, non si comporta, cioè, solo da professionista psicologa: non si vede perché avrebbe dovuto comportarsi in altro modo: buonista davvero sarebbe stata davvero se avesse finto di nulla e si fosse rassegnata a vedere distrutta una legittima costruzione difensiva a lungo edificata. Le traversie, a cui ogni uomo è sottoposto nel corso dell'esistenza, non sono imputabili agli amici, ai medici, allo psicologo e nemmeno a noi stessi, poiché sono parte costitutiva della nostra vita e toccano, in misura maggiore o minore, ciascuno di noi. Tutti noi dovremmo attrezzarci per difenderci, facendo la nostra parte ed evitando di rovinarci con le nostre mani. Naturalmente l'amicizia può aiutarci a superare momenti diffiicili: per questo dovremmo evitare di distruggerla con comportamenti irriflessivi. D'accordo con Goldy, completamente. Il personaggio di Mary, simpatico o no che sia, è tragico!
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(di tintinshot)
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[+] nell'amicizia non vale il rapporto medico-paziente
(di carlariz)
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very75
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martedì 15 febbraio 2011
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gerri v. mary: 0-1
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Sono d’accordo con chi ritiene essere un bene costruirsi certe difese dalle realtà che ci circonda.Penso anche che sia doveroso, sotto il profilo deotologico, che il professionista (psicologo, psichiatra, avvocato, medico che sia ) si assicuri un distacco dal paziente – cliente al fine, soprattutto, di pervenire ad una valutazione il più possibile scientifica del caso.Tuttavia, io ritengo anche che il rapporto che si crea tra Gerri e Mary non sia di natura professionale ma di amicizia. Mary effettivamente ha dei problemi ed è un personaggio tragico. Ma Mary non è una paziente di Gerri; Mary conosce il figlio di Gerri da tanto tempo; Mary dorme a casa di Gerri e Tom; Mary è spesso ospite loro.
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Sono d’accordo con chi ritiene essere un bene costruirsi certe difese dalle realtà che ci circonda.Penso anche che sia doveroso, sotto il profilo deotologico, che il professionista (psicologo, psichiatra, avvocato, medico che sia ) si assicuri un distacco dal paziente – cliente al fine, soprattutto, di pervenire ad una valutazione il più possibile scientifica del caso.Tuttavia, io ritengo anche che il rapporto che si crea tra Gerri e Mary non sia di natura professionale ma di amicizia. Mary effettivamente ha dei problemi ed è un personaggio tragico. Ma Mary non è una paziente di Gerri; Mary conosce il figlio di Gerri da tanto tempo; Mary dorme a casa di Gerri e Tom; Mary è spesso ospite loro.Mary e Gerri si ritagliano un aperitivo ogni settimana…. E mai una volta che Gerri abbia consigliato a Mary di NON bere o di farsi AIUTARE. Probabilmente, l’atteggiamento che irrita di più nel personaggio di Gerri è proprio quella leggera compiacenza rispetto a ciò che Mary fa, nell’impossibilità di uscire, da sola, dal suo dolore, è proprio quella mera tolleranza di Gerri. E la mera tolleranza, a volte, è solo indice di indifferenza.
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very75
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martedì 15 febbraio 2011
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gerri v. mary: 0-1 (errata corrige)
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Sono d’accordo con chi ritiene essere un bene costruirsi certe difese dalla realtà che ci circonda.Penso anche che sia doveroso, sotto il profilo deontologico, che il professionista (psicologo, psichiatra, avvocato, medico che sia) si assicuri un distacco dal paziente – cliente al fine, soprattutto, di pervenire ad una valutazione il più possibile scientifica del caso.Tuttavia, ritengo che il rapporto che si crea tra Gerri e Mary non sia di natura professionale ma di amicizia. Mary ha dei problemi ed è effettivamente un personaggio tragico. Ma Mary non è una paziente di Gerri; Mary conosce il figlio di Gerri da tanto tempo; Mary dorme a casa di Gerri e Tom; Mary è spesso ospite loro.
