Another Year

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Un film di Mike Leigh. Con Jim Broadbent, Lesley Manville, Ruth Sheen, Oliver Maltman, Peter Wight.
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Titolo originale Another Year. Drammatico, durata 129 min. - Gran Bretagna 2010. - Bim Distribuzione uscita venerdì 4 febbraio 2011. MYMONETRO Another Year * * * 1/2 - valutazione media: 3,61 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   

Meglio soli... Valutazione 4 stelle su cinque

di PaoloOozy


Feedback: 155
domenica 6 febbraio 2011

Ho letto alcune recensioni e alcuni commenti. A nessuno sfugge trattasi di un film che mette in scena in modo credibile e semplice la disperata solitudine della vita quotidiana, come del resto siamo abituati col cinema di Leigh.
Ma sembra invece sfuggire a tutti quello che secondo me è il punto centrale di Another year: svelare la cattiveria del buonismo. Ciò avviene nel film in modo graduale, con un punto di vista che rende sempre più gradevole la sciroccata Mary, e antipatici i "perfetti" Tom e Gerri, dotati di tanta gentilezza quanto di nessun cuore. Mammano si manifesta quanto sia superficiale la loro solidarietà verso i "casi umani" cadutigli in casa. La loro superba, irritante, menefreghista condiscendenza non riesce e forse non vuole neanche (nonostante lei sia per giunta psicologa) scalfire il dramma di chi soffre.

ps: colonna sonora sbagliata peccato.

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76%
No
24%
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goldy domenica 6 febbraio 2011
suggestivo ma impraticabile
92%
No
8%

Mi creda, siamo solo noi stessi che abbiamo il dovere di dare una mano a noi stessi. Se non ne siamo capaci ci si trova davvero in una dimensione di solitudine intollerabile.

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laulilla domenica 13 febbraio 2011
e perché mai?
49%
No
51%

Qualsiasi psicologo degno di questo nome, però, mantiene giustamente un distacco fermo dai problemi di chi si rivolge alle sue cure, come già aveva raccomandato Freud, che ammetteva il tranfert solo per il paziente, ma in nessun caso per l'analista. La povera Gerri cerca di mettere a proprio agio Mary, ne sopporta le intemperanze verbali e alcooliche, la ospita anche di notte, non si comporta, cioè, solo da professionista psicologa: non si vede perché avrebbe dovuto comportarsi in altro modo: buonista davvero sarebbe stata davvero se avesse finto di nulla e si fosse rassegnata a vedere distrutta una legittima costruzione difensiva a lungo edificata. Le traversie, a cui ogni uomo è sottoposto nel corso dell'esistenza, non sono imputabili agli amici, ai medici, allo psicologo e nemmeno a noi stessi, poiché sono parte costitutiva della nostra vita e toccano, in misura maggiore o minore, ciascuno di noi. [+]

[+] beh beh (di tintinshot)
[+] nell'amicizia non vale il rapporto medico-paziente (di carlariz)
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very75 martedì 15 febbraio 2011
gerri v. mary: 0-1
89%
No
11%

Sono d’accordo con chi ritiene essere un bene costruirsi certe difese dalle realtà che ci circonda.Penso anche che sia doveroso, sotto il profilo deotologico, che il professionista (psicologo, psichiatra, avvocato, medico che sia ) si assicuri un distacco dal paziente – cliente al fine, soprattutto, di pervenire ad una valutazione il più possibile scientifica del caso.Tuttavia, io ritengo anche che il rapporto che si crea tra Gerri e Mary non sia di natura professionale ma di amicizia. Mary effettivamente ha dei problemi ed è un personaggio tragico. Ma Mary non è una paziente di Gerri; Mary conosce il figlio di Gerri da tanto tempo; Mary dorme a casa di Gerri e Tom; Mary è spesso ospite loro. [+]

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very75 martedì 15 febbraio 2011
gerri v. mary: 0-1 (errata corrige)
91%
No
9%

Sono d’accordo con chi ritiene essere un bene costruirsi certe difese dalla realtà che ci circonda.Penso anche che sia doveroso, sotto il profilo deontologico, che il professionista (psicologo, psichiatra, avvocato, medico che sia) si assicuri un distacco dal paziente – cliente al fine, soprattutto, di pervenire ad una valutazione il più possibile scientifica del caso.Tuttavia, ritengo che il rapporto che si crea tra Gerri e Mary non sia di natura professionale ma di amicizia. Mary ha dei problemi ed è effettivamente un personaggio tragico. Ma Mary non è una paziente di Gerri; Mary conosce il figlio di Gerri da tanto tempo; Mary dorme a casa di Gerri e Tom; Mary è spesso ospite loro. [+]

