raysugark
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venerdì 5 agosto 2016
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in the name of the king
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Il genere Fantasy ha sempre affascinato il pubblico, nel mondo del cinema, nel mondo della letteratura e nel mondo dei videogames. Per poter catapultarsi in un mondo fantastico pieno di magia, paesaggi incantati e personaggi nobili, bizzarri, furbi e infine malvagi. Uwe Boll non si fa scoraggiare dalle pesanti critiche ricevute dalle sue pellicole precedenti come House of The Dead, Alone in The Dark e Bloodrayne, al punto di interessarsi di esplorare il mondo del Fantasy adattando il gioco popolare "Dungeon Siege". La prossima pellicola di Uwe Boll sarebbe stato appunto In The Name of The King con protagonisti Jason Statham, Ray Liotta, Burt Reynolds e Ron Perlman, forse il regista con questa pellicola poteva ricevere critiche migliori.
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Il genere Fantasy ha sempre affascinato il pubblico, nel mondo del cinema, nel mondo della letteratura e nel mondo dei videogames. Per poter catapultarsi in un mondo fantastico pieno di magia, paesaggi incantati e personaggi nobili, bizzarri, furbi e infine malvagi. Uwe Boll non si fa scoraggiare dalle pesanti critiche ricevute dalle sue pellicole precedenti come House of The Dead, Alone in The Dark e Bloodrayne, al punto di interessarsi di esplorare il mondo del Fantasy adattando il gioco popolare "Dungeon Siege". La prossima pellicola di Uwe Boll sarebbe stato appunto In The Name of The King con protagonisti Jason Statham, Ray Liotta, Burt Reynolds e Ron Perlman, forse il regista con questa pellicola poteva ricevere critiche migliori. Invece la pellicola delude nuovamente, al punto di essere diventato un grande flop dal budget di 60 milioni di dollari ne incassa 10 milioni. Le sceneggiature delle pellicole fantasy hanno spesso un ritmo lento per addentrare approfonditamente i personaggi sia principali che secondari e anche nei luoghi fantastici, come si è visto nella trilogia cinematografica The Lord of The Rings oppure nella serie televisiva di Game of Thrones. Invece In The Name of The King ha un ritmo talmente confuso, da non poter comprendere i dettagli mostrati in ogni singole scene della pellicola. Le scene di lotta sono godibili anche le varie coreografie di movimento sono interessanti, ma anche in questo caso lascia un po' di dubbi su come si passa da una situazione a un'altra. Il make-up è importante nelle pellicole fantasy per rendere credibili le creature fantastiche come i goblin e gli orchi de The Lord of The Rings, allo stesso tempo anche il CGI è importante per rendere credibili le scene spettacolari di magie come si è visto anche nella saga di Harry Potter. In The Name of The King non è riuscito a sfruttare in modo impegnativo né il make-up e neanche il CGI come lo spettatore si aspetterebbe, perché sembra che il make-up nella pellicola ha elaborato le creature maligne chiamate Krug in modo banale da non essere credibili e neanche il CGI dove viene elaborato troppo precocemente. I paesaggi spettacolari viene mostrato in un velocità così rapida da non poter rappresentare qualcosa di simbolico, cosa che nelle storie fantasy i paesaggi rappresentano il punto fondamentale sull'atmosfera della storia e anche sulla caratterizzazione dei personaggi. Sicuramente In The Name of The King non è la miglior pellicola di Uwe Boll, ma è sicuramente il più godibile.
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fabgan
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domenica 29 settembre 2013
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un film con un buon cast ma di serie b....
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Come da titolo il film in questione, In the Name of the King, ha un cast di tutto rispetto per tirare fuori un ottimo titolo, Jason Statham, Leelee Sobieski, John Rhys-Davies, Ron Perlman, Claire Forlani per citarne alcuni.