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Sono d’accordo con chi ritiene essere un bene costruirsi certe difese dalla realtà che ci circonda.Penso anche che sia doveroso, sotto il profilo deontologico, che il professionista (psicologo, psichiatra, avvocato, medico che sia) si assicuri un distacco dal paziente – cliente al fine, soprattutto, di pervenire ad una valutazione il più possibile scientifica del caso.Tuttavia, ritengo che il rapporto che si crea tra Gerri e Mary non sia di natura professionale ma di amicizia. Mary ha dei problemi ed è effettivamente un personaggio tragico. Ma Mary non è una paziente di Gerri; Mary conosce il figlio di Gerri da tanto tempo; Mary dorme a casa di Gerri e Tom; Mary è spesso ospite loro.Mary e Gerri si ritagliano un aperitivo ogni settimana….e mai una volta che Gerri abbia consigliato a Mary di NON bere ( anzi, brindano insieme...) o di farsi veramente AIUTARE. Probabilmente, l’atteggiamento che irrita di più nel personaggio di Gerri è proprio quella leggera compiacenza rispetto a ciò che Mary fa, nell’impossibilità di uscire, da sola, dal suo dolore che si traduce in MERA tolleranza. E la mera tolleranza, a volte, è solo indice di indifferenza.
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lorettam
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mercoledì 23 febbraio 2011
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finalmente!
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Mi pareva sempre più strano non riuscire a trovar sul web alcuna recensione o commento che rispecchiasse quello che io ho provato e pensato nel vedere questo film: un forte senso iniziale di disorientamento, che si è fatto sempre più simile a fastidio ed irritazione, in particolare per il senso d'accoglienza della coppia Tom/Gerri, che si rivelava via via, sempre più, mera apparenza, svelando una chiusura in se stessa della coppia, una falsità di sentimenti, ed una totale mancanza di empatia verso l'altro, da lasciare sconcertati. Emblematica la continua richiesta di Mary, in diversi momenti e modi, di poter esser d'aiuto ad uno di loro(che equivale al potersi sentire "importante per l'Altro"), inevitabilmente, ogni volta, ignorata, fino ad esser accolta con uno squallido "aiutami ad apparecchiare", che per pochi secondi fa pensare ad un cambiamento di Gerri, ma che cela probabilmente il massimo della sua piccolezza.
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Mi pareva sempre più strano non riuscire a trovar sul web alcuna recensione o commento che rispecchiasse quello che io ho provato e pensato nel vedere questo film: un forte senso iniziale di disorientamento, che si è fatto sempre più simile a fastidio ed irritazione, in particolare per il senso d'accoglienza della coppia Tom/Gerri, che si rivelava via via, sempre più, mera apparenza, svelando una chiusura in se stessa della coppia, una falsità di sentimenti, ed una totale mancanza di empatia verso l'altro, da lasciare sconcertati. Emblematica la continua richiesta di Mary, in diversi momenti e modi, di poter esser d'aiuto ad uno di loro(che equivale al potersi sentire "importante per l'Altro"), inevitabilmente, ogni volta, ignorata, fino ad esser accolta con uno squallido "aiutami ad apparecchiare", che per pochi secondi fa pensare ad un cambiamento di Gerri, ma che cela probabilmente il massimo della sua piccolezza.Denigratorio Leigh, ancora una volta una denuncia la sua...spiazzante la lettura data del suo film dalla gran parte di chi ne ha scritto.
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irene84
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domenica 6 marzo 2011
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hai proprio ragione
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Mi trovo perfettamente d'accordo con te.Tom e Gerri alla fine del film risultano davvero stucchevoli, io pensavo addirittura che il figlio avesse qualche problema e questo rompesse poi l'armonia davvero finta della vita dei due, mettendoli di fronte ad una realtà a cui loro fin'ora non sono stati abituati. Invece credo che l'intento del regista sia proprio quello che hai detto tu, mettere in luce una solidarietà del tutto superficiale. é davvero un bel film.
