Diverso da chi? |
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Un film di Umberto Riccioni Carteni.
Con Luca Argentero, Claudia Gerini, Filippo Nigro, Antonio Catania, Francesco Pannofino.
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Commedia,
durata 102 min.
- Italia 2008.
- Universal Pictures
uscita venerdì 20 marzo 2009.
MYMONETRO
Diverso da chi?
valutazione media:
2,90
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Parodia del paradosso quotidianodi EverlongFeedback: 3730 | altri commenti e recensioni di Everlong |
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venerdì 28 gennaio 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
"Diverso da Chi?" si presenta come una commedia fresca, vivace e davvero godibile. Lo scenario si manifesta con i tratti ben delineati della tragicomica politica all'italiana, in un'alternanza tra sfera privata e sfera pubblica con la quale i protagonisti dovranno avere a che fare. Finalmente un buon film in cui l'omosessualità viene trattata in modo naturale, senza essere troppo ingombrante, senza doverla difendere da discriminazioni, intolleranze od altro (tematiche sfiorate ma non centrali). L'originalità del film sta nel suo essere svincolato dall'esigenza di dover smentire i pregiudizi, pur parlandone e trattandoli. E' una sorta di commedia dei pregiudizi al contrario, o meglio delle profezie-autoavverantesi, che tanto piacciono al nostro sistema cerebrale e che tanto ci spingono verso l'economia del pensiero, verso quell'efficienza mentale che spesso ci porta a pensare solo attraverso stereotipi e luoghi comuni. L'omosessualità diviene oggetto quasi invisibile perché immerso in un contesto naturale dell'azione (seppure piuttosto infrequente!!), per cui essa, pur orientando l'attenzione verso argomenti quali le coppie di fatto, adozioni gay o i fenomeni di discriminazione sessuale, ne marginalizza il focus per indirizzarlo verso le relazioni che i tre protagonisti intessono tra di loro, creando un originale trangolo amoroso che, per quanto possa sfiorare il paradosso, appare molto vero e sincero per ciò che concerne il tema dei sentimenti, della specificità di ogni situazione, delle caratteristiche uniche di ogni individuo. Ad una sfera pubblica politica rigidamente vincolata a regole e rituali deterministici, si contrappone un privato non categorizzabile, financo attraverso dicotomie quali destra/sinistra, omosessuale/eterosessuale, morale/immorale. Il pregiudizio e gli stereotipi servono per ottimizzare e rendere efficiente il pensiero, ed il film sembra dirci che questo è possibile fino ad un certo punto, perché complessità e completezza sono le qualità che meglio si adattano alla comprensione. Il film è ben girato, non annoia mai e in qualche caso strappa anche un paio di sorrisi. Da sottolineare, infine, una fotografia davvero buona e convincente, con un'ottimo uso dei colori.
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