[Rec]

Lo aspettavo al varco quel cornuto di Jaume Balaguerò. Dopo il suo esordio folgorante col bellissimo ed ansiogeno "Nameless" (1999), la carriera del regista spagnolo ha percorso una ben precisa rotta in discesa con i successivi "Darkness" (2001) e "Fragile" (2005). Con quest'ultimo ha toccato il fondo in senso assoluto. Ecco, adesso, arrivato "Rec", un pout pourri di sangue e strepiti in chiave horror-thriller, seguendo la tecnica amatoriale del già odiato "Cloverfield" (che a sua volta scopiazzava la genialata de "La Strega di Blair"). Una troupe televisiva locale gira una puntata della trasmissione "Mentre voi dormite": una sorta di "Real TV" che segue i lavoratori notturni, spesso impegnati in missioni pericolose. Questa volta la conduttrice (Manuela Velasco, bella e bona come poche) si metterà al seguito di una squadra di pompieri. In piena notte la pattuglia viene contattata per prestar soccorso in un palazzo in cui un uomo pare essere in pericolo. La troupe li segue, e rimarrà intrappolata in un condominio in cui una vecchia in desabie urla, zompa, e sferra morsi taglienti (forse si tratta di un promo della Kukident?). Si tratta del contagio di un virus micidiale, che non conosce antibiotici e vampirizza i contagiati. Quanto sa di già visto "Rec"? Tantissimo: la protagonista urla dall'inizio alla fine (penso che le sue tonsille abbiano raggiunto, al termine del film, le dimensioni di due mammelle), respira affannosamente, suda e corre. Il cameramen bisbiglia, e le prende di santa ragione da un poliziotto che ad ogni piè sospinto lo aggredisce creando dei vorticosi movimenti di macchina da far vomitare persino gli omogeneizzati che lo spettatore ha assunto durante lo svezzamento. Il bene trionfa? No, nei nuovi horror non usa così.