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gabriella
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sabato 9 aprile 2011
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concordo con paolooozy
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Sono perfettamente d'accordo con il tuo punto di vista, gli emarginati, gli "sfigati", quelli che non hanno saputo conquistarsi un posto nel mondo, per fragilità o incapacità, sono destinati a rimanere tali. E' davvero irritante l'acoglienza di Tom e Gerry verso la povera Mary, che è si un personaggio tragico, una donna irrisolta e infelice, ma ha anche la sfortuna di avere degli amici che con il loro modo di fare falsamente protettivo, non fanno altro che sbatterle continuamente in faccia il suo fallimento anteponendo la loro serenità, coppia affiatata con un figlio che dà loro solo soddisfazioni.E' vero che nella vita bisogna cercare di cavarsela con le proprie mani, costruirsi , ed è anche vero che che non si può imputare agli amici la nostra infelicità, ma non è quello che sta facendo Mary, lei si fida dell'amica psicologa, la quale solo alla fine le consiglia di rivolgersi a uno specialista; in fondo cerca solo di scaricare il peso a qualcun altro, visto che la sua "amicizia" non è servita a nulla.
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Sono perfettamente d'accordo con il tuo punto di vista, gli emarginati, gli "sfigati", quelli che non hanno saputo conquistarsi un posto nel mondo, per fragilità o incapacità, sono destinati a rimanere tali. E' davvero irritante l'acoglienza di Tom e Gerry verso la povera Mary, che è si un personaggio tragico, una donna irrisolta e infelice, ma ha anche la sfortuna di avere degli amici che con il loro modo di fare falsamente protettivo, non fanno altro che sbatterle continuamente in faccia il suo fallimento anteponendo la loro serenità, coppia affiatata con un figlio che dà loro solo soddisfazioni.E' vero che nella vita bisogna cercare di cavarsela con le proprie mani, costruirsi , ed è anche vero che che non si può imputare agli amici la nostra infelicità, ma non è quello che sta facendo Mary, lei si fida dell'amica psicologa, la quale solo alla fine le consiglia di rivolgersi a uno specialista; in fondo cerca solo di scaricare il peso a qualcun altro, visto che la sua "amicizia" non è servita a nulla.La scena finale è agghiaccinate, la famiglia perfetta seduta a tavolo che parla tra di loro di progetti e successi lavorativi, facendo sentire Mary e Ronnie, ancora più soli e falliti.
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[+] un bel rovesciamento della realta'
(di ca55p)
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karlo vic
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martedì 18 novembre 2014
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"questa è la mia famiglia" (gerri-sheen)
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fin da quando vidi il film non appena proiettato nelle sale, uscii con una sgradevolissima sensazione megistralmente creata dal regista e che ora ritrovo intatta: il brivido al cospetto di quello sconfinato e gelido egoismo ben condensato nella frase che ho riportato più sopra.ci sono le convenzioni sociali, le sovrastrutture, la "civiltà" con al centro questo mostro chiamato "famiglia"; ma se sei solo, se non ti sei inserito, tutto si svela per quello che è: una giungla popolata da fiere, dove se ti fermi, ferito o stanco, puoi trovare solo, quando ne hanno il tempo, la sprezzante sopportazione dei "civilizzati".centratissimo il giudizio paoloozy
[+] hai fatto come paoloozy
(di carlariz)
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felicia t
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lunedì 23 febbraio 2015
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non sono d accordo.
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L'aspetto bellissimo , uno degli aspetti portanti del film , invece , è la solidità, la solidarietà, l amore di questa coppia fortunata, che è sostegno per Mary, che giustamente la allontana quando manca di rispetto non tanto a loro quanto a una loro ospite. e che la riaccoglie tra le braccia. Non hai visto questo aspetto portante, la forza della loro vera bontà per nulla "buonismo". E la profonda pietas del regista nel ritrarre Mary. Grande regista, grande umanità, indagine delicata, onesta, rispettosa, vera.
[+] non hai colto
(di carlariz)
[ - ] non hai colto
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carlariz
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domenica 25 ottobre 2015
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hai colto nel segno
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Hai detto esattamente quello che pensavo: la cattiveria del buonismo, il senso di potenza che deriva dall'aiutare chi sta male, visto solo come strumento per ingigantire il proprio ego. Bravo.
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