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lorettam mercoledì 23 febbraio 2011
finalmente!
71%
No
29%

Mi pareva sempre più strano non riuscire a trovar sul web alcuna recensione o commento che rispecchiasse quello che io ho provato e pensato nel vedere questo film: un forte senso iniziale di disorientamento, che si è fatto sempre più simile a fastidio ed irritazione, in particolare per il senso d'accoglienza della coppia Tom/Gerri, che si rivelava via via, sempre più, mera apparenza, svelando una chiusura in se stessa della coppia, una falsità di sentimenti, ed una totale mancanza di empatia verso l'altro, da lasciare sconcertati. Emblematica la continua richiesta di Mary, in diversi momenti e modi, di poter esser d'aiuto ad uno di loro(che equivale al potersi sentire "importante per l'Altro"), inevitabilmente, ogni volta, ignorata, fino ad esser accolta con uno squallido "aiutami ad apparecchiare", che per pochi secondi fa pensare ad un cambiamento di Gerri, ma che cela probabilmente il massimo della sua piccolezza. [+]

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irene84 domenica 6 marzo 2011
hai proprio ragione
86%
No
14%

Mi trovo perfettamente d'accordo con te.Tom e Gerri alla fine del film risultano davvero stucchevoli, io pensavo addirittura che il figlio avesse qualche problema e questo rompesse poi l'armonia davvero finta della vita dei due, mettendoli di fronte ad una realtà a cui loro fin'ora non sono stati abituati. Invece credo che l'intento del regista sia proprio quello che hai detto tu, mettere in luce una solidarietà del tutto superficiale. é davvero un bel film.

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gabriella sabato 9 aprile 2011
concordo con paolooozy
86%
No
14%

Sono perfettamente d'accordo con il tuo punto di vista, gli emarginati, gli "sfigati", quelli che non hanno saputo conquistarsi un posto nel mondo, per fragilità o incapacità, sono destinati a rimanere tali. E' davvero irritante l'acoglienza di Tom e Gerry verso la povera Mary, che è si un personaggio tragico, una donna irrisolta e infelice, ma ha anche la sfortuna di avere degli amici che con il loro modo di fare falsamente protettivo, non fanno altro che sbatterle continuamente in faccia il suo fallimento anteponendo la loro serenità, coppia affiatata con un figlio che dà loro solo soddisfazioni.E' vero che nella vita bisogna cercare di cavarsela con le proprie mani, costruirsi , ed è anche vero che che non si può imputare agli amici la nostra infelicità, ma non è quello che sta facendo Mary, lei si fida dell'amica psicologa, la quale solo alla fine le consiglia di rivolgersi a uno specialista; in fondo cerca solo di scaricare il peso a qualcun altro, visto che la sua "amicizia" non è servita a nulla. [+]

[+] un bel rovesciamento della realta' (di ca55p)
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karlo vic martedì 18 novembre 2014
"questa è la mia famiglia" (gerri-sheen)
100%
No
0%

fin da quando vidi il film non appena proiettato nelle sale, uscii con una sgradevolissima sensazione megistralmente creata dal regista e che ora ritrovo intatta: il brivido al cospetto di quello sconfinato e gelido egoismo ben condensato nella frase che ho riportato più sopra.ci sono le convenzioni sociali, le sovrastrutture, la "civiltà" con al centro questo mostro chiamato "famiglia"; ma se sei solo, se non ti sei inserito, tutto si svela per quello che è: una giungla popolata da fiere, dove se ti fermi, ferito o stanco, puoi trovare solo, quando ne hanno il tempo, la sprezzante sopportazione dei "civilizzati".centratissimo il giudizio paoloozy

[+] hai fatto come paoloozy (di carlariz)
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felicia t lunedì 23 febbraio 2015
non sono d accordo.
0%
No
100%

L'aspetto bellissimo , uno degli aspetti portanti del film , invece , è la solidità, la solidarietà, l amore di questa coppia fortunata, che è sostegno per Mary, che giustamente la allontana quando manca di rispetto non tanto a loro quanto a una loro ospite. e che la riaccoglie tra le braccia. Non hai visto questo aspetto portante, la forza della loro vera bontà per nulla "buonismo". E la profonda pietas del regista nel ritrarre Mary. Grande regista, grande umanità, indagine delicata, onesta, rispettosa, vera.

[+] non hai colto (di carlariz)
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carlariz domenica 25 ottobre 2015
hai colto nel segno
0%
No
0%

Hai detto esattamente quello che pensavo: la cattiveria del buonismo, il senso di potenza che deriva dall'aiutare chi sta male, visto solo come strumento per ingigantire il proprio ego. Bravo.

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