Purtroppo poi il film si rivela sotto tutti gli aspetti un "B" movie, trama raccontata in modo troppo banale, scene d'azione, combattimenti che dopo i primi minuti diventano ripetitivi e stancano lo spettatore, per non parlare degli effetti speciali, un appassionato di film e di software di video editig avrebbe fatto di meglio...
Il film non riesce a catturare lo spettatore, si rivela insibito dall'inizio alla fine.
Personalmente non lo consiglio.
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claudio
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sabato 1 ottobre 2011
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quasi inguardabile
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Film di una puerilità disarmante. Ma come si fa a pretendere di scopiazzare "Il Signore degli Anelli" in questa maniera? Mi chiedo anche come fanno i produttori a finanziare una boiata simile. Sarebbe anche bene che si smettesse di pretendere di fare film dai videogiochi, abitudine che denota una povertà di idee desolante. Mah... che tristezza, e hanno il coraggio di chiamarlo "cinema".
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andre.inter 4 ever
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lunedì 1 febbraio 2010
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ma stiamo scherzando
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se ci fosse voto più basso ma qui siete tutti matti 2 stelle per questo orrore ma non si capisce niente, costumi da far pietà
ma io dico ma il regista una volta finito non ha pensato di aver prodotto un film che una vergogna assoluta per i8l cinema!!
il film più brutto che abbia mai visto!!
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don64
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venerdì 8 gennaio 2010
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film ...storico/azione
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Film del genere storico azione per l'interpretazione inusuale dell'attore Jason Statham, gia' noto per i vari film d'azione interpretati magistralmente.Una sua nuova esperienza in un nuovo genere di film anche se le lotte e le scene di azione anche in questo film per lui sono intense, il film non prende tanto il pubblico sia per la trama molto scontata che per la scenografia che e' blanda e non innovativa il film e' comunque un film piu' che discreto adatto agli amanti del genere.Voto 6+
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ultimoboyscout
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sabato 5 dicembre 2009
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statham solito picchiatore.
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Film che si addice alle caratteristiche del protagonista, nelle vesti di un contadino, o meglio del fattore, uomo stimato, di grande onore, profondo conoscitore dell'arte della guerra e della lotta. Verrà scelto dal Re, per combattere nel suo esercito, per sconfiggere un'orda dìi mostruosi combattenti. Molto belle, nella loro estrema semplicità, le scene di guerra e i costumi degli eserciti. Buon ritmo e colpi di scena per un film gradevole.
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wynorski guiaz '80s
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martedì 14 luglio 2009
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il primo kolossal di uwe boll
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Il Fattore(Jason Statham) conduce una vita tranquilla insieme alla mogle Solana(Claire Forlani) e al piccolo figlio coltivando i campi del suo piccolo appezzamento di terreno. Ma le forze del male incombono: il potente Mago Gallian(Ray Liotta), sostenuto da Duca Fallow(Matthew Lillard) vuole impadronirsi del regno del Re Konried(Burt Reynolds) e per farlo risveglia i Krug, guerrieri decerebrati da lui comandati. Dopo che suo figlio viene uccisio e la moglie rapita, Il Fattore si allea con il suo mentore Norick(Ron Perlman) e con il cognato Bastian(Will Sanderson) al fine di liberare la moglie e porre fine alle malefatte di Gallian e Fallow. Prima che dirigesse il suo film più riuscito dal titolo Postal, Uwe Boll aveva diretto questo In The Name Of The King, sottovalutata grossa produzione fantasy(60 milioni di dollari di budget) tratta dall'omonimo videogame A Dungeon Siege Tale.
