N (Io e Napoleone)

vincolato dal referente letterario, il romanzo di ferrero, virzì non offre in questo caso un capolavoro ma un film piacevole e dai molteplici spuntio di lettura. la figura del giovane martino, sedotto e abbandonato un po' da tutto e tutti, prima di lasciare - sia pure non in modo definitivo - le vesti rivoluzionarie ricorda più che ortis i sognatori del secolo appena trascorso, mentre l'ambiguo fascino di napoleone è paradigma di quelle pericolose attrazioni che il potere e i suoi detentori esercitano sugli uomini sin dalla notte dei tempi. sebbene stemperato da tocchi grotteschi e comici, e qui la menzione va a un ceccherini in stato di grazia, il film è più dolente di quanto non appaia giungendo al climax della fucilazione del maestro antonutti. delizioso auteil, terribile la bellucci che non riesce a decidere in quale idioma recitare. insomma, la storia di una formazione politica e sentimentale, ben confezionata, godibile anche se non indimenticabile.