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Il Fattore(Jason Statham) conduce una vita tranquilla insieme alla mogle Solana(Claire Forlani) e al piccolo figlio coltivando i campi del suo piccolo appezzamento di terreno. Ma le forze del male incombono: il potente Mago Gallian(Ray Liotta), sostenuto da Duca Fallow(Matthew Lillard) vuole impadronirsi del regno del Re Konried(Burt Reynolds) e per farlo risveglia i Krug, guerrieri decerebrati da lui comandati. Dopo che suo figlio viene uccisio e la moglie rapita, Il Fattore si allea con il suo mentore Norick(Ron Perlman) e con il cognato Bastian(Will Sanderson) al fine di liberare la moglie e porre fine alle malefatte di Gallian e Fallow. Prima che dirigesse il suo film più riuscito dal titolo Postal, Uwe Boll aveva diretto questo In The Name Of The King, sottovalutata grossa produzione fantasy(60 milioni di dollari di budget) tratta dall'omonimo videogame A Dungeon Siege Tale. Boll ripropone allo spettatore le vicende e le fiabesche atmosfere del gioco e arricchisce la trama con degne battaglie, colpi di scena, personaggi doppiogiochisti e un finale 'liberatorio' che sconfigge 'il malvagio' di turno e riporta la pace. Il film è alla fine un buonissimo prodotto: CGI discretament utilizzata, capacità di ironia in alcune sequenze, trama(vista l'origine di trasposizione) scontata in partenza ma non troppo ed interpretazioni un pò forse troppo sotto la media. Difatti l'unico neo potrebbe sembrare il corposo cast(tra gli altri anche Leelee Sobieski, Brian J. White, John Rhys-Davies e Kristanna Loken) a volte spaesato(tra tutti, e forse l'unico: Matthew Lillard, abituato a commedie) ma alla fine discreto nella parte che ricopre. Il flop cinematografico(in USA solo 8 milioni di dollari) è dato invece dalla reputazione del regista, ingiustamente delegato come il 'peggiore al Mondo'. Di conseguenza, si ha il completo rifiuto di ogni sua pellicola; senza escludere questa. Ma invece, noi del pubblico dovremmo seguire la regola: prima osserva e poi giudica. Infatti, per concludere, questo In The Name Of The King è un buon prodotto che in quasi due ore riesce a farsi seguire dal pubblico e a soddisfarlo tra scenari alla Signore Degli Anelli e battaglie ripescate con originalità da altre pellicole. Consigliato.
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noxaro
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giovedì 11 giugno 2009
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banale
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La trama seppur banale regge, ma il regista deve proprio aver vissuto su un altro mondo per aver ignorato l'esistenza del Signore degli anelli, e suppongo non si aspettasse di produrre un capolavoro visto il poco impegno nella trama...
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alex young
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lunedì 1 giugno 2009
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in the name of the king, il film più brutto!
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"Dal titolo sembra un bel film. La trama lo presenta pieno d'azione e fantasia. Ok, fin qui tutto bene. Poi inserisci il cd e premi . ecco cosa succede...
° Il film non ha storia o senso.
° I sentimenti provati dai personaggi NON sono credibili.
° Sembra un film dei power rangers, e così ho detto tutto.
° Avete mai visto due genitori baciarsi felici dopo la morte del figlio, del loro migliore amico, del padre di uno di loro e del miglior mago della città?
° Gli umani NON possono volare, NON possono fare acrobazie in volo, NON possono combattere saltando sulla testa dei nemici.
° L'unica cosa positiva del film è la musichetta alla fine dei titoli di coda.
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lucido71
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sabato 30 maggio 2009
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non è affatto così malvagio! (2,5 stelle + giuste)
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Certo, tutti concordiamo che dopo Il Signore degli Anelli, il fantasy è stato confinato con dei paletti insuperabili, ma non x questo dobbiamo bocciare a priori tutti gli altri tentativi. Non avevo mai visto film di questo regista, e lo giudico solo x questo: tutto sommato si può vedere! Ottime ambientazioni; significativi effetti speciali; ed una trama che seppur prevedibile, regge sufficientemente fino alla fine; dialoghi accettabili; cosiccome la colonna sonora; e la prova degli insoliti attori principali, difficile inizialmente nell'inquadrarli in casacche medievali, noi abituati ad ammirarli come gangster! Ammirate Statham in IL SOLITARIO e CRANK!
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